Capitolo 11

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Nicolas' Pov

Il resto della settimana passa abbastanza velocemente, e sinceramente anche in modo strano...

È Venerdì.
Non riesco assolutamente a capire cosa sia successo a Cesare.
Tutti i regàz si sono comportati normalmente e, naturalmente, con la loro solita e per certe volte forse anche esagerata euforia. Nel corso degli ultimi tempi, però, credo siano riusciti a farmi sciogliere maggiormente davanti alla telecamera.

Persino Frank sembra essere cambiato rispetto ai primi video che con gli altri abbiamo registrato per il canale... solo Cesare, però, sembra essere forse peggiorato. E non intendo nel corso del tempo; intendo ora, in questo esatto periodo... forse sin dallo scorso weekend, quando abbiamo passato la giornata sui colli.

Mi stupisce vedere Cesare così presumibilmente giù di morale... è sempre stato lui il più euforico di tutti, o per lo meno di fronte alla fotocamera.

Ma, oggi, non sembra in vena neanche davanti a lei.
Non capisco.

Sono ormai le quattro del pomeriggio, e prima che finisca la giornata voglio sbrigarmi a chiedere al mio amico cosa gli sia successo, e perché sembri avere un'aria così afflitta.

<<Hey Cesare!>> Dico avvicinandomi a lui, con si un sorriso fisso per il volto, e quasi correndo verso di lui, esattamente come se Cesare mi stesse evitando, ed io non volessi "farlo scappare via da me".

'Beh, in un certo senso è proprio così.'
Ed, infatti, mi sembra di vederlo girarsi per cambiare poi strada, non appena decido di avvicinarmi a lui.
Fortunatamente riesco a fermarlo prima che ne sia capace, tirandolo così per un braccio.

<<Eh no! Adesso non puoi più scapparmi.>>
Accenno una risata, ma non sembra molto in vena di scherzi; anzi, credo sia effettivamente triste.

'Ma non aveva detto di aver sistemato i problemi che lo affliggevano la settimana scorsa?' Mi chiedo, decidendo così di trovare una risposta..

Cesare: <<Dai Nic, smettila ti tirarmi il braccio! Ti assicuro che rimango qui.>>
Alza l'altro braccio, con segno di innocenza; decido così di assecondarlo.

In effetti, sembra tranquillo nonostante l'evidente presenza di pensieri ad affliggerlo interiormente.

Devo comunque sapere cos'ha.

Io: <<Okay.>> Allontano la mia mano dal suo arto, e rispondendo con un tono lievemente afflitto.
Cesare: <<Bene. - >> Sospira lievemente. <<Allora, cosa vuoi Nic? Taglia corto.>>
Io: <<E poi ti chiedi perché ti tenga per le braccia?>> Scherzo, nonostante il mio amico stia mantenendo un'espressione tutt'altro che allegra.
È serissimo.
'Non l'ho mai visto così' Mi ritrovo a valutare.

Al che, passa un 'Frank selvatico', che credo abbia rovinato tutto, o mi abbia solamente aiutato, inconsapevolmente... ma non ne sono sicuro.

Non è molto da Frank girare per lo studio, e non rimanere in un angolo, fermo davanti al computer; il motivo per cui la sua voce mi destabilizza, e sembro perciò quasi spaventarmi nel sentire la sua scura voce.

Frank: <<Hey, piccioncini smettetela di litigare, e tornate a lavorare.>>

Ripeto, non so assolutamente se ringraziare il profeta o essere arrabbiato con lui per aver interrotto il discorso tra me e Cesare.
E, beh, "ringraziare" perché..
Credo di aver visto Cesare abbassare lo sguardo, credo, con anche un velo di tristezza ad attraversargli le iridi, nel momento in cui Frank ci ha chiamati come "piccioncini".

Però, effettivamente... Frank ha fatto arrossire il volto di entrambi.

Purtroppo il colloquio termina subito, data l'interruzione da parte di Frank.

Riuscirò però comunque a riaprire il mio discorso con Cesare, una volta arrivate le diciotto, quando ormai tutti staranno preparandosi per andare via dallo studio di Space Valley.

Un sogno | CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora