15.

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Questa notte non ho dormito un granché, perché pensare a Dario e a quello che era successo era molto più allettante di uno stupido e banale sogno e quindi sotto le coperte non ho fatto altro che ridere come una scema nel pensare a quei due occhi nocciola, a quelle labbra carnose e ai suoi capelli bagnati dalla pioggia.
Noemi e Valeria devono sapere cosa è successo, quindi, appena metto i piedi giù dal letto, mando un messaggio sul nostro gruppo.
[ Dobbiamo parlare. Vi aspetto da me alle 19.00. EMERGENZA AMICHE!]
Le loro risposte non tardano ad arrivare, spinte dalla curiosità di voler sapere quale sia l'emergenza, ma non rispondo e lascio che possano mandarmi beatamente a quel paese. Sorrido.
Scendo le scale, pronta per prendere la macchina e dirigermi a lavoro, ma qualcuno mi chiama in lontananza, mi volto e con mio assoluto piacere vedo Francesco che mi saluta agitando la mano, gli vado incontro, non lo vedo da tanto.
- Chi si rivede! - esordisce.
- Da quanto tempo. - gli faccio notare.
- Come ti vanno le cose? - mi chiede sorridendo furbamente, forse Dario gli ha detto già cosa ci è successo.
- Bene, molto bene! - sorrido semplicemente.
- Si vede, hai gli occhi pieni di belle cose. -
Mi rincuora il fatto che nonostante, io e Francesco ci siamo visti poche volte, non faccio fatica a dirgli determinate cose e soprattutto che lui non si faccia problemi a chiedermele, un po' come se fossimo amici, e la cosa mi piace.
- A te come vanno le cose? - gli domando.
- Vorrei andassero meglio, ma posso lavorarci. -
- Problemi con qualche ragazza? - lo stuzzico.
- Esatto! -
- Dai tempo al tempo. - è una frase che mi esce spontanea, ma che lui sembra apprezzare.
- Se finisce come te e Dario, allora ne vale la pena. - mi risponde sorridente. Adesso ho la certezza che sappia qualcosa e mi rende felice sapere che Dario abbia parlato di me ai suoi amici, anzi, ha parlato di noi.
Ci salutiamo calorosamente con un abbraccio sincero, e mi dirigo a lavoro, mi sento bene e penso che forse per la prima volta in vita mia, tutto va come vorrei!

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Sono a casa e aspetto le mie amiche che stanno per arrivare e mi sento agitata, perché se ne parlo con qualcuno allora significa che è reale.
D'un tratto sento bussare alla porta, non il suono del campanello, ma le solite nocche che battono...
DARIO?
Vado ad aprire.
- Che cavolo ci fai qui? - dico forse bruscamente.
- Sono venuto a trovarti, felice che ti sia piaciuta la sorpresa. - ammette ironicamente.
- Devi andare. -
- Cosa? Perché? - è spaesato e ha ragione.
- Stanno per arrivare le mie amiche, non puoi stare qui! -
Lo vedo ridere di me.
- E di cosa dovete parlare? - chiede furbo appoggiando la spalla all'angolo della porta.
- Ti prego... - lo imploro con sguardo supplicevole.
- Va bene, vado via... Ma posso almeno avere ciò che mi spetta prima di andare? -
Se lo merita, voleva fare qualcosa di carino per me, e io invece lo sto cacciando via, mi avvicino a lui e premo le mie labbra sulle sue, lo sento sorridere e pian piano stringermi a sé. La cosa ci trasporta, più del dovuto, trasformandosi in un bacio più acceso di quello che doveva essere e senza rendercene conto ci ritroviamo stretti l'un l'altra, fin quando qualcosa non ci fa staccare.
Un colpo di tosse, secco, preciso.
- Noemi, Valeria! - dico, cercando di ricompormi da qual bacio che mi aveva messo in subbuglio stomaco e cuore.
- Dario, ti ricordi delle ragazze? -
- Si, ciao. - dice imbarazzato alzando una mano in modo non molto convinto.
- Disturbiamo? - chiede Noemi.
- No, stavo giusto andando via. - Dario si volta verso di me. - Scusa. - sussurra. - Ci vediamo presto, arrivederci ragazze. - fugge via.
Le ragazze entrano e aspettano qualche mia parola, ma a quel punto penso che la situazione sia chiara e quindi non sapendo cosa dire, chiudo la porta e mi fermo a guardarle.
- Ma che cavolo fai? - esordisce Valeria.
- Sorpresaaaa. - allargo le braccia. Non dovevano saperlo così. Vedo Noemi portarsi una mano sul viso, scuotendo la testa.
- Vuoi spiegarci? - aggiunge Valeria.
Le invito a sedersi sul divano, spiego ogni istante della serata passata con Dario e loro ascoltano senza batter ciglio.
- Sono stata bene ieri. - concludo.
- Sei sicura? - chiede Noemi. Le loro reazioni non sono esattamente ciò che mi aspettavo.
- Cosa intendi? -
- Sofia, quel ragazzo è strano. Un bravo ragazzo ti avrebbe corteggiato, parole carine, magari una cena, un'uscita, non inviti banali, non complimenti distorti e soprattutto non comportamenti bizzarri. - incassa Valeria.
- Ricorda che solo i bravi ragazzi vanno in paradiso, e lui non è un bravo ragazzo. - conclude Noemi.
- È vero, i bravi ragazzi vanno in paradiso, ma i cattivi ragazzi portano il paradiso da te. - rispondo.
Dario non è per niente un principe azzurro e ne sono consapevole, fino ad ora i suoi comportamenti non mi hanno fatto intendere bene che tipo di interesse lui abbia nei miei confronti, non mi ha fatto promesse, non mi ha detto che vuole provare a costruire una relazione con me e le ragazze hanno ragione quando pensano che forse questo suo interesso ha un unico scopo, ma io non ho bisogno delle loro supposizioni.
- Speravo nel vostro sostegno. - concludo delusa.

Caro D(i)ario. /COMPLETA/Where stories live. Discover now