Capitolo 2

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Il cacciatore dal mantello nero è steso a terra, la schiena rivolta verso l'alto è premuta dalla zampa di un orso.

Ora non posso sbagliare.
Se mi impegno, porterò a casa un vero bottino.

Prendo la mira, tendo la corda e subito la lascio prima che il grosso animale possa fare una mossa: subito la freccia si conficca nella sua testa.
L'orso rivolge la sua attenzione a me, per un secondo penso di essere morta, ma non mi lascio prendere dal panico e mentre indietreggio carico un'altra freccia e di nuovo, mentre l'orso si avvicina a me barcollando, la schiocco solo quando ho la certezza di prenderlo in testa. L'orso lancia un ultimo feroce grido e poi cade a terra, con gli occhi spalancati e il grosso muso aperto.

Dopo essermi presa un secondo per accertarmi che sia morto, mi affretto nella direzione del cacciatore.
È ancora fermo, respira pesantemente e quando gli offro il mio aiuto non lo rifiuta.

Tutto ciò che riesco a fare, purtroppo, è metterlo seduto: la sua caviglia è completamente graffiata, mentre dal braccio perde grosse quantità di sangue.
"Non mi ha morso" dice con fatica "Mi ha graffiato e mi ha sopraffatto. Per fortuna sei arrivata."
Non rispondo, ma semplicemente strappo il suo mantello e lo uso per fasciare i graffi sul braccio.
"Puoi andare, prima o poi i miei amici verranno qui a cercarmi. Mi aiuteranno loro."
Annuisco, ma quando alzo il volto finalmente vedo il suo.

I lunghi capelli neri grondano di sudore e sono appiccicatinsul suo volto, gli occhi così scuri da ricordarmi lo sguardo dell'orso che ho appena ucciso. Una barba non troppo folta a coprirgli il viso.
"Senti, voglio ringraziarti. Prendi ciò che vuoi dal mio zaino."
Indica lo zaino a qualche metro da lui e io non me lo lascio ripetere, lo afferro e lo apro.
Senza far caso a ciò che prendo infilo la mano al suo interno e afferro quel che posso, per poi buttare lo zaino su di lui.

"Prendo anche una zampa dell'orso."
Vado verso l'animale e estraggo il pugnale dal pantalone, poi inizio a tagliare le carni dell'animale fino a sentire l'osso e lo stacco definitivamente facendo leva con un piede.

"Ora vai." mi dice.
"Lo dico per te. Anche se mi hai salvato, gli altri cacciatori non la prenderebbero bene trovandoti con il contenuto del mio zaino fra le mani."
"Certo." rispondo, facendogli capire che non sono del tutto scema.
"Prima di andare, vorrei che mi avvicinassi lo zaino. Ho bisogno di acqua, per favore."

Ho sempre pensato al mondo come ad un posto strano, infatti lo stesso ragazzo che solo poco fa mi stava minacciando, ora è lì a implorarmi per dell'acqua.
Certo non lo ignoreró, perché ad essere onesta lui è stato gentile con me.
"È l'ultima cosa che faccio, poi me ne vado." sottolineo.

Così decido di fare questa ultima gentilezza al cacciatore ferito, ma non senza appropriarmi di qualcos'altro: la sua pistola. Poi raccolgo tutto ciò che è mio e mi dileguo.
Anche se avevo deciso di rimanere fino all'indomani, ora non posso che ritornare a casa, perché grazie all'incontro con lo sconosciuto, ora ho molte più provviste di quelle che prevedevo e potrebbe essere faticoso anche portarle via.

Come sempre tornare a casa è alquanto pericoloso, per via del bosco, ma non posso che tirare un sospiro di sollievo vedendo finalmente la porta malandata di casa.

Forse, ora che ho tutte queste provviste, potrei dedicarmi a sistemare casa, oppure potrei scambiare le provviste con dell'altro.

È notte fonda quando arrivo a casa, ma so per certo che Mathias è sveglio, perché le candele sono ancora accese, inoltre sento il pianto di Joseph.
Forse potrei scambiare il conglio per del latte o del pane.
Una volta rientrata poso lo zaino e subito vado verso il letto di mio fratello.

"Ciao Mat" lo saluto con un bacio sulla fronte. "Com'è andata?" mi chiede subito.
Vorrei potergli raccontare tutto, ma non ho motivo di farlo preoccupare, viste le sue condizioni deve rimanere tranquillo.
"È andato tutto bene. Sai, ho avuto molta fortuna. Ho trovato lo zaino di un cacciatore e l'ho preso." dico indossando nuovamente il ciondolo di mia madre.
Vuole rimproverarmi, eppure non lo fa, dopotutto avrebbe volentieri corso lo stesso rischio per portare del cibo a casa.
Se solo sapesse la realtà dei fatti.

Hope-Il Terzo CerchioWhere stories live. Discover now