Capitolo 5

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Alice's Pov

Ieri pomeriggio Claudio ha svolto l'autopsia di De Luca, confermando che la morte è sopraggiunta proprio a causa di un colpo di arma da fuoco tra le 02.00 e le 04.00 circa di giovedì mattina.

Dopo il sopralluogo di ieri mattina io e Claudio non abbiamo avuto modo di parlare, se non per informarmi sulle novità riguardanti l'autopsia in maniera esclusivamente professionale, rimanendo freddo e distaccato come suo solito. Anche oggi la situazione non tende a migliorare, anzi, se possibile, sta andando ancora peggio, poiché sembra evitarmi come la peste.

"Alice ma è possibile che voi due non possiate stare tranquilli nemmeno per due, dico due, giorni di fila?!" Bofonchia Lara, riferendosi a me, CC e al suo cattivo umore.

"Che c'entro io scusa?"

"Il 95% degli improvvisi cambi d'umore di Conforti sono dovuti a te, quindi vedi di fare qualcuna delle tue magie, altrimenti la psiche di noi poveri specializzandi potrebbe risentirne."

Lara ha ragione: Claudio stamattina è particolarmente inquieto, ma non credo che il motivo sia solo io. Anche il caso De Luca contribuisce al suo malessere, nonostante cerca di non darlo a vedere.

Ad un certo punto con la coda dell'occhio lo vedo passare davanti alla sala specializzandi, probabilmente per la sua solita pausa caffè quotidiana. Visto che sto lavorando da parecchie ore oramai, ne approfitto anche io per staccare un attimo e lo raggiungo alla macchinetta, vedendolo di spalle mentre preleva il bicchierino.

"Ciao."

Si volta lentamente guardandomi negli occhi e accenna un sorriso muovendo leggermente all'insù un angolo della bocca.

"Come stai?" Gli domando mentre finisce di sorseggiare il suo caffè.

Pare quasi infastidito da questo mio interessamento, considerando la risposta aspra che ne segue.

"Bene." Tronca in fretta la conversazione e fa per andarsene, ma dopo qualche passo sembra aver cambiato idea, poiché si ferma e torna indietro posizionandosi nuovamente di fronte a me.

Schiude leggermente le labbra e sembra in procinto di parlare, ma qualcosa lo frena. Sta nuovamente per voltarsi, come colto da un improvviso timore, quando gli sfioro leggermente il dorso della mano con la punta delle dita per infondergli coraggio, provocandogli un sussulto quasi impercettibile.

"Visto che conoscevo Angelo, Calligaris mi ha chiesto di raggiungerlo in questura per farmi qualche domanda..." Tace qualche instante, distogliendo lo sguardo da me, "Non mi va di andare da solo, vieni con me?" Mi guarda, implorandomi in uno sguardo silenzioso.

Annuisco sorridendo.

***

"Come conoscevi De Luca?" È la prima domanda che, dopo i consueti convenevoli, Calligaris rivolge a Claudio, il quale se ne sta seduto sulla sedia davanti alla scrivania.

"Frequentavamo il liceo insieme."

"Quindi deduco che lo conoscevi bene." Nonostante io stia assistendo all'interrogatorio dal fondo della stanza, noto che le mani di Claudio cominciano a muoversi freneticamente sfregandosi tra loro, manifestando un evidente nervosismo.

"No, non eravamo amici."

"Eravate in cattivi rapporti?"

"Direi più che mi era indifferente. Come ho detto, non lo conoscevo così bene."

"D'accordo. Quindi dopo la scuola non l'hai più visto né sentito?"

"Non esattamente. Ci saremmo incrociati qualche volta, magari per caso oppure semplicemente per qualche rimpatriata con la classe." Avverto un leggero tremolio nella sua voce, meno sicura e risoluta del solito, come se qualcosa lo turbasse. Credo che però sia normale, dopotutto, seppur non avesse con lui una particolare confidenza, lo conosceva da quando era ragazzo.

L'Allieva 2Where stories live. Discover now