Le regole rispettate

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Jace stava aspettando Isabelle, Simon e Alec in biblioteca con in una mano lo stilo e il biglietto di Clary e il suo maglione preferito nell'altra.

Appena aveva letto il biglietto lasciato dalla rossa, Jace era corso alla cassettiera della sua stanza, in cerca del maglioncino celeste che la sua amata adorava mettere, perché la metteva a suo agio. In effetti, ora che ci pensava, su di lei stava molto bene.

Non poteva credere che Clary avesse avuto la grande idea di uscire di casa da sola, con Sebastian nuovamente nei paraggi. Ovviamente sapeva che se le avesse detto una roba del genere, la ragazza molto probabilmente si sarebbe arrabbiata tantissimo per averla creduta debole e indifesa, ma Jace l'amava così tanto e non voleva perderla, sapeva che Sebastian avrebbe fatto di tutto per averla al suo fianco.

In quel momento entrarono Alec, Isabelle e Simon seguiti dai Lightwood. Avevano tutti l'aria tesa e preoccupata, probabilmente Izzy aveva informato tutti di ciò che era accaduto.

-Allora?-Chiese Alec, guardando il suo Parabatai preoccupato del suo stato d'animo.

-Abbiamo chiamato i suoi genitori, a Maia e anche a Magnus, ma non hanno la minima idea di dove sia. Propongo di andarla a cercare subito, grazie alla runa che ci ha lasciato Clary.-Jace parlava velocemente, come se i secondi che passarono avrebbero fatto la differenza per la salvezza della sua ragazza.

-Suvvia, Jace, calmati-disse Maryse, anche se si vedeva che anche lei era molto tesa, il biondo lo capiva dalla postura più rigida del solito, le mani giunte avanti a lei che si stringevano con forza, le nocche erano infatti visibilmente bianche.

-Io non posso aspettare, sei consapevole di quello di cui stiamo parlando?-La voce di Jace era alterata, si poteva sentire l'ira che vi era dentro-Di Sebastian con Clary! Voi non sapete niente di ciò che succede quando lui è con Clary. Perde il controllo e io posso assicurarvelo, sono stato praticamente lui!-Esclamò indicando sé stesso.

-La mia decisione rimane la stessa e non si discute la mia autorità.-Ribatté Maryse con voce calma-Aspetteremo fino a domani, e se non ritornerà a casa, la cercheremo-

-Ma...-Tentò di ribattere ancora il giovane cacciatore dai capelli che parevano fili dorati.

-Niente se e niente ma!-Lo zittì con fermezza la donna, che non voleva più saperne. Infatti prese a camminare verso l'uscita della biblioteca.

-Pero'...-Provò a dire ancora Jace, che non si voleva dare per vinto. Ovviamente, fu respinto una terza volta.

-Ora basta!-Urlò la donna dai lunghi capelli neri-Se ti dico che aspetteremo domani, aspetteremo domani.-Disse, girandosi e andandosene seguita da suo marito, lasciando poi che il silenzio calasse nella biblioteca, perché in fondo, non avevano niente da dire,  perché l'unica cosa che avrebbero voluto fare, sarebbe stato salvare la rossa, che chissà in quel momento cos'era costretta a subire.

Clary era sdraiata sul letto di camera sua e aveva tutti i muscoli indolenziti. Le erano state tracciate delle Iratze perché aveva tentato di ribellarsi già un paio di volte, con scarso successo. L'ultima volta che aveva provato a scappare, Sebastian si era arrabbiato talmente tanto che l'aveva quasi strozzata. Poi le aveva dato un blocco da disegno e una matita dicendo che forse così si sarebbe calmata. Sapeva che sperava che lo avrebbe disegnato, ma lei solo per dargli fastidio aveva fatto soltanto ritratti di Jace. JACE. Quanto le mancava Jace, le mancavano le sue mani ruvide e callose, ma ben attente e gentili sulla sua pelle. Le mancava la sua voce roca e tremendamente sexy, le mancavano gli occhi color oro del suo amato, che la guardavano sempre con un tale amore che poteva dimenticarsi di tutto quello che le stava attorno, loro due soltanto.

-Allora, quale bellissimo ritratto di me hai fatto?-La voce del demone la destò dai suoi pensieri sul ragazzo che tanto amava, facendola sbuffare sonoramente.

-Ti piacerà sapere che ho fatto due ritratti completi-Disse Clary sorridendo compiaciuta, dicendo subito dopo-Ma non di te-Gli passò l'album da disegno, sorridendo soddisfatta quando la mascella del fratello si contrasse e gli occhi si scurirono, ancora di più se possibile. Con grande rammarico di Clary, però, il ragazzo prese i due fogli e li stracciò, iniziando a parlare con la voce carica di cattiveria.

-Pensi ancora che lui verra' a cercarti? E se non fosse così? Arrenditi non ti troveranno mai!-Affermò

-Non ti e' venuto in mente che forse, ma dico forse eh, questo sia uno dei posti in cui mi cercherebbero per primo?- Disse la rossa alzandosi a sedere, guardando dal basso il ragazzo dai capelli chiarissimi, che scoppiò a ridere, molto divertito.

-Oh,no,tu non sei a casa tua,ho soltanto riprodotto la tua camera per farti sentire più a casa-Disse con la voce più finta che avesse mai potuto fare

-Che dolce che sei, peccato che con te non mi sentirò mai a casa, se quella casa comprende anche te-Clary si alzò e si avvicinò, anche se sapeva che era molto rischioso avvicinarsi a lui quando stavano discutendo.-Tu non farai mai parte della mia vita, non riuscirai a piegarmi ai tuoi comandi, sei soltanto un verme schifoso!-Urlò Clary, scatenando la rabbia del fratello. Sebastian la spinse con le spalle contro il muro, il braccio destro premuto con forza sulla gola di Clary.

-La devi smettere di dire queste cose, tu appartieni a me. Sarai la mia promessa sposa e governerai in un mondo cui le regole le deciderai tu; e sarai la mia regina, la loro regina...-Ghignò avvicinando il viso a quello niveo della ragazza-Sarai la regina di tutto.-

-Io non sarò niente al tuo fianco. Jace...-Iniziò a dire, ma non riuscì a finire la frase che Sebastian si era avvicinato ancora di più per costringerla a un bacio. Sentì  i suoi muscoli irrigidirsi e solo dopo qualche secondo realizzò ciò che stava succedendo. La bocca di Sebastian si muoveva sulla sua bocca, fredda e distante, ma a modo suo avente una passione, che però agli occhi di Clary sembrava ghiaccio. Clary fu scossa da un fremito di terrore e disgusto, seguito da una rabbia incontrollabile che le fece venire in mente ciò che le avevano insegnato nei lunghi allenamenti: si ricordava quando le avevano spiegato che se una persona la immobilizzava con un braccio al collo, avrebbe dovuto semplicemente distrarre il nemico per poi scendere verso il basso facendogli lo sgambetto. Sapeva benissimo come distrarlo perché sarebbe rimasto sbalordito dalle sue azioni:Clary allungò le mani alla nuca di Sebastian, simulando di volerlo continuare a baciare, così da farlo rilassare. Sapeva che era ancora attento perché il suo braccio era premuto ancora contro la sua gola. Doveva provare qualcosa di maggior calibro. Anche se questo richiedeva una forza d'animo da parte di Clary enorme, spostò le mani dalla nuca al petto di Sebastian,e,con un groppo in gola e le mani che tremavano, iniziò a sbottonare la camicia. A quel punto sentì la pressione sulla gola allentarsi per poi sparire: c'era riuscita, l'aveva distratto. Ora pero' si poneva un'altro piccolo problema: come non finire nel letto con Sebastian? Ma la risposta le arrivò spontaneamente ripensando a tutto quello che le aveva fatto passare. Con un movimento veloce e preciso, Clary si abbassò girando su sé stessa, facendo lo sgambetto a Sebastian, che cadde rovinosamente a terra. Clary si rialzò e vide con soddisfazione che lo aveva preso alla sprovvista. Nei suo occhi solitamente freddi e gelidi come il ghiaccio notò un lampo di cieca rabbia, che poi tramutò subito in divertimento:-Pensavo avessi capito, dopo averti picchiato innumerevoli volte, che a ogni cosa sbagliata che farai, sarai punita, fisicamente o psicologicamente-

Clary in quel momento non capì il senso di quella frase, ma in seguito, le sembrò tutto più chiaro.

Se solo avesse smesso di combattere e ribellarsi.

Shadowhunters-Citta' dell'amore perdutoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt