Capitolo 48

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Era già da venti minuti buoni che Justin aveva lasciato il parcheggio dell'università e stava attendendo l'arrivo delle ragazze, stando nascosto in un vicolo cieco che costeggiava il luogo scelto.
Per qualche istante fu sopraffatto dalla preoccupazione e fu sul punto di lasciare perdere il piano per accertarsi che Scarlett stesse bene. Ma in seguito pensò a quanto lei si sarebbe arrabbiata se avesse visto che lui aveva disubbidito al piano, quindi cercò di convincersi che stava andando tutto bene e che di lì a poco sarebbero comparse. Fortunatamente andò proprio così, difatti con il suo udito molto sviluppato riuscì a sentire il rumore di passi e così si preparò all'azione.
Però, non appena il ragazzo si sporse leggermente dal suo nascondiglio, quello che vide gli provocò una sensazione di panico totale e rabbia. Scarlett e Shylin erano trattenute a forza da Herman ed il suo compagno, e questo significava che erano state scoperte prima di poter agire come previsto.
A quel punto, Justin uscì allo scoperto e lanciò un'occhiata fulminante ai due vampiri; dopo di che si avvicinò lentamente ad essi.
«È arrivato il grande momento, mio vecchio amico» annunciò Herman, con un tono di sfida. «Adesso pagherai per tutto quello che hai fatto alla mia famiglia» concluse.
«Ti ammazzo se le fai del male» ringhiò Justin, lasciando che il suo volto assumesse i tratti mostruosi che caratterizzavano i vampiri. Herman e Lyle fecero lo stesso e così le due ragazze si trovarono in mezzo ad occhi rossi come il sangue e canini affilatissimi.
«Hai perso e non puoi fare niente per impedirmi di portare a termine la mia vendetta» disse Herman, con un sorriso crudele.
«Vendicati su di me, ma lascia stare loro» rispose Justin, fissando poi Scarlett con angoscia. Essa cercava in tutti i modi di liberarsi dalla presa ferrea di Lyle, ma ovviamente non riuscì a muoversi nemmeno di qualche centimetro.
Era una battaglia che in quel modo non poteva essere vinta: Justin si trovava in netto svantaggio e con Shylin intrappolata non c'era nessuna speranza di tornare al presunto piano iniziale. Ma dopo alcuni secondi, Scarlett intravide con la coda dell'occhio una strana scintilla proveniente dalle mani di Shylin, che erano state bloccate dietro alla sua schiena da Herman. Inoltre, anche stavolta la ragazza aveva chiuso gli occhi e con voce quasi impercettibile aveva iniziato a pronunciare strane parole.
  Scarlett capì ben presto che la sua amica aveva in mente qualcosa per riprendere in mano la situazione, così cerco di attirare l'attenzione su di sé in modo da non far scoprire Shylin.
«Herman, non c'è bisogno di arrivare fino a questo punto. Sono consapevole del fatto che abbiamo ucciso tua sorella, ma devi capire che non ci ha lasciato altra scelta» cercò di dire Scarlett.
«E invece avevate una scelta!» tuonò lui con rabbia. «Tu non sai cosa si provi a perdere la persona che ami di più al mondo» aggiunse con più calma.
«Lei no, ma io si» si intromise Justin. «Per colpa tua, Zaahid ha avvelenato mio fratello e adesso è morto! Non ti basta come vendetta?» disse, cercando di nascondere l'immenso dolore che provava nel parlare di Nolan.
«Certo che no, Justin. Tu hai ucciso i miei genitori e mi hai mentito per moltissimo tempo e questo sicuramente non basta per ripagare quello che hai fatto» spiegò Herman. Sembrava quasi che quella situazione lo stesse divertendo molto e per questo non fece neanche caso al fatto che la ragazza dai capelli rossi che stava tenendo intrappolata, era pronta per liberare un incantesimo davvero potente.
In un batter d'occhio una scarica di energia fortissima scaraventò tutti quanti a terra e così Scarlett si trovò finalmente libera. Quando essa riaprì gli occhi notò che le immagini erano annebbiate e confuse, inoltre un forte dolore alla testa le impedì di alzarsi da terra.
Shylin corse ad aiutarla e quando riuscì a farla alzare le chiese se fosse ferita.
«Scusami, ma era l'unico modo per liberarci da loro» si scusò Shylin. In seguito le due ragazze raggiunsero Justin e aiutarono anche lui ad alzarsi dalla strada cementata. Nel frattempo Herman e Lyle fecero lo stesso e dopo di che rivolsero alla ragazza aborigena uno sguardo colmo d'ira, con l'aggiunta dei terrificanti occhi iniettati di sangue.
La ragazza ricambiò con uno sguardo di sfida e si preparò a lanciare un nuovo incantesimo in caso di attacco improvviso.
«Come abbiamo fatto a non capire che fosse una strega? Maledizione!» disse Lyle con rabbia.
«Non sono una strega, quindi il vostro lato sovrannaturale non ha potuto percepire questo fatto» rispose Shylin, rivolgendogli poi un sorriso furbo. «E cosa diavolo sei allora?» si intromise Herman, usando sempre un tono colmo di rabbia.
«Adesso basta! Herman devi capire che tutta questa vendetta è completamente inutile» disse Scarlett. «Uccidere me o chiunque altro non riporterà indietro tua sorella. Inoltre adesso vi trovate in svantaggio» concluse.
  Herman fremeva di rabbia e se non fosse stato per Lyle, esso si sarebbe fiondato sulla ragazza per perforarle il collo con i suoi canini. Voleva a tutti i costi vendicare la sorella e l'unico modo era fare del male alla persone più cara che era rimasta a Justin, quindi non aveva altra scelta.
«Tu però sei solo una semplice e inutile umana» osservò Lyle, dopo qualche istante di assoluto silenzio. «Quindi adesso siamo pari» aggiunse il suo compagno.
Scarlett rivolse uno sguardo preoccupato a Justin e Shylin: anche loro non sembravano avere in mente un piano che avrebbe finalmente fermato Herman e quindi si trovavano al punto di partenza. I due vampiri notarono lo smarrimento nei loro sguardi e questo giocò a loro favore; Herman e Lyle si rivolsero uno sguardo di intesa e in un batter d'occhio si fiondarono nella direzione degli avversari.
I sensi molto sviluppati di Justin lo aiutarono ad evitare l'attacco da parte di Herman e così i due vampiri iniziarono una lotta molto violenta. Nel frattempo, Lyle riuscì a bloccare la ragazza aborigena e Scarlett cercò di aiutarla colpendo il vampiro con pugni del tutto inutili.
«Lasciami andare!» gridò Shylin con tutto il fiato che aveva in gola. Lyle però sembrava non mollare la presa e inoltre riusciva benissimo a gestire sia i tentativi di fuga della rossa che i colpi di Scarlett. Quest'ultima capì ben presto che non c'era nulla da fare, così si allontanò e osservò quello che stava succedendo.
Justin ed Herman erano feriti in diversi punti a causa di morsi e botte davvero potenti, mentre Shylin aveva una ferita sul collo sanguinante, causata dal morso del vampiro che la stava trattenendo.
Scarlett era libera e nessuno sembrava badare a lei; forse anche per il semplice fatto che il suo aiuto sarebbe risultato davvero inutile e questo le provocò una terribile sensazione di impotenza. Rimase immobile in mezzo alla strada per altri secondi, guardandosi attorno e cercando di trovare qualcosa che avrebbe potuto aiutare i suoi amici.
Dall'altra parte della strada intravide un'automobile con un finestrino completamente rotto e difatti a terra c'erano numerosi pezzi di vertro affilato. Con quelli non avrebbe potuto di certo ferire i vampiri, anche perchè non essendo legno la ferita si sarebbe rimarginata in poco tempo. Quindi le venne in mente un'altra idea. Così, corse in quella direzione e afferrò un pezzo abbastanza grande di vetro, poi lo avvicinò al suo collo e fece un po' di forza per riuscire ad incedere la pelle.
Il sangue iniziò a scorrerle velocemente lungo il corpo, sporcandole la maglia e i pantaloni. La ferita era piccola, ma comunque il vetro si era rivelato più appuntito del previsto e difatti aveva provocato un taglio profondo.
Come previsto, i tre vampiri interruppero immediatamente quello che stavano facendo e si voltarono di scatto nella direzione di Scarlett. Essa portò velocemente una mano sul collo e cercò di applicare pressione sulla ferita, in modo da diminuire la fuoriuscita di sangue che si era rivelato più del previsto.
«Scarlett!» urlò Justin disperato. Fece per precipitarsi nella sua direzione per cercare di aiutarla, ma fu immediatamente bloccato da Herman, che in seguito lo spintonò violentemente fino a farlo cadere a svariati metri di distanza. A quel punto il ricciolo si avviò lentamente nella direzione della ragazza ferita e nel frattempo cercò di controllare la sua sete di sangue. Non vedeva l'ora di perforare il suo collo con i canini e succhiarle quel sangue che sembrava chiamarlo sempre più forte.
«Cosa stai facendo?!» urlò Shylin, ancora intrappolata a causa di Lyle.
«Adesso che avete la mia attenzione mi dovete ascoltare attentamente» rispose Scarlett, con una calma che faceva quasi paura. «Tu hai architettato questa inutile vendetta per molto tempo e adesso hai l'occasione di portarla a termine, ma devi prima sapere una cosa importante» iniziò a spiegare, rivolgendosi ad Herman. «Se io muoio non avrai quello che cerchi. Justin libererebbe soltanto la sua rabbia cieca per te e tra voi ci sarebbe una battaglia infinita, a quel punto non ti rimarrebbe che uccidere anche lui. Così facendo però, ti rimarrebbe solo il terribile vuoto che ti ha lasciato tua sorella e allora saresti perduto. Herman, c'è ancora speranza che tu ti salvi, credimi»
Quelle parole fecero scendere un silenzio assoluto tra tutti i presenti, ma la cosa interessante fu la reazione di Herman: esso si limitò a fissare Scarlett con un'espressione indecifrabile che non lasciava trasparire niente di niente e nessuno aveva la minima idea di quale sarebbe stata la sua prossimo mossa. Passarono altri secondi che sembrarono durare un'eternità e solo in seguito il vampiro si decise a parlare.
«Potresti aver ragione, umana» disse Herman, sottolineando in modo sprezzante l'ultima parola. «Chi ti dice però che se io ti uccidessi in questo momento, cosa che la tua ferita mi invita caldamente a fare, e stessa cosa per Justin, io colmerei quel vuoto con la consapevolezza di aver liberato il mondo da un vampiro assassino e averli provocato lo stesso dolore che ho provato io? » aggiunse, con aria di sfida.
Scarlett non rispose subito e nel frattempo cercò di capire cosa avesse davvero intenzione di fare Herman. Inoltre, rimase davvero colpita dal fatto che era ancora viva: pensava che quelle parole avrebbero scatenato ancora di più l'ira che era nascosta in Herman e così non avrebbe esitato un secondo di più ad ucciderla. Invece da quel suo comportamento ambiguo, la ragazza capì che c'era davvero una minima speranza per farlo ragionare e questo la rassicurò leggermente.
«Maledizione Scarlett! Stai perdendo troppo sangue» osservò Shylin, cercando nuovamente di liberarsi dal vampiro. Quest'ultimo la strattonò per cercare di calmarla e a quel punto essa gli inflisse un altro incantesimo, stavolta però molto meno potente rispetto al precedente. Così, la rossa fu libera e si precipitò dall'amica ferita.
In effetti Scarlett aveva perso davvero molto sangue e difatti sulla strada si era formata una pozza abbastanza grande. Inoltre un improvviso giramento di testa la fece barcollare leggermente, ma Shylin fu pronta a sorreggerla.
«Herman, ti prego cerca di ragionare» disse Scarlett, dopo che il giramento di testa fu passato. Il vampiro la osservò ancora per qualche istante e in un primo momento sembrò essere sul punto di darle retta. Ma in seguito la sua espressione cambiò radicalmente e la malvagità tornò a dominare il suo volto.
«Forse hai ragione davvero, ma non posso continuare la mia vita a fingere che te e Justin non abbiate ucciso Lilith» disse Herman, rivolgendo uno sguardo d'odio a Justin ancora a terra.
«No!» urlò Justin, vedendo che Herman si stava avvicinando pericolosamente alla ragazza che amava. A quel punto, esso decise di agire e così cercò di ignorare le fitte di dolore che gli provocarono i movimenti per alzarsi da terra. La sua impresa andò a buon fine e dopo di che notò che Lyle stava raggiungendo il compagno per portare a termine quello per cui erano venuti.
  Justin non ci pensò due volte: con uno scatto veloce, che gli provocò un forte dolore all'addome, si ritrovò alle spalle di Lyle e subito dopo gli circondò il collo con le mani. Ovviamente le poche forze che gli erano rimaste gli resero difficile mantenere una presa salda e difatti il vampiro sembrava starsi per liberare dalla sua presa. Justin, però, non si fece prendere dal panico e a quel punto chiuse gli occhi di scatto, per poi sferrare un potente colpo al torace di Lyle. Questo provocò un grande squarcio sulla sua pelle e permise a Justin di raggiungere il cuore completamente fermo del vampiro.
Il compagno di Herman rimase letteralmente senza fiato e quando abbassò lo sguardo sul suo petto vide la mano di Justin stringere con forza il suo cuore. Faceva male, ma la cosa spaventosa fu la sensazione sconosciuta che il vampiro provò non appena la mano di Justin si strinse ulteriormente.
«H-Herman» riuscì a sussurrare Lyle. Non riusciva nemmeno a parlare perchè era come se tutto il suo corpo fosse bloccato, aspettando semplicemente che la mano che teneva racchiuso il suo cuore mettesse fine alla sua sofferenza. Negli occhi cristallini del vampiro comparve per la prima volta la paura ed Herman lo notò immediatamente quando si voltò nella loro direzione.
I due vampiri rimasero per qualche istante a fissarsi intensamente e quell'attimo di distrazione bastò a Shylin per scagliare un incantesimo sconosciuto ad Herman, che lo fece rimanere completamente immobilizzato.
«Lyle!» urlò disperato. Nel frattempo cercò in ogni modo di liberarsi da quella presa invisibile che lo teneva fermo, ma quella era una magia davvero potentissima e capì ben presto che non avrebbe avuto speranze.
«Lo uccido» disse Justin, stringendo sempre di più la presa sul cuore di Lyle. Sotto al suo tocco, il copro del vampiro stava iniziando ad indebolirsi sempre di più e questo stava ad indicare che di lì a poco sarebbe tutto finito.
«Non farlo!» ringhiò Herman con rabbia. «Ti prego Justin» aggiunse e stavolta nella sua voce c'era solo un'immensa preoccupazione.
«E perchè no? Tu stavi per uccidere Scarlett e stavolta sul serio» rispose Justin. «Non permetterò mai più che le accadano altre cose terribili, come tutte quelle avvenute in passato a causa mia» concluse, portando lo sguardo a terra.
Scarlett sentì una stretta al cuore e capì che in quelle parole c'era solo sincerità. Non le erano capitate tutte quelle cose terribili per colpa sua, forse in parte, ma non del tutto. Insomma, era stata una sua scelta voler far parte del mondo sovrannaturale di cui faceva parte Justin e in quel momento aveva accettato anche tutti i rischi.
Anche in questa situazione non si pentì di aver fatto quella scelta e per un momento tutti i segreti orribili che aveva scoperto su Justin, le sembrarono più sopportabili. E in quel momento fu come risentire la voce debole di Nolan che la pregava di dare un'altra opportunità a suo fratello, perchè in fondo era certo che c'era del buono in lui. Le parve persino di intravedere la figura di Nolan, solare e bello come se lo ricordava, proprio accanto a Justin. Ma le immagini le apparivano sempre più confuse e ben presto la testa cominciò a girarle nuovamente.
  Dagli occhi verdi di Herman scese una lacrima, cosa che lasciò talmente sorpreso Justin che non si accorse di aver mollato leggermente la presa sul cuore di Lyle. Quest'ultimo riuscì a recuperare un po' di fiato, ma nonostante ciò si sentiva estremamente debole.
«Hai ragione» ammise Herman. «Non riuscirò mai a colmare il vuoto della morte di mia sorella uccidendovi» aggiunse, guardando sia Justin che Scarlett.
«Ti prego non ucciderlo» disse poi con voce spezzata.
Justin non mollò la presa e rimase immobile, mentre una marea di pensieri gli occupò la testa. Avrebbe voluto farla pagare ad Herman per aver fatto del male a Scarlett, ma fu proprio lo sguardo implorante di quest'ultima che gli fece mollare definitivamente la presa dal cuore di Lyle.
Il vampiro si accasciò a terra e fece degli ampi respiri per recuperare il respiro. Nel frattempo, Shylin ritirò l'incantesimo su Herman ed esso si precipitò accanto all'unica persona che amava e che gli era rimasta in quel mondo crudele.
I due giovani si strinsero in un abbraccio colmo di gioia e si dimenticarono completamente di quello che stava succedendo attorno a loro. Justin si limitò a fissarli e capì che Herman non era più un pericolo, semplicemente si era aggrappato ad una ragione di vita più importante che una stupida vendetta.
Quando esso spostò lo sguardo su Scarlett, notò il suo sguardo fiero e colmo di riconoscimento. Essi si sorrisero, ma subito dopo la ragazza cadde a terra per una forte fitta alla testa e l'ultima cosa che vide fu la figura di Justin raggiungerla in un batter d'occhio.

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