Capitolo 38

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Mi avvicino alla donna con passo sicuro.

Ha i miei stessi occhi verdi, e, quando si liscia i capelli, noto che sono identici ai miei: scuri e mossi.
Tutto ciò mi insospettisce ancora di più.

- Cosa vuole da mia madre? Chi è lei? Perché è qui? -

Lei fa una strana risata, poi dice: - Oh, Allie, capirai presto molte cose. Se vuoi sapere qualcosa su di me, chiedi a tua madre. O a tuo padre... -

Quando nomina quell'uomo qualcosa cambia nella mia espressione, e lei se ne accorge, perché ride di nuovo.

- Io non so cosa voglia da me, ma lasci in pace mia madre. Altrimenti chiamo la polizia! -

- Oh, sei libera di farlo, cara, vedremo cosa ti diranno su tua madre...forse non vuoi scoprirlo. A presto, ragazzina.-  E, con un altro ghigno, se ne va, lasciandomi lì, in piedi, da sola.

Le domande nella mia testa si moltiplicano, creando un vortice di pensieri che non accenna a fermarsi.
Non so cosa fare, da chi andare.

Perché nessuno mi dice niente?!

Ricomincio a formulare ipotesi, ma sono una più assurda dell'altra, finché non comincia a farmi male la testa.

Mi rendo conto di essere nei pressi della casa di Lindsay, quindi decido di suonare il citofono.

- Chi è? - Risponde la mia amica.

- Sono Allie. Puoi scendere? È successa una cosa. -

Non risponde, ma due secondi dopo è fuori dalla porta: - Cosa è successo? Non mi dire che tu e Logan avete litigato di nuovo! -

- No, no, per il momento no. È qualcosa di più grave. Il problema è che...non so cosa sia! -

- Facciamo così, chiama Logan, io chiamo Shelly e ci vediamo da lei. Dalla tua espressione vedo che non è nulla di buono. -

Quanto mi capisce questa ragazza? Non saprei come fare senza di lei, lo giuro!

Chiamo il mio ragazzo, il quale mi dice, con voce preoccupata, che sarà a casa di Michelle in cinque minuti.
Quanto lo amo!

Certe volte mi chiedo cosa io abbia fatto di così bello per meritarmi delle persone così al mio fianco. Sono davvero fortunata!

Arriviamo da Shelly, che ci fa accomodare in camera sua.
Attendiamo l'arrivo di Logan, che, varcata la porta, corre in camera e mi abbraccia.

- Hey, calma. Va tutto bene, per il momento. Però... -  E inizio a raccontare tutto.

Quando finisco, tutti tacciono.

- Ehm...ragazzi? Scusate, potreste dire qualcosa? -  Chiedo.

- Michelle! A rapporto! Aiutami con il computer! Apri tutti i siti che si possono usare per rintracciare le persone che esistono. Ora! -  Urla Lin.

Sembra un sergente, e mi fa ridere.

- Oh, sono riuscita a farti ridere! Sono fiera di me! Logan, non mi ringraziare. Anzi, sì, ringraziami! -  Scoppiamo a ridere tutti quanti.

- Va bene lo stalking, ma mi serve qualcosa di concreto. Ipotesi? -  Dico.

Vedo che Logan si rabbuia, allora gli chiedo: - Cosa c'è? Un penny per i tuoi pensieri. -

- Niente, piccola. Tranquilla. In ogni caso, non ho idea di chi possa essere quella donna, ma ti prometto che lo scoprirò. Vado a dare una mano alle ragazze con le ricerche, magari ne veniamo a capo. -

Mi ha mentito. L'ho letto nei suoi occhi, e l'ho capito dal fatto che non mi ha guardata in faccia.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, cosa che fa sempre quando racconta bugie.

Perché nessuno mi dice la verità?

Guardo le mie migliori amiche farsi in quattro, insieme al mio ragazzo, per trovare una persona di cui sappiamo solo il nome.
È tutto questo, per me.
Dovrei sentirmi felice di ciò, ma l'unica cosa che sento è tanta confusione.

Talmente tanta confusione che esplodo: - LOGAN ROSS! Se non mi dici immediatamente cosa ti passa per la testa te la faccio pagare! Sono qui, con la testa che scoppia, mentre tu sai qualcosa e non me lo vuoi dire! Sputa il rospo! ADESSO! -

Forse ho esagerato, ma sono stanca di non sapere.

- Allie, non sono io a dovertelo dire. Non è compito mio. Mi dispiace. -  Replica lui, in tono tranquillo, ma triste.

- Va bene. Se non me lo vuoi dire tu, lo scoprirò da sola. -

Ho già un'idea (pericolosa) in testa, e mi avvio fuori dalla casa, finché non sento la sua mano afferrarmi il polso, facendomi girare.

- Allie, non fare cazzate. Va bene, te lo dirò, ma solo perché so cosa stai per fare, e non posso permettertelo. -

Ha funzionato. Il mio piano numero uno è andato in porto.

Se non avesse funzionato, sarei dovuta passare al piano B, quello pericoloso.

- Ti ascolto. -
- Vedi...cazzo, è difficile. Avrai bisogno di sostegno dopo averlo scoperto, quindi dammi le mani. Allie...Natasha...Natasha è tua madre. Quella vera. -

Obbligo o Verità, baby?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora