Loro torneranno!

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Un gelido muro grigio separava una bambina dai capelli arancioni dal mondo esterno.

Erano più o meno le quattro del pomeriggio, orario in cui tutti i suoi coetanei erano fuori a giocare, tranne lei: l'unica bambina ancora rimasta chiusa dentro quella vuota stanza. Era sola e senza nessuno a poterla salvare da quell'orribile prigionia di solitudine e miseria.

Il nome di questa bambina era Chiara, la quale aveva solo sei anni, ma già aveva capito come andava il mondo e cosa il destino avesse in serbo per lei: la tristezza.

Perché lei era sola e depressa, tantissimo. Era l'unica in grado di provare tanta disperazione.

Poggiando un gomito sul tavolo a cui era costretta, guardò coi suoi occhi verdi fuori dal vetro della finestra appannata a causa del freddo.

Riusciva a vedere fuori dei bambini giocare fra di loro. Era a tortura per lei dover stare rinchiusa in quella stanza, una semplice sala da pranzo di una casa dalle importanti dimensioni, vedendo quello che non poteva avere.

Con invidia guardava la gioia dei bambini che si divertivano e pensò a quanto sarebbe stato bello stare bene con i propri amici. Ma lei non ne aveva. Chiara era sola al mondo e nessuno le voleva bene.


Mentre la piccola si lasciava andare alla depressione data dalla solitudine, una signora di mezza età seduta di fianco a lei le accarezzò la testa amorevolmente. Il suo nome era Delia.

Scompigliandole i capelli tenuti in due codine alte, la donna le chiese - piccola mia, hai finito di fare i compiti? -

- LASCIAMI STARE' NON VEDI CHE SONO DEPRESSA? - gridò lei mentre strinse con forza la matita che aveva in mano, spezzandola.

Guardando fissa negli occhi Delia, che rimase interdetta, Chiara poi rise di gusto.

- Stavo scherzando! - lanciò per terra la matita spezzata, che trovò subito la compagnia di un righello e vari pastelli a cera.

Se ve lo state chiedendo, tutta opera di Chiara.

- Mi manca solo l'ultima frase...! - disse guardando il foglio davanti a sé.

Su di esso c'era scritto qualcosa che somigliava ad un tema. I caratteri erano praticamente illeggibili e l'unica parte di cui si capiva qualcosa era il titolo che recitava "Caro Babbo Natale, questa lettera è per te!" scritto però in un corsivo molto sistemato e con inchiostro rosso.

Probabilmente starete pensando che questa parte non l'abbia scritta Chiara, eh? Beh, avete ragione!

Quel giorno, come ogni mercoledì, Chiara era rimasta il pomeriggio a fare ripetizioni e compiti in classe assieme a Delia, la responsabile di quella casa famiglia dove la bambina già da qualche mese era confinata. Delia era una semplice donna di mezza età, dai capelli biondicci e il volto dolce e paziente che trasmetteva sempre una sensazione di calma e benessere.


Dopo aver dato una rapida occhiata al suo compito, Chiara guardò la sua mano sinistra, poi il suo portacolori (oramai vuoto) e infine guardò Delia, la quale sorrise e disse - ho capito, ho capito! - mentre diede a Chiara una matita presa dal portapenne alla sua destra.

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⏰ Last updated: Oct 12, 2022 ⏰

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KIARA: InnocenceWhere stories live. Discover now