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“Simo. Psss.” Anna mi chiama mentre Emma esce dal negozio. Mi da un biglietto nelle mani. “ tieni il numero Cornad il papà di Emma. Io non ti ho dato nulla. L'ho beccato nell'agenda in ufficio. ”
“ grazie”
“dai vai da lei che chiudo io. Glielo promesso. ”
“ ok. A domani” esco dal negozio raggiungendo Emma. Le prendo la mano è la porto verso la mia macchina. Oramai venivamo insieme e non c'era giorno che pensavamo di separarci.
Se penso che la prima volta che glielo proposto mi ha urlato contro.
“ cosa ti diceva Anna?”
“ nulla perché?” non volevo creare sospetti.
“ ti ha fermato. Guarda che l'ho visto...”
“ non sarai gelosa della tua amica amore. ”
“amici, amici tu rubano la bici. Non vorrei..” la fermo per qualche secondo.
“ ad Anna io non piaccio, se vuoi saperlo voleva sapere se conoscevo qualcuno da farle conoscere.” invento di sana pianta. Mi guarda con gli occhi ben aperti. Dovrò avvisare Anna di questa cosa. Sarò decapitato me lo sento!
Saliamo in macchina nel frattempo.
“ ma ne sei sicuro? Dice sempre che sta bene così”
“ magari le abbiamo fatto venire voglia dell'amore”
“ ma sarebbe ora amo! ” sembra credermi. Pericolo scampato. “ quindi adesso devi cercare un ragazzo che le piaccia.”
“ ho qualcuno che potrebbe fare al suo caso. ”
“ chi?” mi chiede curiosa.
“filippo il mio migliore amico. Non lo sento da troppo tempo perché vive in Germania. Ma so che tra pochi giorni torna in Italia per sempre. Quindi ci penso io”
“ ma se quello è fidanzato tu che fai?”
“ macché! Quello è sempre stato dell'idea che le belle in Germania non c'è stanno. ” inizia a ridere. Filippo era convinto che in Italia le ragazze erano le più belle. E vero non lo vedevo da almeno un anno.. quando mi sono lasciato con Monica lui mi è stato accanto chiedendomi pure scusa di avermi mandato lì in mezzo. Ma la colpa non era sua! Non poteva sapere che si sarebbero comportati in quel modo.
“ quindi penso che potrebbe piacerle Anna?”
“ perché non dovrebbe? Dopotutto è una ragazza molto bella, intelligente e anche ironica ” mi guarda cercando di capire se doveva essere gelosa. Mi sorride.
“ sei un ottimo amico e fidanzato”
“grazie piccola. - parcheggio nel garage di casa mia - senti domani passo di mattina a ritirare la collana visto che è da una settimana che chiamano per andare a prenderla.” due settimane fa ci siamo ricordati della collana dei miei genitori con la croce; con tutte le cose che abbiamo avuto da fare ci era passato di mente. Emma ci teneva che io la facessi aggiustare perché sapeva quanto io ci tenessi.
“ quindi vado da sola a lavoro?” scendiamo e la abbraccio da dietro camminando attaccato al suo corpo.
“ no amore. Ti accompagno per le undici vado a prenderla e tieni tanto c'è Anna no?’
“ quindi ci svegliamo insieme? Non scappi vero?” scuoto la testa baciandole il collo.
“ amore che succede? ”
“ non lo so ho come la sensazione che succeda qualcosa che ti porti via da me.”
“ qualunque cosa debba succedere la affrontiamo insieme ok?”
“ non ci lasciamo come l'altra volta?” la faccio voltare una volta arrivati al mio portone. Le prendo il viso tra le mani costringendola a guardarmi negli occhi.
“ non cambierà nulla Emma. Ti amo ok? Ho promesso anche si miei genitori che mi sarei preso cura di te e che avrei gatto di tutto per far funzionare questa storia perché voglio. Quindi nessuna para. ” mi abbraccia tenendomi stretto. “stai tranquilla ok?” annuisce sempre attaccata a me.
“devo chiamare i miei.. non ho il PC ”
“ c'è il mio in uno dei scatoloni che non abbiamo aperto puoi usare quello nel mentre io ti preparo la cena”
“sei da sposare” mi dice facendomi sorridere. Entriamo in casa, la vedo correre verso la camera da letto segno che prenderà un suo pantalone una mia felpa le mutande è andrà a farsi una doccia. Ormai fa sempre così quando viene a casa mia. Prendo il biglietto è segno il numero nel mio telefono : «Cornad suocero» lo segno così da poter buttare definitivamente nel cestino.
Inizio a preparare la cena per entrambi. Mi piace stare a cucinare qualcosa per tutti e due. Mi faceva sentire bene.
Mi volto vedendola in accappatoio mentre apre lo scatolone del salotto per recuperare il PC. Sorrido. Mi avvicino a lei appoggiando la mano nella schiena, le bacio la guancia, Emma sì volta per lasciarmi un bacio sulle labbra.
“ mi fai realmente impazzire cosi” ridacchia. Prende il PC è scappa.
Me la paga questa!!





Io ti amo, tu mi ami, questo è ciò che vuole il mio cuore; tu mi ami, io ti amo, questa è la vera felicità.
(Marie-Jeanne Roland de la Platière)

𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑜 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 ❤️Where stories live. Discover now