Capitolo 15

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"Grimmauld Place 12!" Pronunciò Harry entrando nel camino della Sala Comune di Grifondoro, pronto all'ennesimo, esasperante, viaggio con la polvere volante. Quanto li odiava!
Appena atterrato, fu accolto dal sorriso quasi Malandrino del padre di Sirius, che lo guardava dall'alto della sua posizione eretta.
"Non un fan della polvere volante, eh?" Domandò divertito, prima di chiamare la moglie per avvisarla che stavano arrivando i ragazzi.
La donna si precipitò in salotto, pronta ad accogliere i ragazzi che stavano arrivando, e sorrise alla vista del povero Harry che, nel momento stesso in cui era riuscito a rialzarsi e a riparare gli occhiali, era stato travolto da nientemeno che sua madre in uscita da quel mezzo di trasporto infernale meglio noto come camino.
"Mamma... potresti toglierti da sopra di me?"
La rossa si alzò, con il viso dello stesso colore dei suoi capelli, dalla schiena del figlio lasciandolo libero di rialzarsi e di spostarsi fuori tiro proprio nel momento in cui James è Sirius ruzzolavano litigando giocosamente fuori dal camino.
Cinque minuti (e diversi rimproveri principalmente da parte dei due adulti, Harry e Lily) dopo erano tutti pronti a partire. Il Signor Black andò in cucina e prese una bottiglia con dell'acqua dentro, poi si avvicinarono tutti a Harry che, con un movimento veloce e una certa dose di stupore, riuscì a Materializzare tutti davanti alla fatidica grotta dove, nella linea temporale originaria, era morto Regulus Black.
"State attenti - sibilò Harry - questo posto è maledetto. Andremo in tre, gli altri ci aspetteranno fuori. Signor Black, Signora Black... verreste con me? Siete gli unici due adulti e preferirei che ci foste voi al posto dei ragazzi."
"Harry, perché mi guardi così?" Domandò Regulus improvvisamente sospettoso
"E... Ehm..."
"È qui che sei morto." Venne in aiuto al suo amico Hermione, comprendendo la sua difficoltà.
"Allora, tu resti fuori - ordinarono i due Black Sr e Sirius Jr, per la prima volta dopo tanti anni d'accordo su qualcosa - e non si discute."
"Dobbiamo entrare - li avvisò Harry - solo noi tre. Voi aspettateci fuori dalla grotta. È troppo pericoloso dentro e non possiamo arrivare alla fine in più di tre."
Detto questo, il gruppetto di lasciò alle spalle dei preoccupatissimi amici e parenti e si incamminò verso la grotta davanti a loro.
"Adesso io mi taglierò la mano e farò uscire del sangue, così da aprire la porta. Poi io e il Signor Black andremo fino alla spiaggia e recupereremo il medaglione, Signora Black, se non è un problema avrei bisogno di qualcuno che stia dall'altra parte per ogni evenienza, io non starò per niente bene quando tornerò indietro." Detto questo, e dopo un cenno di assenso da parte della donna, Harry richiamò la barca e si avviò insieme al suo compagno di avventura verso un isolotto al centro del lago dove sapeva per esperienza ci sarebbe stato l'Horcrux di Voldemort.
Il corvino si avvicinò lentamente al bacile dove era conservato il prezioso oggetto, fece cenno all'uomo di avvicinarsi e gli allungò senza una parola la conchiglia lì vicino posta apposta per fare in modo che si potesse bere la pozione.
"Deve farmela bere tutta, non si deve fermare per nessun motivo, neanche se lo chiedo io. È l'unico modo."
L'uomo lo guardò allucinato, aveva sentito dalla bocca stessa di Harry cosa faceva quella pozione e per questo fece per ribattere, ma l'occhiata che gli lanciò il ragazzo fu abbastanza per fargli cambiare idea e fargli bere i primi sorsi di pozione.
Subito il ragazzo iniziò a contorcersi a terra per il dolore e le visioni, ma non mollò, e non lo fece neanche al secondo giro, al terzo e al quarto. Iniziò a vedere solo al penultimo sorso, ma Orion Black sapeva bene che non doveva smettere di farlo bere, perciò continuò a poggiargli la conchiglia sulle labbra e a costringerlo a mandare giù nonostante gli si spezzasse il cuore.
"Acqua..." sussurrò Harry una volta che ebbe finito e che l'uomo, lesto, ebbe recuperato l'Horcrux, prontamente accontentato dalla bottiglia presa dalla cucina non più di venti minuti prima.
"Ho visto tutti voi... morti... e io solo... e... Cedric... è stato orribile..." riuscì a sussurrare nonostante la debolezza.
Se qualcuno avesse dubitato della forza di volontà di Harry Potter di sicuro in quel momento sarebbe stato smentito, quel ragazzo aveva una forza di volontà da far paura.
"Apriti" sibilò Harry al medaglione, lasciando che questo rivelasse i suoi oscuri segreti, mentre la madre di Sirius, arrabbiata come non mai con quel cimelio, lo distruggeva con un colpo secco di zanna di Basilisco.
Ed Harry in quel momento capì una cosa importante, forse la più importante di tutte: mai, e ripeto mai fare infuriare una madre, chiunque essa sia... potresti finire come il medaglione di Serpeverde.
Appena usciti da quell'antro infernale somministrarono delle pozioni curative a Harry, che si stava iniziando a riprendere, e attesero che recuperasse le forze. Dopodiché si Materializzarono direttamente nel salotto di Grimmauld Place, pronti per tornare a Hogwarts.
"Sirius, prima di andare... penso che noi due ti dobbiamo delle scuse. Vieni, è il momento di fare un piccolo ritocco all'arazzo di famiglia." E fu così che, con un semplice Reparo, Sirius Black ritornò ufficialmente a essere parte della famiglia.
La giornata non poteva concludersi meglio di così... o, almeno, così pensavano.

Ritorno al passato - Golden TrioWhere stories live. Discover now