Prologo

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"È finita". Furono queste le prime parole che balenarono nella mente di Harry Potter, il Ragazzo-che-è-sopravvissuto, che da quel giorno sarebbe diventato anche il Salvatore del Mondo Magico, quando vide il corpo senza vita di Tom Marvolo Riddle, meglio conosciuto come Lors Voldemort, sgretolarsi davanti ai suoi occhi.
2 Maggio 1998.
Il giorno della vittoria, ma anche in un certo senso della sconfitta.
Voldemort era morto (come ci teneva a precisare un certo poltergeist dispettoso di nome Pix), ma il prezzo da pagare era stato altissimo. Tutte le persone a cui teneva erano morte. In quel momento in cui tutti festeggiavano il Ragazzo Sopravvissuto, il vero vincitore di quest'assurda guerra, piangeva tutti coloro che erano morti senza vederne la fine: Remus, Tonks, Fred, Sirius, i suoi genitori, Dobby, Silente... persino il cinico e odiato Severus Piton, il professore più temuto di tutta Hogwarts aveva dato il suo contributo e la sua vita per fermare quell'assurdità salvando Harry dalle grinfie del Signore Oscuro.
E poi Cedric, aveva solo 17 anni.
E ancora una vita intera da vivere.
Una moglie, un lavoro, i M.A.G.O., magari dei figli.
Per colpa di Voldemort ciò non era accaduto e mai sarebbe stato possibile.
Due parole avevano stroncato quel futuro mettendo fine alla sua vita.
Harry si accasciò a terra, stremato. Pensò a Teddy, il piccolo, dolce Teddy che sarebbe cresciuto senza i suoi genitori.
"Almeno" si disse il ragazzo "avrà la possibilità di crescere con me."
Mentre questo pensieri prendevano posto nella testa di Harry tutti coloro che avevano vissuto questa guerra più degli altri si avvicinarono al loro amico e lo abbracciarono. Era finita, ai risvolti negativi avrebbero pensato dopo.
Ma a quanto pareva il Fato (o chi per lui) non era d'accordo e l'allegra combriccola, composta dal Golden Trio insieme a Ginny Weasley, Neville Paciock e Luna Lovegood fu avvolto da un'accecabte luce bianca.
Quando questa si attenuò e il sestetto riuscì ad aprire gli occhi, nessuno potè trattenere un'espressione di stupore davanti alla scena che era stata loro presentata: quello era sicuramente l'ufficio del Preside, me erano tutti sicuri fosse andato distrutto. Eppure in quel momento era perfettamente integro.
Harry si guardò intorno. Mancava qualcosa: sì, mancava il ritratto di Silente.
"Mi dispiace, ma dubito debba esserci il mio ritratto. Non mi sembra di essere ancora morto."
Rispose una voce divertita e fin troppo famigliare alle loro spalle.
Molto lentamente i ragazzi si girarono. Davanti a loro un Albus Silente decisamente più giovane e decisamente vivo li osservava curioso da dietro i suoi occhiali a mezzaluna.

Ritorno al passato - Golden TrioWhere stories live. Discover now