6)Gola.

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Gola (Intesa come l'insaziabile voglia di averene ancora):
Chi pecca di gola è ingordo non solo dal punto di vista alimentare. L'ingordo non è mai sazio, pretende di ottere tutto e subito, e tale caratteristica è controproducente per l'angelo tanto quanto è letale per le persone che lo circondano.

***

La musica nelle cuffie di Keith era talmente altà che si stupì del rumore esterno che riuscì a percepire.

Inizialmente non gli diede peso. Era solo in casa e chiunque stesse bussando così insistentemente alla sua porta poteva anche andare a quel paese.

Ma una manciata di minuti dopo il rumore era ancora lì. Così, sbuffando, mise in pausa la canzone e si tolse le cuffie per avere una chiara idea di cosa stesse succedendo e realizzò che no, quello non era il rumore della porta. Sembrava piuttosto come il rumore di qualcuno che bussava contro...

Di scatto si voltò verso la finestra chiusa della sua stanza, morendo quasi sul colpo alla vista di un Lance incazzato che bussava contro il vetro della finestra.

Il corvino corse in aiuto dell'angelo, che fluttuava esattamente all'altezza della sua finestra (non sia mai che usasse la porta come le persone normali), che Keith, con un clic, si premunì ad aprire permettendo all'angelo entrare nella sua stanza.

"Che cazzo ci fai nella mia stanza?" Chiese quindi Keith, allarmato ma soprattutto sorpreso. "E soprattutto perchè cazzo cercavi di sfondarmi una finestra?"

Lance e lui non si rivolgevano la parola da più di un mese, figuriamoci incontrarsi a casa di Keith come ai vecchi tempi.

"Allora uno." Iniziò Lance. "Sono ore che busso alla tua porta senza che tu dia cenno di aprirmi, scusami tanto se sono dovuto ricorrere alle maniere forti. E due... seriamente, Kogane?" Chiese Lance, trafelato, aspettandosi che Keith capisse la sua allusione (cosa che, tra parentesi, non ha fatto).

"Seriamente cosa, Lance?" Chiese quindi Keith, più esasperato che incazzato, a questo punto.

"Due ore dopo il mio messaggio e neanche una fottuta risposta?"

"Che cosa avrei dovuto risponderti, Lance? Grazie per i complimenti?" Chiese quindi Keith, ironico.

"Avresti potuto scrivere qualcosa Qualsiasi cosa, diamine! Sono stufo di essere ignorato da te."

"Lance..." iniziò Keith, preoccupato della piega che stava prendendo quella situazione.

"No, niente 'Lance'. Devi smetterla di trattarmi come se fossi un idiota, okay? Ho già infranto svariate leggi per colpa tua, potresti almeno assumertene la responsabilità!"

"E perchè credi che abbia fatto tutto questo, Lance? Perchè mi diverto a vederti star male?" Keith non aveva intenzione di risultato tanto aggressivo quanto in realtà fu.

"Forse sì? Tutto avrebbe più senso della spiegazione che mi hai dato!
Sono un angelo che ha peccato, Keith, indipendentemente di chi sia stata la colpa sono stato io a farlo e per quanto tu ci provi non potrai cambiare le cose!"

Lance stava piangendo a questo punto, ed a Keith servì tutto l'autocontrollo di questo mondo per non prendere l'angelo fra le sue braccia e cullarlo contro il suo petto.

"Io non... non capisco." Singhiozzò.
"Non possiamo tornare indietro, lo capisci questo? Non posso tornare a prima di conoscerti per cambiare quello che sono.
Questo è quello che sono io ora, Keith, e se tu ora ti allontani dalla mia vita le cose non torneranno magicamente come prima. Continuerò ad essere un peccatore con o senza la tu presenza, ma preferirei davvero tanto che tu ci fossi. Solo... mi manchi davvero tanto, Keith."

The Seven Deadly Sins -KlanceWhere stories live. Discover now