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Susan

Non molte persone conoscevano Susan Sinclair; la persona che poteva dire di conoscerla bene era solo una, ovvero sua madre adottiva, Marlene Sinclair. Marlene conosceva qualsiasi cosa ci fosse da sapere su Susan, come neanche una migliore amica avrebbe fatto: il suo colore preferito - il lilla -, il suo cartone preferito - i Pokemon -, il suo dolce preferito - la crostata al cioccolato -, la sua favola preferita - la Bella e la Bestia -, il suo animale preferito - la giraffa, perché è l'animale più alto e Susan era sempre stata la più alta tra i suoi coetanei, quindi ci si è identificata -, oppure la sua Winx preferita - Musa, poiché Susan pensava si somigliassero.

Quindi Marlene, o la mamma (ad entrambe non disturbava se Susan la chiamasse per nome o con il classico nomignolo) , sapeva bene quanto a Susan piacessero le stagioni calde come la Primavera o l'Estate. Preferiva il caldo al freddo, il giallo al nero, ma non per questo le dispiacevano sia il freddo che il nero. Anzi, li trovava stupendi, come in quel momento trovava stupendo il modo in cui la neve cadesse dal cielo, con gentilezza. Avrebbe tanto voluto uscire a giocare con i bambini del quartiere, con cui andava a scuola. In quel momento si trovava in camera sua; non era tanto grande, ma lo era abbastanza per lei. Avevano dovuto cambiare già due appartamenti e lo avrebbero fatto presto per la seconda volta, il perchè Susan non riusciva a capirlo; questioni da adulti che a lei non importavano poi molto, c'entravano i soldi e basta.

L'unico pensiero della piccola bambina di nove anni era decidere cosa avrebbe dovuto chiedere a Babbo Natale quell'anno. Be', lei diceva Babbo Natale, ma sapeva che in realtà Babbo Natale era sua madre. Insomma, per tre anni gli aveva chiesto un Charizard e una pokeball dove contenerlo, ma aveva solo ricevuto un suo pupazzo e altri giocattoli, tutto tranne il suo Charizard! Poi una notte, quando aveva cercato di acciuffare Babbo Natale in fragrante armandosi di cannocchiale, fucile giocattolo e maschera da gatto con tutte le intenzioni di minacciarlo sul perchè non avesse ancora ricevuto il suo Charizard, aveva visto sua madre entrare in casa e mettere il regalo sotto l'albero prima che potesse vederla. Era stata una delusione.

Sperava che anche la fatina dei denti non fosse un invenzione. Uno dei denti davanti le stava per cadere, forse quella sarebbe stata la sua occasione per catturarla...

Magari sarebbe stato possibile, ma la fatina era troppo piccola e veloce per essere catturata secondo lei. E poi Susan si addormentava sempre. Quindi... cosa avrebbe potuto chiedere? Avrebbe trovato una risposta per fine giornata? Non lo sapeva, ma un certo odore di biscotti la distrasse da quello scervellamento. Raggiunse la cucina. Era racchiusa in uno spazio quadrato dove al centro c'era un piccolo tavolino in legno, dalla forma rettangolare e dipinto di bianco; sarebbero potute entrare circa quattro persone. C'era un frigorifero, non troppo grande e un po' ammaccato, sempre di colore bianco, abbinato al resto della cucina e ai ghirigori della tappezzeria verde melma.

La cucina finiva con gli sportelli, i fornelli, i cassetti dove contenere gli utensili, di colore marrone e bianco. Sembrava poco e lo era, ma a Susan non dispiaceva affatto. Tanto sua madre e lei non richiedevano tanto spazio. Di fianco alla cucina, a sinistra, si trovava il piccolo soggiorno, con un bel divano sempre di colore bianco, un po' logoro e leggermente macchiato, con i cuscini della stessa fantasia della tappezzeria - tranne per uno, che era rosa confetto. Davanti il divano c'era un piccolo tavolino, sempre in legno, con una gamba un po' più corta dell'altra e che lo faceva traballare leggermente quando ci si poggiava una oggetto sopra. Sua madre lo usava come poggia piedi ogni volta che tornava dal lavoro. Il ristorante italiano in cui lavorava come aiuto cuoca non trattava tanto bene i suoi dipendenti, infatti con una paga più alta avrebbero potuto trovare un posto migliore.

Infine, c'era un piccolo mobiletto scolpito in legno sul quale era poggiato un piccolo televisore a schermo piatto. Sul mobiletto Marlene aveva messo una foto incorniciata di lei e Susan, scattate durante il suo primo giorno di scuola elementare. Poi c'era la sua camera e la camera di sua madre, una davanti all'altra, e si trovavano entrambe in piccolo corridoio che portava al bagno e all'uscita.

L'Unica Figlia Di Artemide - Il Sigillo Dell'OlimpoWhere stories live. Discover now