17 - L'addio

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"Dal lontano Giappone vi invio questa cartolina, per informarvi che non farò più ritorno a casa. Addio."

Più fissava quel pezzo di carta, più sentiva di sbagliare. Forse si sarebbe dovuta sentire sotto pressione, mettendosi alla prova così, lasciando tutto ciò che aveva per una vita completamente diversa. Ma ormai aveva deciso, lo avrebbe fatto, anche se nel modo più orrendo possibile: con una cartolina. Aveva bisogno di tagliare i ponti, di ricominciare da zero e da sola. Forse aveva anche aspettato troppo, ma senza un lavoro le sarebbe venuto ancora più complicato.

"Sono in Giappone, e da qui vi dico addio. Non mi cercate."

Di nuovo, la matita scorreva sul foglio ruvido nervosamente, e i resti della cancellatura intralciavano fastidiosi il movimento della mano sul tavolo.
Lei fissava quella cartolina con la riproduzione di un quadro del famoso maestro Hiroshige, un aquila su un paesaggio innevato; perché forse sarebbe stato meno doloroso di un paesaggio lontano e sconosciuto preso al primo negozio di cancelleria trovato per strada.
Ma si prendeva solo in giro. Sarebbe stato doloroso ugualmente, qualsiasi cosa ci sarebbe stata rappresentata là sopra. Stava lasciando la sua famiglia per sempre. Non avrebbe più potuto contattarla, non ne avrebbe avuto diritto. Poteva essere difficile, però sapeva che sarebbe andato tutto bene. Andrà tutto bene, si disse.

"Vi voglio bene, ma adesso vorrei dedicarmi a me. Dal Giappone, vi mando un abbraccio, e anche il mio addio. P.s.: l'aquila sono io."

Lo scrisse con la penna. Indelebile, come la sua scelta.
Andrà tutto bene.

Parole: 256.

// che testo brutto. Però almeno ho pubblicato il prompt di oggi. Buonanotte sempre. \\

Writober 2019Where stories live. Discover now