Capitolo 4|| Going out.

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Alcuni giorni totalmente monotoni dopo all'avvenimento con Ostuni mi ritrovo in classe ad aspettare, ancora una volta, quel grazioso suono melodico che produce la amata campanella.

Mh.

Ostuni non mi caga, non che mi interessasse in realtà , i professori sono gli stessi stronzi, come tutti gli anni riempiono noi studenti di stronzate come se loro sapessero tutte le altre materie che ci insegnano, mia madre è una completa stronza e l'unica cosa che è cambiata è che Meli sta uscendo con uno, un amico di Ostuni. Se si mette assieme sarò costretta a stare con lei e il suo gruppo. Perché la vita mi si ritorce sempre contro?

Il gruppo di quelli popolari.

Si, okay, non che mi interessi.

Io penso di si.

Subconscio, non sta rompere il cazzo.

"Beaaaaa!" Urla Mel per il corridoio, ovviamente attirando l'attenzione di tutti e stordendomi appena mi arriva vicina. Di solito io la aspetto fuori nel cortile della scuola, così che mi possa raccontare cosa ha fatto con il suo quasi ragazzo, e io a quel punto le direi che non mi interessa è che dovrebbe risparmiarmi i dettagli, ma lei non ascoltando veramente ciò che la sua migliore amica le ha detto, mi ignorerebbe e continuerebbe a parlare di come si è infatuata di sto tipo. È così che va.

"Calmati Mel, respira." Le dico e prende un respiro prima di parlare.

"Sai Matteo?"  Mi chiede anche se sa perfettamente che, data la mia scarsa vita sociale, io non conosco.

"No in verità." Le rispondo sbuffando, mentre alzo gli occhi al cielo.

"L'amico di Ostuni. Quello che mi piace, si chiama Matteo." Spiega agitatamente felice, a patto che questa parola esista, e realizzo che lei mi racconta sempre tutto, tutto senza esclusione di particolari, ma non mi ha mai realmente detto il nome. Ma questa ragazza è fin troppo felice ora, e la cosa mi sta infastidendo. Matteo è, con Ostuni, tipo il capo del gruppetto da me odiato dei più popolari. Tutti e due belli, tutti e due stronzi. A parer mio Matteo è più carino ma troppo scontato, occhi verdi e capelli marroni, alto ma non troppo e magro con un po' di muscoli. Per quanto la mia vita sociale faccia schifo si, l'ho visto senza maglietta. Non è colpa mia se lui giro davanti casa mia così, ma di certo non mi lamento per ciò. Sono pur sempre una ragazza nella fase ormonale. "Ecco, beh oggi pomeriggio mi ha detto che andemo al cinema e ha detto che potevi venire. Non accetto un no perché non mi puoi lasciare da sola, vero?" Anche sapendo che io non apprezzo interagire con altre persone, soprattutto con quel gruppetto, mi fa gli occhi da cucciolo. Oh dai come si fa a dire no a quei occhioni verdi? Oh, fanculo.

"Okay, però non stressare. Manda un messaggio per l'ora okay?" Annuisce e va via.

Alle 4, l'orario puntuale detto insistentemente da lei, sono davanti a casa sua. Quando finalmente esce, la guardo e mi stupisco di quanto la mia migliore amica voglia fare bella figura con questo presunto Matteo. Ha dei pantaloni a vita alta, una maglietta infilata dentro a questi e delle vans. È stupenda. Mi sento stupida confronto a lei. Mi sono messa dei normalissi jeans e una felpa larga, e le all star.

Arriviamo al cinema, il posto dove previsto, alle 4:30 e sono già tutti li: Ostuni, Matteo, Davide Di Dario soprannominato DDD, la sua fidanzata, Emiliano e una puttanella.

4 femmine e 4 maschi. Vuol dire che dovrò stare o con Ostuni o con Emiliano. Oh.

"Ragazze, vedo che siete arrivate finalmente." Dice Matteo e Mel si dirige verso di lui lasciandomi da sola. Fanculo. Torna qua puttana.

"Bianchi!" Mi richiamano e li guardo. "Vuoi stare con Lorè o Emiliano?" Mi chiede Davide. Proprio quelle che non volevo. E ora? Che faccio? Chi scelgo?

"Lei sta con me." Dicono e mi giro verso chi lo ha detto. Ostuni.

Non faccio tempo di ribattere che mi prende per il polso.

"Ringraziami. Ti ho salvato da un maniaco." Mi sussurra. Davvero Emiliano è peggio di lui?

"Non può essere peggio di te." Affermo convinta.

"Scommetti?" Devo scommettere? No, so che ha ragione, lui lo conosce meglio di me.

"No, okay ammetto che hai ragione. Però non rompere il cazzo." Gli dico e ridacchia. Ma non ho capito perché i maschi devono avere una ragazza anche se non è la fidanzata.

"Perché dovete avere una ragazza quando andate in giro?" Gli chiedo e lui ridacchia ma non mi risponde.

Dopo due ore e mezza di film, popcorn tirati a gente a caso, coca cola buttata sulla maglia di Matteo decidiamo di andare a casa mia dato che mia mamma sta ancora lavorando. A volte torna direttamente la mattina, perché ha i turni anche la notte. Le mando un messaggio e mi risponde che non torna prima di domani a pranzo. Molto facilmente resteranno tutti qui a dormire.

Ordiniamo le pizze e decidiamo cosa fare.

"Posso togliermi la maglia?" Mi chiede Matteo, volevo dire Russo. Che? Perché? Vede che sbarro gli occhi e aggiunge "Ho ancora la maglietta piena di coca cola." Ah gia.
Annuisco anche se non vorrei.

Ma chi prendi in giro.

Lo vedo togliersi la maglietta, e in quel momento do ragione alla mia coscienza. È davvero un figo. Ha gli addominali un po' ma non troppo scolpiti e la 'V' abbastanza profonda. Merda.

"Raga, facciamo obbligo o verità." Dice DDD. No, non ancora, che noia.

"No dai facciamo altro, che noia, è sempre uguale." Ammette Meli. Allora non sono l'unica che lo pensa.

"E allora che facciamo?" Chiede la puttanella, mi pare si chiami Lodovica.

"Hey, regà penso che dovremmo andarne a dirne quattro a quello sfigato che oggi ha osato sfidarci, ehm... Luca?" Dice Russo e Ostuni annuisce in accordo. Luca, ci sono stata assieme per un mese poi ha rotto i coglioni. Nessuno lo sa, oltre a Mel, che infatti mi lancia uno sguardo d'intesa.

Andiamo nella via della sua casa, abita vicino a dove andiamo alle superiori, con Matteo ancora senza maglietta. Bussiamo e apre Luca.

"Ciao sfig...Luca, esci?" Chiede Russo con un sorrisetto del tipo 'ti sto prendendo per il culo, sfigato'.

Hope || Lorenzo Ostuni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora