Capitolo 14: Gelosia

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Non lo vedo da un po', mi sta anche bene che preferisca lui a me, solo che...mi manca tanto...

     Sono passate 3 settimane dall'incontro tra me, Monty e Winston. Alcune cose inevitabilmente sono cambiate, so perfettamente che il mio comportamento nei confronti di Monty quando mi ha presentato il suo fidanzatino non è stato dei migliori, ma di una cosa purtroppo sono certo, ha notato il mio comportamento e ha preso le sue distanze. Da quella sera non ho più ricevuto alcuna sua chiamata o messaggio, raramente riesco ad incrociarlo nei corridoi della scuola con i suoi finti amici con la quale gioca a baseball e Rugby, non mi saluta più e tantomeno mi dedica un suo sguardo, e se lo fa si gira immediatamente come se a lui fossi un estraneo.

Mi sta veramente bene che preferisca lui a me ?
A quanto pare no.

E poi ci sono io chiuso dentro un bagno della scuola a piangere, singhiozzando e a trattenermi la testa fra le mani, goccia dopo goccia sento la mia felicità consumarsi in quei proiettili d'acqua salati come l'oceano. Perché piango, credo di non saperlo nemmeno io, forse per Monty, forse perché non valgo nulla ? O forse perché semplicemente...

...ho perso quel che mi rendeva felice.

     Asciugo le mie ultime lacrime ed esco dal wc, fisso qualche secondo il mio viso ingrigito nello specchio del lavandino fuori la porta del bagno, un'altra lacrima scende, ma pongo fine a questa mia sofferenza sciacquandomi il viso con dell'acqua fredda. Senza indugiare mi dirigo alla porta del bagno per uscire e tornare in classe quando prima che io possa aprire la porta, un tonfo assordante invade il bagno e la porta si spalanca. Mi giro per vedere chi sia, ma senza alcun mio dubbio una sola persona può aver aperto quella porta, ed è proprio Monty ad averla aperta. Entra accompagnato da Justin Foley e Zack Dempsey, tutti e tre intenti a discutere di qualcosa inerente a qualche competizione alla quale probabilmente parteciperanno.
"Allora Zack come ti senti ad essere il nuovo capitano e a dover affrontare di già una partita importante ?", gli domanda Foley con il suo sorriso stampato in volto.
"Justin, non mettermi più ansia di quella che già non ho per favore...", risponde un po' preoccupato "tu Monty ? Sei pronto pre la prossima partita ?"
"Sono contrarissimo al fatto che tu sia capitano, sai quanto avrei voluto farlo eppur...",si interrompe quando nota la mia presenza.
     Tutti si girano nella mia direzione e iniziano a fissarmi, cerco il più possibile di non far notare il mio volto ingrigito dal pianto e cerco di sgattaiolare via il prima possibile, ma purtroppo non ce la faccio.
"Ciao Byron, che ci fai qui ?", Zack mi saluta.
"Ciao...nulla...",esito qualche secondo "tornavo in classe.", gli rispondo senza fissarlo in volto.
"V-va tutto ben...",non riesce a terminare la frase che lo interrompo.
"Sto benissimo, ora scusami ma devo andare.", nella fretta senza volerlo sbatto alla spalla di Monty.
"Cazzo stai attento !",esclama arrogante e carico di presunzione.
Mi fermo prima dell'uscio della porta e mi giro verso di lui, lo raggiungo a pochi centimetri dal suo volto e...
"Vaffanculo !", è l'unica cosa che riesco a dirgli prima di scappare via e sentire i ragazzi che si lamentavano del perché Monty fosse rimasto impassibile e non avesse reagito al mio attacco.
     È passata qualche ora da quando ho attaccato Monty in quel modo, sono uscito da scuola e per oggi ho deciso di non tornare a casa ma bensì ho voglia di fermarmi al Monet per bere qualcosa di caldo per risanarmi un po' dopo l'attacco di pianto affrontato questa mattina. Entro nel locale , mi siedo al primo tavolo che trovo più appartato e distante da qualunque forma di vita nel locale, subito dopo ordino un tè caldo con in aggiunta un pizzico di latte. Proprio mentre la cameriera mi serve al tavolo la mia bevanda calda, noto sedersi a qualche tavolo distante da me, Monty e Winston.

Bene bene, ci mancava solo questa e posso dire che questa  giornata non può far più schifo di così.

     Entrambi levano i loro soprabiti ed effettuano un'ordinazione, cerco di non farmi notare anche se avrei preferito andarmene in qualunque posto possibile o immaginabile purché sia lontano da quei due. Indosso il cappuccio della mia felpa blu e continuo a sorseggiare il mio tè caldo, una notifica del mio cellulare porta a tacere il brusio creato dalle chiacchiere dei due, per la prima volta in vita mia ho desiderato che quel maledetto telefono fosse in modalità silenziosa. Noto un ombra oscurare il tavolo e la mia tazza creando in me mille domande alla quale non do una risposta ben concreta fin quando la persona che si è avvicinata a me non parla.
"Ciao Byron...tutto solo ?",mi dice una voce familiare. Alzo leggermente lo sguardo e proprio come temevo la persona che meno in questo momento avrei voluto vedere è proprio qui di fronte a me.
"Si. Winston.",rispondo schiettamente riprendendo a bere il mio tè.
"Ti andrebbe di sedere con noi ?",domanda lui sfoggiando un leggero e presuntuoso sorriso.
"No, grazie.",rispondo alzando gli occhi verso di lui "non penso di essere ben eccetto...", volto la mia attenzione verso Monty che mentre mi fissava, cambia anche lui immediatamente sguardo da me.
"Dai vieni, magari non è come pensi", poggia una mano sulla mia spalla. Sbarro gli occhi e allontano subito la sua mano dalla mia spalla, solo Monty lo faceva e non mi creava problemi. Non mi piace essere toccato, eppure con Monty...

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