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📍Olanda
Agosto 2019
🎶Irama-Un giorno in più

La pausa estiva era cominciata e, come promesso, Alyssa era appena atterrata all'aeroporto di Amsterdam dove, l'aspettava sua sorella Victoria che l'avrebbe accompagnata a casa.
La sua famiglia ancora non sapeva niente della sua gravidanza, perché secondo lei sarebbe stato meglio dirglielo faccia a faccia.
Max, per dei problemi con il team, sarebbe arrivato per ora di cena e, visto che alla più piccola serviva molto sostegno quando avrebbe detto la verità, decise di farlo in presenza del fratellone.
Dopo essere scesa ed aver recuperato la sua valigia piena di magliette e felpe extra-large, la ragazza si aggira per lo stabile in cerca della bionda più grande. Non tarda molto prima di vederla correre nella sua direzione per poi stritolarla con un abbraccio. "Quanto cazzo mi sei mancata Lyss!" aveva esclamato Vic, continuando a stringerla a sé "Anche tu mi sei mancata Vic ma, se mi stringi un altro po' non respireró più" "Scusa sorellina, lo sai come sono fatta...ma Max?" "Ha avuto un po' di problemi con il team- niente di grave, non ti alterare- e, arriverà questa sera" "Ok! Adesso muoviamoci altrimenti mamma si preoccupa, sai come é fatta" velocemente si dirigono verso il parcheggio dove, dopo aver caricato la valigia, salgono in macchina per poi partire, dirette a casa Verstappen.
"Come vanno le cose in Ferrari?" chiede Victoria alla sorella, per iniziare un discorso "Abbastanza bene, sono cambiate parecchie cose dall'inizio di quest'anno" "Ti trovi meglio dove sei adesso o quando eri in Red Bull?" lì per lì rimane shoccata dalla domanda ma poi risponde "Sono due realtà completamente diverse. Dall'esterno sembrano tutti uguali i box ma, posso assicurarti che non é assolutamente così. Ognuno ha il proprio modo di gestire le strategie, le vittorie, le sconfitte, i pit stop. La Red Bull mi ha cresciuta e mi ha fatta diventare quella che sono adesso. Non scorderò mai tutte quelle sere passate insieme a Max e Daniel, passate a fare baldoria fino a tardi, dormire poco e alzarsi con delle occhiaie spaventose. Ma, tralasciando ciò, la mia casa adesso é la Ferrari e sono contenta di questo" in realtà c'era un particolare di quelle sere con il fratello e l'ho ey Badger che non aveva raccontato: giocando ad obbligo e verità da mezzi ubriachi, era capitato che i due ragazzi si baciassero. Niente di realmente preoccupante se non fosse che, per l'australiano aveva significato qualcosa. Nessuno a parte Dan e Lyss sapevano di questo, nemmeno Max che, a quanto pare, non ricordava neanche che ci fosse stato un bacio tra lui e il suo migliore amico.
Il resto del viaggio passò in completo silenzio e, quando arrivarono a destinazione, i genitori le stavano aspettando davanti alla parta di casa non vedendo l'ora di riabbracciare la loro figlia minore.
La madre, Sophie, non perse tempo e la strinse subito tra le sue braccia, in un abbraccio a cui si uní anche Jos, il padre "Bentornata a casa Aly" lei sorrise, ancora circondata dai genitori.
"Allora io vado" disse la maggiore dei fratelli Verstappen "Di già?" le chiese Sophie, con un'espressione tra il dispiaciuto e il contrariato "Sí mamma. Mi dispiace Alyssa ma ho promesso a Tom che sarei andata a pranzo con lui" "Non preoccuparti Vic" rispose la sorella, nascondendo il dispiacere "Ricordati che stasera c'é la cena di famiglia e devi esserci Victoria" Jo's non era molto felice del comportamento della figlia "Sí, Sí. Adesso ciao" e detto questo, salí in macchina e se ne andò.
I genitori ed Alyssa entrarono in casa e, mentre Sophie si mise a cucinare il pranzo, Jos aiutò la ragazza a svuotare la valigia a sistemare tutto nell'armadio. Fortunatamente l'uomo non era uno di quelli che facevano parecchie domande quindi, anche se si era accorto che i vestiti erano tutti molto larghi rispetto alla taglia che portava Lyss di solito, non aveva detto niente e lei, gliene era grata.
Anche durante il pranzo si respirava un'aria particolarmente tesa e infatti, non era volata una mosca fin quando la ragazza, dopo aver finito di mangiare, si era alzata ed aveva annunciato ai genitori "Io ho fatto. Se mi cercate sono in camera"
Aveva passato l'intero pomeriggio in camera, seduta sul letto a leggere libri su libri, accarezzandosi la pancia e sorridendo di tanto in tanto. Dopotutto era felice di avere una parte di Charles che cresceva dentro di lei.
Ad un certo punto Alyssa vide la testa biondi cià del fratello sbucare dalla porta della sua stanza "Max!" aveva urlato per poi abbracciarlo "Ehi piano Lyss! Sono qui" rideva mentre le accarezzava i capelli.
Prima della cena, Alyssa decise di cambiarsi con una felpa blu della Tommy Hilfiger, regalatale gentilmente da Lewis, un paio di jeans neri a vita alta più grandi di 4 taglie rispetto a quella che aveva 2 mesi fa, e delle Van's a quadri neri e bianchi.
Fece un respiro profondo e si sedette a tavola con tutta la famiglia.
Come sempre la mamma si era superata in quanto a cibo.
Al contrario del pranzo, la tensione si era sciolta e, adesso, parlavano tutti tranquillamente di qualsiasi cosa.
Dopo aver finito di mangiare anche il dolce, per Alyssa era arrivato il momento più difficile: confessare la verità "Mamma, papà, Vic...devo dirvi una cosa peró non arrabbiatevi" cominciò, afferrando la mano di Max da sotto il tavolo "Dicci tesoro, non avere paura" cercò di incoraggiarla a parlare Sophie "Ehm...I-io s-sono i-incinta" riuscì a tirare fuori Alyssa. I sorrisi sulle facce degli altri si spensero, sentendo le parole della più piccola della famiglia.
Vedendo ciò, gli occhi di Lyss cominciarono a riempirsi di lacrime ma, paggioró quando Victoria si alzò violentemente e se ne andò. I genitori continuavano a guardarla senza dire una parola e, non riuscendo più a contendersi, scoppiò in lacrime fuggendo poi in camera, rincorsa dal povero Max.

Le meilleur désastre du monde ~ Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora