⚜️caught in a lie⚜️

483 24 25
                                    


- Dove sei finita? - chiese Jungkook dall'altra parte del cellulare.

- Sono ancora qui, c'è anche Jimin. - sospirai, pensando a quanto fosse assillante il mio migliore amico.

- Ah, capisco. Ho interrotto qualcosa? - domandò con tono malizioso, seguito da una risatina furba.

- Ma cosa stai dicendo? Mi ha solo invitato a cena! - avevo appena rischiato di urlare, quindi abbassai drasticamente la voce per non farmi sentire.

- Wow, allora farete il dopo cena! Bravi, mi raccomando le precauzioni. - questa volta Jungkook rise di gusto.

- Smettila! -

Magari. Mi sorpresi a pensare.

- Dai, ammettilo che non stai più nella pelle! -

- Si, sono contenta. - dissi solo per farlo contento, ma in realtà ero felice.

- Oh, esprimi un'emozione una volta tanto. Apatica. -

Mi chiamava spesso in quel modo. Solo lui era riuscito a sbloccare quella mia perenne freddezza, purtroppo era fatta così: dimostravo raramente il suo affetto. Il mio migliore amico finalmente riattaccò augurandomi buona fortuna e un buon dopo cena. Nel frattempo Jimin si era cambiato con una semplice camicia morbida, rincalzata nei jeans attillati. Sentii una voce maschile, e maledettamente famigliare, insinuarsi nella sua mente nella testa che diceva: lo stai mangiando con gli occhi e si vede.

Ovviamente entrammo dal retro del ristorante e fummo accompagnati in una stanza privata. Eravamo stati molto attenti a non farci notare da nessuno, non potevamo permetterci un gran clamore per una semplice cena. Eravamo completamente soli quando ci accomodammo al tavolo; per la prima volta non c'era nessuno a disturbarci.

Era un appuntamento in pratica?

Mangiammo serenamente, parlando di qualsiasi cosa ci venisse in mente. Mi spiegò che provava continuamente il suo singolo perché gli procurava molta ansia e voleva migliorarsi, così ogni tanto si fermava qualche minuto in più degli altri, se non era troppo stanco. Mentre parlava si passava spesso la mano tra i capelli: quel semplice gesto mi faceva battere il cuore. Ogni suo sguardo, un suo ogni sorriso, ogni suo movimento lo assaporai a pieno, perchè volevo stamparmi nella mente quel momento semplice e stupendo. Per quasi tutta la durata della cena fui tempestata di messaggi da Jungkook, il quale era curioso di sapere come stesse procedendo la serata, per cui dovetti silenziare il cellulare e rinchiuderlo nella borsa. Concluso il pasto delizioso, l'autista ci condusse al dormitorio. Raggiungemmo il piano giusto ridendo l'uno alle battute dell'altro e giunse il fatidico momento di salutarsi, provocandomi una certa agitazione.

- Ti ringrazio per la cena, Jimin. - dissi mentre rovistavo nella borsa alla ricerca delle chiavi di casa.

- Figurati, mi ha fatto piacere cenare con te. - mi regalò un sorriso dolce.

Seguì un silenzio imbarazzante, nessuno dei due aprì bocca per qualche secondo che parve infinito. Alla fine Jimin fece per inchinarsi, ma lo fermai con le mani avanti.

- Aspetta. Io..ecco...posso salutarti all'italiana? -

Non sapevo perchè l'avessi detto, purtroppo oramai aveva lasciato il sasso e non potevo più ritirare la mano. Lui inclinò la testa di lato poiché non capiva il senso di quella domanda. Avevo dovuto abituarmi obbligatoriamente all'usanza dell'inchino, ma non mi era mai piaciuto per salutare un amico. Sebbene mi fossi perfettamente adattata allo stile di vita coreano, rimanevo pur sempre italiana.

- Non ho idea di come si saluti in Italia, ma va bene. - rispose poco convinto.

Ovviamente mi approfittai dell'occasione, così posai una mano sulla sua guancia sinistra e sull'altra schioccai un bacio più lungo del dovuto. Pensai di essere stata troppo azzardata o troppo spudorata, ma non mi importava, siccome non avrei avuto un'altra possibilità e frenai la voglia tremenda di spostarmi sulle sue labbra. Il vino che avevo sorseggiato durante la serata, mi stava aiutando notevolmente: la mia bocca scottava contro la sua pelle morbida. Percepii i muscoli della guancia irrigidirsi ed immobilizzarsi sotto al mio tocco. Sapevo di averlo scioccato ed era il mio intento, in parte. Un film passionale prese vita nella mia mente con noi due come protagonisti, ma scacciai quell'illusione piacevole.

𝐰𝐢𝐧𝐠𝐬༒p.jm.{conclusa}Onde histórias criam vida. Descubra agora