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Era mezzanotte inoltrata quando le cose iniziarono a sfuggirci di mano.

Quasi tutto l'alcol era terminato, eravamo seduti in salotto.
Jacob, Mason ed Emily erano sul divano, Chester sulla poltrona ed io in braccio a lui, mentre Danny ed Evan erano seduti su due sedie.

Stavamo parlando del più e del meno, ricordavamo i vecchi tempi, ridevamo e continuavamo a buttare giù sorsi di veleno.

Jacob era diventato davvero molto esuberante e non faceva altro che ridere, mentre Mason, accanto a lui aveva lo sguardo leggermente perso, forse aveva bevuto troppo.

Jacob lanciò uno sguardo furtivo ad Emily prima di prendere parola.
"Ricordate quando Emily ed Emma riempirono la scuola con le foto di Evan da ubriaco?"
Risero tutti, tutti tranne me e la rossa.

Chester, in segno di vicinanza, mi passò una mano sulla coscia.
Era fuoriluogo pensare al fatto che quel tocco fosse come fuoco sulla neve?

Guardai Emily dritta negli occhi, prima di sputare la sentenza.
"Prima che decidesse che sono troppo noiosa per lei." dissi velenosa.

Lei, con uno scatto, si alzò dal divano, e di impulso la imitai, muovendo un passo verso di lei.
"Non parlare di cose che non sai."

Era avvelenata.
Aveva uno sguardo, mentre mi guardava, che non le avevo mai visto addosso.

Aveva chiuso le dita delle mani ripiegandole in un pugno, aveva drizzato le spalle e contratto i muscoli dei polpacci.

"Non le so perché non me le dici."

L'alcol aveva fatto il suo effetto, ci aveva riscaldate al punto giusto, ci aveva infuocate ed eravamo pronte a sputare cattiverie a sufficienza per distruggerci.

Come se ne avessero parlato, si alzarono tutto quanti, chi più velocemente e chi meno, per poi uscire dalla sala per raggoungere la cucina.
Il più restio fu Chester, ma in quel momento non avevo tempo per guardarlo o rassicurarlo.
Ero convinta che distogliendo lo sguardo da lei, sarebbe fuggita al volo.

"Credimi, non le vuoi sapere." ringhió.

Mi arresi per prima, rilassando il corpo e sciogliendolo da quella posizione rigida che avevo assunto.

La guardai come ero solita fare prima di tutto quello, con dolcezza e tristezza, feci anche un passo verso di lei.

"Ti prego, dimmi cosa succede."

Anche lei sembrava più sciolta, e finí per sedersi sul divano.
"Non voglio ancora parlarne." mi disse.
E la capí.
"Ma Danny lo sa, vero?" mi ritrovai a chiedere.
Lei annuì.
"Appena saprai la verità, capirai, e forse mi perdonerai."

Ero ancora indecisa, ma il bene che le volevo prevalse su tutto e mi ritrovai seduta accanto a lei, con un braccio che le corcondava le spalle.

"Anzi, credo che non mi perdonerai." aggiunse, ma prima che potessi smentirla, riprese la parola.
"Quindi giurami, promettimi, che da ora, potremo tornare come prima, perché quando scoprirai tutto, non ci sarà più spazio per me, nella tua vita."

Pensai che fosse pazza.
Lei avrebbe sempre avuto un piccolo spazio, in me, riservato soltanto a lei.

Ma aveva bisogno di una conferma, e non volevo più discutere.
"Piccola Emily" sussurrai stringendola più forte a me.
Anche lei mi circondó in vita, e la lasciai fare.

"Prima che gli altro si addormentino, dovremmo avvertirli che sono fuori pericolo e possono tornare."

Lei si sollevò e mi sorrise, passò le dita sotto gli occhi per asciugare qualche lacrima, e prese un bel respiro.

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