#Capitolo 16

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Aspettavo solo quella parola.
Solo e unicamente quella parola pronunciata da lui per fermarmi.

«Lilith, fermati».  

Non so perché, ma non riuscivo a voltarmi per guardarlo. Perché sarei dovuta rimanere? Fino a qualche ora fa non sembrava essere di questa scelta.

«No» risposi.

«Cosa?» mi chiese lui quasi scioccato. 
«Non rimarrò» dissi seriosa.
«Lilith, che stai dicendo? Perché?» e guardando le facce degli altri, anche loro erano alquanto sconvolti, tanto quanto Jared.

«Jared... Tu non lo vuoi. Non mi vuoi con te e poco fa me lo hai dimostrato facendomi vedere tutto il tuo dolore. Non posso vederti stare male ancora»

«Se te ne vai sarà molto peggio di così» mi rispose prontamente.
«No, questa volta non ti credo. Hai semplicemente notato che a tutti dispiace il fatto che io me ne vada, e dispiace anche a me. Ma restare... Restare vuol dire farti del male, ed io non lo voglio».

Mi guardava con quegli occhi che sapevano stessi dicendo la verità, perché guardavano a terra anche se eravamo a pochi centimetri di distanza.

«Se abbiamo messo un punto a questa relazione cinque anni fa forse un motivo c'era e adesso lo ricordo bene: ci facciamo solo del male» continuai.

E così mi lasciai tutto alle spalle, con Jared lì immobile e gli altri in silenzio.
Dovevo.
Dovevo farlo.
Devo tornare da Brian, devo riprendere la mia vita in mano.

--

Ore e ore di volo, arrivai in California stanchissima.
Mia madre abitava ancora nella nostra vecchia casa e mi faceva sempre strano ritornarci.
Si è sposata con Augustus, il padre di James, quindi adesso siamo una specie di famigliola felice che io ignoro prontamente.

Scrissi velocemente un messaggio a mia madre per dirle che ero in California, lei non se lo aspettava.
Così mi ritrovai in quella via dove la mia adolescenza risiedeva.
Quanti ricordi... C'era ancora il mio gazebo, visibile dalla strada. Sono successe tante cose qui, Jared, James.. Il mio primo bacio con Brian.

Bussai alla porta.
«Sono Lilith»
Mia madre aprì incredula.
«Lilith! Non ti aspettavo qui! Come stai? Entra!» era così felice che a poco piangeva. Non ci vedevamo da mesi ormai.
«Ehi Jane, ti avevo inviato un messaggio per avvisarti»
«Oh, il telefono si è rotto ieri e non ho ancora preso quello nuovo. Che si dice? Come mai sei qui?»
Dalla porta della stanza di mia madre uscì Augustus, che mi venne a salutare.
«Lilith, da quanto tempo, tutto bene?»
«Si, si. Grazie Augustus» risposi cordialmente. Infondo mi stava simpatico.

«Jane, vado un po' in camera mia. Sono molto stanca, devo riposare. Chiamami per la cena, poi ti racconto tutto» le dissi.
So che si aspettava un po' più di affetto da parte mia, ma non ero mai stata una persona dai grandi gesti d'amore. Sa che è mia madre e che le voglio un bene dell'anima, questo le basta.

Queste mie pareti nere mi erano mancate da morire. Amavo questa stanza.. Sono io, con i miei quadri, i miei poster e la mia musica. Attaccata alla parete c'è ancora quel poster dei 30 Seconds to Mars che Jared notò subito quando lo feci entrare in casa mia. Ci sono ancora le foto del liceo con me, Cameron e Sophie. Da qualche parte so che ce n'è una con tutto il gruppo, il giorno prima di diplomarci. Spesso penso a come stanno, mi dispiace averli persi. Specialmente Cameron, era un bravo ragazzo e un bravo amico.

Salì sopra nel mio gazebo, c'erano ancora alcune chitarre. Anche qui i ricordi riaffioravano velocemente. Sono felice di tutti quello che questa città mi ha riservato.
Andai sul serio a letto però, ero davvero troppo stanca.

Dopo qualche ora sentì la voce di Janette che mi chiamava per dirmi che la cena era pronta.

«Mi mancava mangiare con te, Jane» le dissi sorridente.
«Anche a me tesoro, questa casa è così vuota da quando non ci sei»
«Dai Jane, la nostra fortuna è che per il tuo lavoro non siamo mai state troppo insieme. Non c'è stato il peso del distacco drastico» le dissi rassicurandola.
«Avrei voluto essere più presente. Mi dispiace così tanto, avremmo evitato tante cose...» era veramente dispiaciuta. E so bene a cosa si riferiva, quanti drammi avremmo evitato, o meglio, avrei evitato se ci fosse stata lei al mio fianco.

Dopo cena ci siamo sedute sul divano, voleva sapere il perché il fossi tornata qui.

«Brian è tornato qui, abbiamo litigato e voglio torni con me in Francia»
«Strano che una persona come lui se ne sia andato per un litigio... Perché avete litigato?»
«Beh... È ritornato Jared»
Mia madre spalancò gli occhi.
«Non posso crederci»
«E inoltre adesso è in tour con la mia band, mentre io sono qui»
«Questo Jared non se ne andrà mai dalla tua vita, ho questa sensazione»
«Beh, dovrà andarsene. Sentì Jane, mi presti la macchina?»
«Si certo, hai bevuto?»
Per mia madre non ho mai smesso di bere, ma sono passati anni ormai da quel periodo, dovrebbe capire che sto bene.
«No Jane, ero con te. In ogni caso, grazie» mi porse le chiavi e andai a casa di Brian.

*Pronto?*
*Brian, sono Lilith, sei a casa?*
*Si, sono a casa, perché?*
*Scendi*
E chiusi la chiamata.

Lo vidi uscire dalla porta di casa sua, non stava bene.

«Lilith, cosa ci fai qui?»
«Sono venuta a prenderti»
Dovevo essere decisa. Era questo il mio obiettivo, volevo lui nella mia vita.
«Lilith, io...»
«Brian, io ti amo. Ho abbandonato il tour, non sarò più con loro. Ti prego, torniamo in Francia, o magari se vuoi rimaniamo qui quanto vuoi, ma non allontanarti più da me»
«Rimaniamo qui per ora, va bene?»
«Si, va benissimo»
Gli sorrisi, lui mi prese il volto tra le mani e mi bacio come mai aveva fatto prima.

«Ehi Lilith»
«Dimmi Brian»
«Vuoi sposarmi?»

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Buonsalve!
Continuiamo con gli aggiornamenti notturni😂
Mi dispiace di non aver aggiornato, questa volta non ho scusanti.
Cercherò di essere più presente.
Spero che questo capitolo vi piaccia!
Non vi dimentico mai, sappiatelo!
Grazie a tutti💕
~Lav🌙

Hurricane II ~ Jared LetoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang