Capitolo 11

6.2K 189 12
                                    

BAYLEE POV

Quel lunedì era arrivato.
L'ansia e gli attacchi di panico mi avevano ormai abbandonata, da quando avevo letto ciò che Jason aveva scritto nel bigliettino sopra le rose.
In questi giorni avevo iniziato il nuovo lavoro, nella casa editrice dove lavorava Nathalie, e sinceramente mi stavo trovando bene.
Avevo stretto subito amicizia con alcune ragazze, e avevo anche ricevuto qualche occhiata dai ragazzi. Non che mi dispiacesse, ma il pensiero di dover portare, un giorno, un uomo a casa e presentarlo a Maddy mi mette ansia.
Non ho mai fatto entrare nella vita di mia figlia nessun uomo, neanche Cole.

Cole è stato il ragazzo che mi ha salvata.
Quando arrivai in Inghilterra entrai in depressione, feci di tutto pur di reggere per la bambina. Incontrai Cole in un parco, mentre io stavo al settimo mese di gravidanza. Lui era lì con suo fratello minore di cinque anni, mentre lui aveva la mia stessa età.
Ci affezionammo subito l'uno all'altro, e da quel giorno fummo inseparabili.
Mi aiutò a superare tutte le mie paure, era con me durante il parto, e fu il mio ragazzo per qualche mese. Finché, quando Maddy aveva solo due mesi, rientrai in depressione. Ma non era come la prima, no... era molto diversa, più pesante.
Non lo dissi mai a nessuno, ma andai in una clinica e dopo vari esami decisero di ricoverarmi in riabilitazione.
Ero un morto vivente.
Abbandonai Maddy, mia zia, Cole... Tutti coloro a cui volevo bene.

Quando uscii dopo diversi mesi, decisi di tenere Cole lontano da mia figlia, e lontano da me.
La mia diffidenza verso gli uomini era tornata e nella mia testa erano tutti uguali a Jason.
E da quel giorno, non lo rividi più.

In quel momento stavo seduta su delle sedie in ospedale, mentre Jason stava ancora facendo delle piccole analisi e Maddy era accoccolata a me, sulle mie gambe, addormentata.
Le accarezzai dolcemente i capelli mossi, sul biondo come i miei, e poi mi chinai un po' baciandole dolcemente la testa.
Rialzai lo sguardo e mi bloccai vedendo Jason che ci fissava, poco distante da noi.
Si avvicinò e si sedette accanto a me guardando la bambina.

《A patto che io sia il padre, sa qualcosa su di me?》, sussurrò per non svegliarla e mi leccai le labbra sospirando.
《Più o meno》, risposi e lui mi guardo confuso. 《Le ho mentito su molte cose, me ne pento... Le ho detto il tuo vero nome, com'eri con me... ovviamente le cose belle》, dissi guardandolo mentre lui faceva un piccolo sorriso. 《Ma le ho mentito quasi su tutto il resto... le dicevo che chiamavi ogni giorno per sapere come stava, che eri a lavoro, e che purtroppo quest'ultimo ti teneva lontano da noi e non potevi stare a casa》, sussurrai e deglutii. 《Mi dispiace tantissimo, Jason.》
《Non preoccuparti, ormai quello che è fatto, è fatto》, disse guardandomi e io abbassai lo sguardo con le lacrime agli occhi. 《Anche a me dispiace, per tutto... non ti meritavi quello che ti stavo facendo, e me ne sono reso conto troppo tardi, quando ormai ti avevo già perso》, aggiunse e cercai di non piangere. Odiavo farmi vedere vulnerabile, soprattutto da lui. 《Senti, Katherine torna tra due giorni, che ne dici se domani ti porto a cena fuori? Almeno possiamo parlare noi due, da soli, e vedere come sistemare un po' le cose.》

Lo guardai attentamente e la gola si seccò.

《Non posso, scusa》, dissi e lui annuì lentamente pensando.
《Allora faremo un altro giorno, comunque ho pagato per avere i risultati entro 48 ore, quindi dovremmo aspettare》, disse solamente.

JASON POV

Da quando Baylee era tornata, ogni mia singola notte era invasa dagli incubi.
La scena era sempre la stessa: io in camera sua, lei che piangeva, io che urlavo e alla fine io che le tiravo uno schiaffo. Ma ogni notte si aggiungeva sempre qualcosa in più, e tutto questo mi stava devastando.

Ormai erano passati i due giorni, e in quel momento stavo seduto sul letto con la busta dei risultati in mano. Per fortuna era arrivata prima che tornasse Kat.
Presi un grosso respiro e poi aprii la busta con le mani tremanti, presi i fogli e iniziai a leggere ogni singolo numero su quel foglio, fino ad arrivare alla parte scritta.

"Il presunto padre non è escluso dall'essere il padre biologico del bambino testato. Basandosi sui risultati ottenuti dall'esame, la probabilità di paternità è del 99.99999%"

《Quindi ha detto la verità》, mi disse Aaron al telefono.
《Già, non mi aspettavo qualcosa del genere, ma da una parte sono felice, perché volevo un figlio da lei e in un modo o in un altro, ora Maddy è qui》, dissi facendo un piccolo sorriso ma tornai serio sentendo la porta di casa aprirsi. 《Devo andare, è tornata Kat》, dissi solamente e chiusi la chiamata, andando poi di sotto in salotto.

《Amore mio, mi sei mancato tantissimo》, mi guardò e mi saltò subito in braccio felice stringendomi forte, mentre io la tenevo su per la cosce. Ricambiai il bacio a stampo e la rimisi giù.
《Anche tu, come mai hai deciso di tornare oggi? Non hai detto che i tuoi stavano peggiorando?》, dissi confuso e lei si morse il labbro deglutendo.
《Ehm, sì... ma ho una notizia da darti》, rispose sorridendo subito dopo e la guardai più confuso di prima. 《Sono incinta.》

Spalancai gli occhi e continuai a fissarla, restando fermo. Proprio ora doveva succedere?

《Non sei felice?》, disse allarmata, agitandosi, e mi ripresi sbattendo le palpebre e forzando un sorriso per poi abbracciarla forte.
《Certo》, dissi solamente e sospirai.

Chiedo scusa per il capitolo piccolo e fatto un po' male, ma se riesco avrete un altro capitolo stasera e sarà migliore.
Spero vi piaccia lo stesso. ❤

Us, Now (The Carter Family 1)Where stories live. Discover now