7. Musica

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"Queste parole sono musica per le mie orecchie" pensava Claudio Conforti mentre osservava la sua Allieva seduto alla scrivania.

Lei gli aveva appena detto di avere confessato ad Arthur della loro notte al congresso, evento di qualche settimana prima.

E si erano lasciati.

La sua soddisfazione era evidente anche ad Alice, il sorrisino che cercava di nascondere era ciò che più le dava fastidio.

«Bene Sacrofano e adesso che piani hai?» le disse Claudio, alzandosi in piedi e raggiungendola dall'altro lato del tavolo.

"Troppo vicino, è davvero troppo vicino" fu il pensiero che le passò per la mente, e Alice fuggì dallo studio di Conforti con una scusa banale.

Claudio si accorse del brivido involontario che aveva scosso la sua studentessa e fu molto fiero dell'effetto che aveva su di lei.

Sapeva che lo considerava uno stronzo, e che invece si era fatta un sacco di film sul figlio del boss. Il bravo ragazzo, il principe azzurro.

No quello non era la persona giusta per lei, aveva sposato il suo lavoro e non c'era mai.

Lui invece...

C'era solo quel piccolo particolare molesto, l'Allevi era una romantica e sognava la chiesa e l'abito bianco. Cose che a lui invece facevano venire l'orticaria.

Ma intanto... lui c'era e la poteva frequentare tutti i santi giorni.

Nel frattempo avrebbe cercato di capire cos'era quel buco nello stomaco e quella strana euforia che sentiva quando lei era nei paraggi.

Era consapevole che, il più delle volte, il motivo dei suoi mal di stomaco fosse l'irritazione provocata dai disastri che lei era capace di combinare in Istituto.

Come se non bastasse, poi, quella ragazza lo avrebbe fatto ammattire con la sua mania di cacciare il naso in tutte le indagini della polizia, quando avrebbe dovuto limitarsi, come fa un medico legale che si rispetti, a fare le autopsie e determinare la causa della morte.

Punto.
Macché, lei doveva capire anche chi e perché.
E la cosa lo faceva davvero imbestialire.

Eppure... Quando lei gli stava intorno gli succedeva anche altro. Era... felice, e sorrideva come mai gli era successo.
Lei lo rendeva allegro e poi gli faceva... tenerezza? Orrore!

Non era da lui provare tenerezza per una donna, lussuria si, antipatia pure, amicizia... raramente. Ma tenerezza?
Quella ragazza lo stava rovinando, doveva trovare un rimedio.

E il rimedio bussò alla sua porta...
«È permesso? Ciao Conforti, non sei cambiato per niente. Sempre più carino vedo»
«Ma tu guarda! Beatrice Alimondi! Cosa ci fai in Italia?»

 Sempre più carino vedo» «Ma tu guarda! Beatrice Alimondi! Cosa ci fai in Italia?»

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Spazio Autrice

Eh eh... sto riscrivendo la storia a modo mio. Che dite vi torna? E già so quale sarà la parola del prossimo capitolo.

Se vi riguardate l'introduzione e la figura con l'elenco lo capirete anche voi, di sicuro.

Io ho un topo contaparole e voi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora