CAPITOLO 27

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I due atleti tornarono ad allenarsi per la gara programmata a gennaio finche non arrivò la viglilia e natale, nonchè il ventottesimo compleanno di Viktor.

Decisero di festeggiare tutti insieme; Hiroko, Nikolai, Yuko e la piccola Mitsuha avrebbero portato qualcosina da mangiare, insieme a dei piccoli doni di natale a casa di Yuuri e Viktor.

-Yu-chan, tuo marito non c'è?- le chiese il nipponico.

-No, è in trasferta per lavoro- rispose.

-L'ho visto raramente e Vitya nemmeno una-

-Lo so, ma lo mandano sempre lontano e poche volte lavora nei dintorni e torna a casa-

L'allegria però non mancò per tutto il giorno, nemmeno durante il grosso pranzo, a metà pomeriggio mangiarono la torta che aveva preparato Yuuri e poi era il momento dei regali, il primo ad aprili toccava al nippo-russo poichè il festeggiato, poi tutti gli altri. La festicciola finì tardi e solo allora Viktor si accorse dei messaggi di auguri dei suoi amici di ghiaccio e rispose con un "grazie ;)" e qualche messaggio per sapere come stavano.

-Come ti è sembrata la festa?- chiese il giovane.

-La migliore che potessi avere- rispose il compagno baciandolo.

I due non cenarono, ancora sazi dall'abbondante pasto e decisero di continuare il doppio festeggiamento nel loro modo; ovvero solo loro due, una camera da letto e la bottiglia di vodka.

La mattina dopo, quasi all'ora di pranzo, i due erano ancora nel letto, anche se gia svegli e il campanello di casa suonò; Yuuri si alzò mettendosi velocemente qualcosa addosso per andare ad aprire la porta e si trovò un corriere.

-Ho un pacco per Nikiforov Viktor... mi servirebbe un timbro- disse.

-Oh si certo- cosi timbrò e prese il pacco che l'uomo gli stava porgendo.

Quado richiuse la porta e si voltò, scorse Viktor che stava scendendo le scale.

-Chi era tesoro?- chiese.

-Un corriere... è arrivato questo per te- disse consegnandolo al diretto interessato che si mise sul divano, appoggiando la scatola sul tavolino e la aprì, mentre il compagno si mise a preparare il the e il caffe.

-E' un pensierino da parte di Yakov- avvisò il piu anziano tenendo in mano un foglio scritto a mano e in cirillico, dentro la scatola, una cornice con la foto di tutta la squadra russa.

Era giunto anche gennaio e la gara era ormai alle porte e una volta in hotel in Kazachistan, vicino al palaghiaccio dove si sarebbe tenuta la competizione, nella hall trovarono sia Otabek che Phichit con i rispettivi allenatori che parlavano e anche i tre si unirono.

-Ciao ragazzi- salutarono i gareggianti nipponici.

I due atleti ricambiarono il saluto, anche perche i coach parlarono tra di loro.

-Viktor, per te è la prima volta che gareggi in Kazachistan?- chiese Otabek.

-Effettivamente si- rispose.

-Allora benvenuto nella mia terra natia- sorrise allargando le braccia.

Era raro vedere Altin Otabek sorridere, dato che era una persona dallo sguardo serio, a parte quando era con Yuri Plisetsky.

-Grazie Beka, non vedo l'ora di fare un giretto per la città-

Dopo un po di riposo nelle proprie camere, passarono il resto del tempo a chiacchierare e fare giri in città.

Durante le competizioni, Viktor e Yuuri assistettero ai brevi e liberi dei loro amici, Otabek si era aggiudicato il primo posto mentre Phichit il terzo, anche quest'ultimi avevano assistito allo short program di coppia e stavano assistendo al libero; Otabek, che era negli spalti riservati agli atleti insieme a Phichit, aveva urlato un "davai" prima che iniziasse la musica mentre l'altro un "forza ragazzi".

Yuuri, will you...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora