capitolo 4

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Sono a scuola e sto andando verso gli armadietti ma una voce maschile mi ferma
P: ale!
Io: payt, dimmi!
P: mi presti il quaderno di storia per gli appunti?
Io: si,tieni

Prima di dargli il quaderno però tolgo il fogliettino in cui c'è scritto il suo nome con affianco disegnato un cuore

P: cosa hai tolto?
Io: n-niente una dedica che mi ha fatto la mia amica
P: mh ok

Dice facendomi un sorriso accompagnato da un fantastico occhiolino.

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Sto rientrando a casa
D: come è andata la verifica di scienze?
Io: si è andata benissimo ho preso A+
P: tutto merito mio
Io: ma zitto ahahah
Dico spingendolo con una mano, lui ride e mi butta sul divano.

...
Sono in camera e sento bussare
Io: avanti

Entra payton
P: ti ho riportato il quaderno di storia, sei molto ordinaria
Io: grazie
P: sei brava in storia?
Io: si
P: ti va di darmi ripetizioni?
Io: ok, quando vuoi
P: ora?
Io: va bene

Andiamo in camera sua
Io: non farmi cadere come ieri
P: e se io lo facessi
Io: ti spacco come una noce ahahaha
P: ahahahahha non credo tu abbia tutta questa forza

Prendo il libro e gli colpisco il petto

P: uuuuh che dolore
Io: vuoi vedere come ti faccio male?
P: dai fammi vedere

Mi metto in punta di piedi e gli mordo la guancia

P: aia! Perché sulla guancia poi?
Io: sul braccio era troppo scontato e a me non piacciono le cose scontate
P: mi hai fatto male
Io: me lo hai chiesto tu, no?
P: giusto

Dopo un po' scendiamo al piano di sotto

T: payt che hai sulla guancia?
P: oh niente Ale mi ha tirato un morso
J: ma...
P: è stata una mia idea, storia lunga

Scoppiano tutti a ridere
A: voi due nascondete qualcosa
P: si è vero
C: davvero?
P: io nascondo le patatine sotto al mio letto, Alessandra non lo so
D: ecco perché non le trovavo
A: dai sono serio
P: anche io
A: idiota
P: no Anthony sei tu l' idiota
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Sono in bagno a farmi una doccia e sto canticchiando una canzone

P: sei brava a cantare

Di scatto prendo l'accappatoio e me lo metto ed esco dalla doccia

Io: il bagno è occupato se non te ne sei accorto
P: si scusami e che stavo passando davanti al bagno e ho sentito la tua voce e sono entrato, scusami non volevo
Io: scuse accettate
P: per farmi perdonare ti ascugo i capelli
Io: no no fa niente ti ho perdonato
P: va bene,ma te gli ascugeró comunque

Dice iniziando ad ascugarmi i capelli

P: sono morbidi

Gli sorrido e lui mi lascia una carezza sulla guancia
P: finito
Io: grazie
P: per te questo e altro
Io: sei troppo gentile ,come mai?
P: giusto hai ragione

Dice prendendomi in braccio e portandomi in camera... Sua, in tutto ciò io sono in accappatoio

Io: ok ma perché nella tua stanza?
P: perché nella tua non hai un piccolo armadio dove farti sedere
Io: ma..

E mi mette su quel piccolo armadio che per me è abbastanza alto essendo bassa

P: dai nanetta scendi
Io: sai che non sono capace e poi sono in accappatoio si ...si.. Dai lo sai già

Si mette a ridere

Io: fammi scendere
P: mai
Io: ti odio

Finalmente si decide a farmi scendere e io vado in camera e mi vesto, ma mi sento toccare la spalla
P: metti questa

Dice dandomi una sua felpa
Io: ok

Dopo che lui esce dalla stanza tolglo la mia maglia e metto quella che mi ha dato lui con dei pantaloncini.




i miei strani conquilini Where stories live. Discover now