IL SOGNO DENTRO LO SPECCHIO

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Sento un urlo e...apro gli occhi. Li spalanco velocemente e mi guardo intorno. Inizialmente non riesco a muovermi, poi sento il letto spostarsi leggermente. Dopo la piccola scossa, quasi impercettibile, mi sblocco. Non so se quel leggero movimento l'ho immaginato o no. Mi metto seduta e osservo ciò che mi circonda e noto che c'è qualcosa di strano. La mia stanza è com'è sempre stata, tutto era al suo posto, però c'era qualcosa che non andava. Più guardavo i muri, l'arredamento, la porta e la finestra e più mi sentivo male. L'immagine che percepivo diventava sempre più disturbante e più dentro di me crescevano l'angoscia, l'inquietudine, il terrore, e il fastidio. Iniziò a venirmi da vomitare e iniziai ad agitarmi. Mi sentivo osservata da tutte le parti. Le piccole ombre create dai mobili, dai vestiti e da tutto il resto iniziarono ad assomigliare a volti dagli occhi cavati e allungati, la bocca spalancata e lunghissima quasi sorridente e tratti somatici non umani. Pian piano inizia a diventare buio ed entra sempre meno luce dalla finestra. Più la luce se ne va e più le facce nelle ombre iniziano prendere sembianze umanoidi e quindi a sviluppare il collo, delle spalle e delle braccia scheletriche e deformi. Incominciano a muovere la testa e le braccia compiendo movimenti inquietanti e disumani. Non riuscendo più a guardare per la troppa angoscia e per la troppa paura mi giro verso la finestra speranzosa di vedere la mia calma cittadina, e invece il terrore e l'esigenza di vomitare aumentarono. Alla finestra, in basso a sinistra, c'era una sagoma abbassata. Riuscivo a vedergli le spalle scheletriche, il collo piegato verso il basso, la sua enorme faccia bianca come la pelle di un cadavere, i suoi occhi più grandi di quelli umani sbarrati fuori dalle orbite e la bocca enorme, larga da orecchio a orecchio e allungata. Quello sguardo di pietra e disumano che si incrociava con il mio e il suo enorme sorriso mi fecero pietrificare. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quegli occhi così disturbanti. Il bisogno di vomitare divenne eccessivo. Riuscì a sbloccarmi e corsi fuori dalla stanza con tutte quelle facce puntate verso di me. Uscii velocemente dalla stanza e chiusi la porta con forza facendola sbattere e mi buttai a terra in cucina, di fronte la mia stanza, e respirai profondamente. La nausea si calmò, ma tutte le altre sensazioni no. Dopo qualche secondo iniziai a sentire dei rumori strani, lontani da me, mai sentiti prima d'ora. Un insieme di fischi, rumori metallici e una voce maschile che aspirava. Quel respiro si fermò e trasformò in un urlo disumano e multiplo. Tutto intorno a me iniziò a diventare ancora più disturbante e orrendo. I rumori smisero e poi, solo l'urlo, iniziò a risuonare nella mia stanza. Si avvicinava sempre di più e la porta della mia camera iniziò ad aprirsi lentamente facendo rumore. L'urlo aumentava sempre di più di volume. Fuori c'era ancora un po' di luce, ma l'interno della mia stanza era completamente buio. Iniziai a scorgere i volti di prima avvicinarsi sparsi nello spazio dall'oscurità. Iniziai a piangere in maniera accesa e con disperazione. Mi alzai di corsa e riuscii a vedere la faccia dalla finestra poco più in alto del centro fra le altre. Iniziai a correre verso la camera dei miei, che si trova dall'altra parte della casa. Arrivai sul letto dei miei e mi fermai. Le urla smisero...e poi realizzai che era la stanza da cui provenivano prima quei strani rumori. Le il terrore, l'angoscia e gli altri sentimenti che provavo fin dall'inizio aumentarono ancora fino a non voler altro che il suicidio. Mi voltai e guardai nello specchio che si trovava davanti al letto a destra, all'angolo del muro. Dopo di che iniziai di nuovo a piangere singhiozzando, vedendo quello che c'era nel riflesso. Vedevo tutto ciò che desideravo, che volevo e che avevo progettato per il futuro distruggersi e andare i rovina. Vedevo il mio attuale fidanzato uccidersi in maniera brutale, l'interno della casa che adoro in cui avrei voluto vivere rovinarsi, distruggersi ed essere protagonista di eventi catastrofici e orribili come il sangue che esce dai mobili, la mia carriera andare a rotoli e poi vidi me morta con l'inferno negli occhi. Poi buio. Sentivo dentro di me che quella era la verità, ciò che mi aspettava; e poi...nel riflesso iniziai a vedere la mia famiglia, i miei amici, tutte le persone a me care morire in maniera brutale e orribile fra urla strazianti, pianti di disperazione e sguardi terrorizzati e tristi puntati verso di me. Urlai:"SCUSATE!". Poi le visioni smisero. Vedevo solo il mio riflesso. Dopo di ciò iniziai a sentire dei passi molto lontani che si avvicinavano e man mano che andavano avanti, diventavano sempre più veloci. Ripresi a piangere con singhiozzi e respiro affaticato. Quando quel suono arrivò vicino all'entrata della stanza smise. Ci fu silenzio tombale per qualche secondo e poi...l'urlo di prima rincominciò a risuonare ancora più forte e man mano spuntava lentamente una enorme figura informe e nera come la pece. C'erano braccia lunghissime e tentacoli che si divincolavano, le varie teste con i volti di prima sparse per tutto il corpo di quell'essere che si contorcevano e poco più in alto del centro c'era la faccia della finestra che tremava e faceva scatti verso ogni direzione. L'urlo diventava sempre più assordante. Urlai:"NOOO!" e poi la massa informe mi corse velocissima addosso, e poi buio. Aprii lentamente gli occhi. In quel silenzio trovai conforto e il terrore causato da quell'orribile sogno si affievolì. Provai ad alzarmi ma...notai che non riuscivo a muovermi. Iniziai a sentire le stesse sensazioni dell'incubo salire. Era notte. Guardai a terra e vidi i corpi di tutte le persone viste nello specchio, morte e fatte a pezzi allo stesso modo. Mi guardai attorno lentamente e le ombre iniziarono a trasformarsi in quelle figure, però sta volta uscirono dal buio diventando reali. Si avvicinavano a me. Cercai di urlare ma non ci riuscivo. Iniziai a sudare e ad avere il fiatone. Sta volta le figure avevano tutti gli occhi ma non avevano nessun cenno di sorriso, avevano solo la bocca spalancata. Guardai alla finestra e mi rassegnai. Quella faccia alla finestra mi guardava e l'urlo riprese. Mi salutò con la mano per un po'. Stavo impazzendo. Poi si abbassò sparendo dalla finestra e...spuntò velocemente da sotto il mio letto, urlai e mi venne addosso. E poi... il freddo.

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