Le briganterie di due giovani teppisti in un supermercato

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Hanji's POV
Rientro a casa che è già tardi. Lancio la mia roba a terra e crollo sul divano di faccia con ancora il giubbotto addosso.
«Metti in ordine la tua roba.» ordina Levi dalla cucina.
Non gli rispondo, non ho neanche la forza di aprire bocca. Sento come una serie di paletti infilata in svariati punti della mia testa.
Aggiungerò il suo ordine a tutto quello che devo fare. Studiare per la verifica di matematica, prepararmi all'interrogazione di storia, fare i compiti di italiano perché la prof li controlla... Ultimamente la scuola si sta facendo pesante: torno dal club tardissimo e ho sempre un sacco di compiti. Normalmente studio nel weekand, ma con la festa di Halloween non sono riuscita a fare niente. Poi oggi è stata una giornata dura, tra la verifica di chimica, le liti tra i miei compagni e le relazioni sul progetto. E come se non bastasse ho perso l'autobus.
Non troverò la forza di alzarmi prima di domani mattina. Ma no! Devo svegliarmi, devo studiare, devo essere pronta...
Qualcosa mi colpisce in testa. È il mestolo di Levi, ancora coperto dal ragù che sta cucinando. Mhhh Ragù... Mi colpisce un'altra volta.
«Che vuoi?»
«Togliti il giubotto che mi stai infangando il divano.»
Mugulo infastidita e rotolo giù dal divano.
«Il tappeto!»
Mi toglie il giubbotto e io a questo punto mi sento costretta ad alzarmi per mettermi a studiare. Mentre Levi cucina leggo e rileggo le pagine di storia, senza che il mio cervello riesca a elaborarle o immagazzinarle. Non so come fare, se la testa non collabora sono nella merda. Ma le palpebre si fanno sempre più pesanti e la realtà sempre più sfocata...
Questa volta è il tonfo di un piatto sul tavolo, proprio accanto alla mia testa, a svegliarmi. Pasta al ragù, che bontà! Ci impiego un pò per ricordarmi dei compiti sui quali mi sono addormentata e ho anche sbavato. Beh, ci penserò dopo cena.
Levi si siede davanti a me e inizia a mangiare, seguito da me che faccio lo stesso.
«Strano. Di solito mi costringi sempre a lavare le mani prima di mangiare.»
«Mi sporchi le posate. Oggi però sembri troppo stanca pure per quello.»
«Già!» sbuffo con la bocca già piena della prelibata cena. Levi mi lancia un'occhiataccia. «Ho tantissime cose da studiare per domani e sono stanchissima per il club. Sono distrutta. Vorrei solo stare a casa almeno per un giorno... Solo per riprendermi e rimettermi in pari...»
«Stai a casa.»
Rimango un pò spiazzata. Certo, era semplice. Così semplice che non ci avevo pensato. Mi farò una bella dormita e studierò domani mattina.
Un sorriso si dipinge sul mio volto.
«Affare fatto allora! Domani stiamo a casa!»
«Stiamo?» obbietta Levi scocciato.
«Ma siiiiii! Balzare da soli è triste!»
«Non ci penso nemmeno, ho da fare nella vita. Devi stare a casa a studiare, non a divertirti.»
Normalmente insisterei, ma ho troppo sonno. Finisco di mangiare e corro subito a letto. Mi addormento con la voce di Levi che mi grida di lavarmi i denti.

Non c'è risveglio più dolce di quello senza orario. Ho dormito divinamente e sono pronta ad affrontare la giornata e finire tutti i compiti! Apro la tapparella e la stanza è invasa da una luce stranamente brillante per una giornata di novembre.
Sono le dieci. Credo che non farò colazione e mi metterò subito a studiare, poi andrò a mangiare un kebab. Arrivo in cucina con i miei libri, ma mentre li sto appoggiando sul tavolo mi accorgo che è apparecchiato. Devio la traiettoria dei libri, impedendogli di precipitare su un piatto di panini alla nutella.
«Wow Levi! Nutella! Io amo la nutella! Asp- Levi?» 
«Non è suonata la sveglia arrivare in ritardo a scuola.»
«Si, si come vuoi, sapevo che saresti restato qui con me...»
La mia affermazione sembra turbarlo.
«... Il problema è che questa non è nutella.»
Affermo guardando il barattolo di
crema nocciole spalmabile colazione™.
«Cambia poco e costa meno. E poi a me non piace e per quanto mi riguarda tu puoi mangiare anche merda.»
Ohhhh che carino l'ha comprata solo per me...
«In ogni caso, se non la vuoi...» dice prelevando il piatto pieno di panini.
«No! No! Mio! Nutella!» piagnucolo. Lui mi restituisce il piatto e mentre mangio finisce di prepararsi il the.
«Non me lo spiego come faccia a non piacerti la nutella.»
Lui beve un altro sorso di the.
«Ma tu bevi solo the nero senza zucchero?»
Annuisce.
«È perché non hai mai mangiato la vera Nutella®, quella con la N maiuscola e il marchio registrato!»
«Non dovevi studiare?» chiede tirandomi un libro sul naso.
«Mf, si...»

Convivenza obbligatoria - Levihan Where stories live. Discover now