Il giorno dopo il riscaldamento di Louis viene sistemato. Riceve una telefonata dal suo padrone di casa nel pomeriggio, mentre si trova fuori, ad evitare il freddo del suo appartamento. L'uomo lo informa che qualcuno della manutenzione ha visto il richiamo per il suo problema e ha acconsentito ad aggiustarlo. Louis è così sollevato che quasi piange dentro a Panera e, non appena termina la chiamata, pensa a Harry.
Questo significa che non ha nessuna ragione di far visita a Harry questa sera. Avrebbe avuto un motivo per invitarlo da lui se si fossero scambiati i numeri di telefono, ma alla luce della meravigliosa presenza di Harry, Louis si era dimenticato di ogni scenario in cui avrebbe avuto bisogno di telefonargli- in cui Harry non fosse lì. Quindi non gli ha chiesto il numero.
Questo attaccamento fa paura ed è una vera novità. È indicativo di qualcosa di diverso, qualcosa che Louis non si sarebbe aspettato nel momento in cui aveva guardato lascivamente il ragazzo con i piedi a papera e un festone attorno al collo.
Magari si sbaglia, magari questo rigonfiamento che sente nel petto è solo segno di un'imminente acidità di stomaco. O magari dovrebbe solo ammettere a se stesso di aver visto un cespuglio con ancora qualche foglia verde e di aver pensato subito a Harry.
Cazzo.
Louis ha visto questi sentimenti arrivare da un chilometro di distanza, pronti a schiantarsi su di lui- nel momento in cui l'ha invitato ad entrare. E non è che ne sia spaventato. Ha solo paura di essere l'unico a provarli.
Sospira, chiudendo per un momento gli occhi e, nella sua mente, vede un brillante e sorridente Harry. Sente la sua risata, percepisce la sua aura invitante e Louis pensa di sapere. Quando stanno insieme sembra giusto, e sembra reciproco.
Louis si ricompone nel Panera che l'ha visto attraversare ben due crolli emotivi, poi raccoglie tutte le sue cose per andarsene. Può tornare a casa ed è veramente un sollievo, ma prima, pensa di doversi fermare in un paio di posti.
Per primo, il negozio con tutti gli addobbi di Natale in vetrina.
Poi, l'appartamento numero ventotto.
Potrebbe sbagliarsi, ma c'è soltanto un modo sicuro per scoprirlo.
Louis sposta il peso da un piede all'altro per una manciata di minuti, mentre aspetta che Harry apra la porta. Quando lo fa, indossa dei pantaloni della tuta grigi e larghi e ha delle occhiaie profonde sotto agli occhi.
"Oh, hey Lou," Lo saluta Harry, felice, sebbene la sua voce sia un po' roca, e tossisce una volta finito.
"Um, ciao. È un brutto momento?"
Louis si sente mortificato. È arrivato con la determinazione di qualcuno pronto a conquistare il suo uomo ed ecco Harry, un adorabile ragazzo lievemente raffreddato. Uno che Louis non è nemmeno sicuro che ricambi i suoi sentimenti.
"No, entra. Stavo soltanto facendo un pisolino."
"Oh, Dio," piagnucola Louis a bassa voce. "Mi dispiace. Posso tornare più tardi."
"No, va tutto bene. Sono felice di vederti," lo rassicura Harry. "Cosa succede?"
"Io volevo solo... beh, ho una cosa per te." Ammette Louis, una nuova ondata di imbarazzo gli invade il volto e il petto.
"Sai che non devi portarmi dei regali per vedermi, vero?" Lo prende in giro Harry.
"Sì," dice a bassa voce, alzando le spalle.
"Ce l'hai dietro la schiena?"
Sì. È tra le sue dita, dietro la schiena, in attesa dell'arrivo dell'ultima dose di mortificazione. Quella che lo finirà. È stata un'idea stupida. Per quale maledetto motivo ha pensato di fare una cosa del genere?
Harry sorride dolcemente, "Sono felice che tu sappia di non dovermi portare regali ma... vorrei comunque vederlo, Lou."
Dio è così carino. È così tenero e Louis vuole soltanto coccolarlo e lasciargli baci su tutto il volto. È troppo? Potrebbe essere un po' troppo. E inoltre, non può fare nulla di tutto questo finché questo temuto oggetto resta dietro la sua schiena.
"Okay, ma..." inizia Louis per poi interrompersi. "Okay, te lo faccio vedere. Ma questo è... beh, non devi, um. Accettarlo. Se... ho frainteso qualcosa preferirei che me lo dicessi."
Harry aggrotta le sopracciglia ma annuisce, "Va bene, va avanti."
Louis rivela una mano, tenendo l'oggetto stretto nell'altra, la porta lentamente tra loro così che Harry possa vedere chiaramente cosa gli ha portato.
"È vischio?" domanda Harry a bassa voce.
Le guance di Louis assumono una sfumatura di un rosso intenso, annuisce rapidamente e lo spinge contro il petto di Harry.
"Facci, ehm. Quello che vuoi," balbetta velocemente, facendo una piccola smorfia al silenzio che segue.
Comunque, sente Harry prenderlo dalla sua mano, qualcosa nella sua pancia si agita e gli fa male il petto e ha i palmi sudati quando un sorriso attraversa il volto di Harry.
"Sai dove starebbe benissimo?" domanda Harry.
Louis scuote la testa, incontrando appena lo sguardo di Harry prima di puntarlo di nuovo a terra.
Vede Harry sollevare la mano in cui stringe il vischio, mentre quella libera raggiunge il viso di Louis.
La mano ferma di Harry incontra il suo mento, lo fa inclinare verso l'alto e i loro sguardi si incatenano.
Harry gli rivolge un sorriso raggiante prima di sollevare lo sguardo e indicare a Louis di fare lo stesso. Il cuore gli batte forte nel petto quando vede che Harry ha sollevato il vischio proprio sopra le loro teste. Tra loro.
E quando riabbassa lo sguardo, puntandolo sul viso di Harry, si sente sollevato e terrorizzato nello scoprire che Harry si è avvicinato.
Poi le loro labbra si incontrano. Poi Louis smette di pensare a qualsiasi cosa.
Harry è caldo come appare mentre invade lo spazio di Louis, usando la mano libera per accarezzargli la guancia, lo bacia dolcemente e a lungo. È delicato, e rassicurante, e insistente e quando Harry si allontana, Louis pensa di potersi sciogliere in una pozza sul pavimento.
Qualche momento dopo, Harry ridacchia senza fiato e prende la mano di Louis, stringendola. "Vuoi entrare?"
Louis annuisce.
"Bene," Harry sorride. "Ti difenderò dal freddo."
Harry non sa che il riscaldamento di Louis è stato sistemato, ma non ha bisogno di saperlo proprio adesso.
Louis cerca pensare razionalmente. Essere intelligente, o qualcosa del genere e dice, "Grazie per esserti assicurato che non morissi congelato. Io, ehm. Mi piace il nuovo metodo."
Harry fa un sorrisetto, ma è saturo di gentilezza e del miglior tipo di calore.
"Grazie per esserti assicurato che non restassi da solo questo Natale."
Louis sorride. "Mi piacerebbe assicurarmi di non lasciarti da solo molto più a lungo di così."
Harry lo tira ancora più verso l'interno, chiudendo la porta alle loro spalle e stringendo un braccio attorno alla vita di Louis per avere un accesso migliore. Harry gli bacia una tempia e Louis si sente mieloso e grato e sollevato.
Harry mette della musica natalizia a volume altissimo, Louis sente i bassi di Santa Baby nelle vene. Ride, pensando che il Louis della settimana prima –o di due giorni fa, persino- si sarebbe sentito incredibilmente seccato. Ma quando guarda i fianchi di Harry ondeggiare mentre cammina e rivolge dei sorrisi accecanti a Louis ogni due minuti, si sente solo fortunato.
Fortunato, e caldo.
Spero che tutti voi abbiate trascorso questa giornata con chi amate di più. Buon Natale. Xx
-A

DU LIEST GERADE
I've Got My Love to Keep Me Warm - Italian Translation
FanfictionLouis fa un respiro profondo, poi risponde rapidamente per farla finita in fretta, "Beh, vedi, il riscaldamento nel mio appartamento non funziona al momento ed è già abbastanza difficile dormire quando sto dannatamente congelando-" "Oh Dio. E poi è...