Capitolo speciale #1

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Allora cari lettori, ho deciso di fare... *musichetta di suspense* ...dei capitoli speciali!
Ogni volta che avrò raggiunto un numero particolare di capitoli ne scriverò uno di 1000 parole esatte con una scenetta comica, romantica o inedita con dei personaggi della mia storia. Vi piace l'idea?
Ora vi lascio, buona lettura.

𖠄 *ೃ

November, game room.

"Non è possibile che vinca sempre tu!" Esclamo irritata, ogni volta che io e Owen decidiamo di andare alla sala giochi lui riesce sempre a battermi a qualunque videogame decidiamo di fare.

"Sarai fortunata in amore, no?" Mi prende in giro ridendo di gusto.
"Si come no, mi hai mai visto fidanzata per caso?" Rispondo sedendomi su uno degli sgabelli del bar interno con le braccia incrociate.
"Non è colpa mia se non ti accorgi della marea di ragazzi che ti mangia con gli occhi"

Owen si siede accanto a me girando la sedia nella mia direzione.
"Fino a prova contraria sei tu il playboy della coppia, io mi limito a farmi desiderare" cinguetto con sguardo malizioso incrociando le mani sotto il mento.

"E ci riesci anche bene, piccola"
Il barista, un ragazzo dai capelli biondo cenere rasati ai lati e dai profondi occhi ambrati, mi sorride; ha delle leggere lentiggini sul naso e indossa la divisa della sala giochi: una t-shirt nera con il logo del posto e un cappellino con la visiera dello stesso colore girato al contrario.
Gli sorrido falsamente, è molto carino. "Perché non ci versi qualcosa da bene, è questo il tuo lavoro no?" Dico ritornando impassibile, a volte mi è impossibile non fare la stronza.

Lui fa come gli dico mentre Owen aggiunge "per me qualcosa di analcolico, sono astemio"
Poi si volta verso di me guardandomi male. "Allora non ti lamentare se non trovi l'amore, non puoi trattare tutti i ragazzi che ti si avvicinano in questo modo" mi riprende.

Sbuffo togliendomi la giacca di jeans scura e rimanendo in corsetto di pelle nera, mi sposto i capelli corvini su una spalla e comincio a spazzolarli con le dita.
"Non tutti, con te non lo faccio per esempio"
Il mio migliore amico mi solleva il mento con due dita.

"Io non conto." Mi guarda negli occhi intensamente - ho sempre amato i suoi occhi verdi, li vorrei anch'io al posto dei miei nero carbone - poi continua "Perché almeno non provi a divertirti per una volta? Sei giovane e bella, prima o poi arriverà colui che sarà capace di scongelare il tuo cuore e farlo bettere davvero per la prima volta, ma, fino ad allora, spassatela."

Sto per rispondergli, quando il barista posa con forza i nostri bicchieri sul bancone. Ha un'espressione contrariata, forse sono stata troppo sgarbata con lui, dopotutto sembra un bravo ragazzo.
Afferro il basso bicchiere di vetro contenente un'Americano con cubetti di ghiaccio e buccia d'arancia per poi avvicinarlo alle labbra e berne un lungo sorso.

"Mmh, è ottimo" commento.
Il barista si blocca di colpo, smette di asciugare con un canovaccio i bicchieri appena lavati e solleva il suo sguardo su di me.
"Sono Pandora, comunque"
Gli porgo la mano, che lui stringe senza pensarci.
"Jarod"
Quando sorride di nuovo mi accorgo che delle lievi fossette gli compaiono sulle sue guance lisce.

"Mi dispiace per prima, ma sono fatta così: odio gli estranei"
Owen si intromette, mi passa un braccio intorno alle spalle reggendo con l'altra mano il suo bicchiere di succo d'ananas e frutto della passione.
"Devi sapere che appena l'ho conosciuta la prima cosa che ha fatto è stata mandarmi a quel paese, ed ora siamo migliori amici. La piccola Pandora è come un animaletto selvatico, devi comportarti cautamente o ti morderà"

Allontano il suo braccio con una spinta. "Vai-a-fanculo" sibilo con uno sguardo omicida.
"Si, proprio così!" Ride in risposta.
Bevo un altro sorso dal mio drink, poi lancio la mia giacca contro Owen colpendolo in pieno sulla faccia.
"Non ti sopporto, davvero" esclamo esasperata spalmandomi sul bancone e nascondendo il viso con un braccio.

"Quanto mi piacerebbe se una ragazza ti desse un bel due di picche una volta tanto, così magari la fiducia in te stesso si sgonfierebbe un po'."
Commento.
"Lo hai già fatto tu e mi è bastato"
Il mio migliore amico posa la mia giacca sullo sgabello dietro di sé.

Nel frattempo Jarod si gode la scenetta ridendo mentre finisce di lavare il resto dei bicchieri usati.
"Perché tutti i clienti non sono come voi?" Domanda posando il canovaccio in un cassetto sotto la cucina e ordinando le stoviglie lavate nella vetrinetta dietro di sé.
"Siamo inimitabili, lo sappiamo" si vanta Owen indicando sè stesso e la sottoscritta con un ampio gesto del braccio.

Devo ammettere che questi sono i momenti che preferisco. Mi sento così spensierata e libera di essere la vera Pandora, senza maschere o filtri.
Conoscere Owen è stato come una boccata d'aria fresca, credo di aver ricominciato a vivere proprio da quel momento: ho lasciato da parte il mio passato e mi sono concentrata sul futuro.

Mi torna in mente una lezione che abbiamo frequentato recentemente nel college.
Parlava di una formula, l'equazione di Dirac: forse l'equazione più bella della fisica.

(∂ + m) ψ = 0

'Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma in qualche modo, diventano un unico sistema. In altri termini, quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l'altro, anche se distanti chilometri o anni luce.'

Mi ha fatto pensare subito a me e Owen, ormai siamo diventati come fratello e sorella, inseparabili.
Io ho abbandonato una famiglia che non mi capiva, lui è stato abbandonato da un padre a cui non importava niente di lui. Ci siamo ritrovati, e da allora non possiamo più fare a meno l'uno dell'altro.

Passiamo il resto del pomeriggio tra risate e sfide ad altri giochi, riusciamo persino a convincere Jarod a partecipare alle nostre gare.
Devo ammettere che è molto bravo, soprattutto quando riesce a battere Owen.

"Magari il mio lavoro fosse sempre così" Jarod ci sorride salutandoci da dietro il bancone con un gesto della mano.
"Torneremo, contaci" esclamo prima di scomparire dietro la porta scorrevole con Owen al mio seguito.

A volte essere gentili può rivelarsi la scelta giusta.

Becoming Death, non sfidare la morteWhere stories live. Discover now