Sei una bimba piccola piccola

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Anna's pov:

Non capivo esattamente l'orario in cui sentii il mio corpo essere spostato dall'altra parte del letto, ma a giudicare dal profondo buio che c'era nella stanza, doveva essere notte inoltrata.
Mi alzai col busto e notai Niccolò intento ad alzarsi dal letto, mi chiedevo cosa dovesse fare così presto..

«dove vai?» chiesi strofinandomi un occhio e attirando la sua attenzione.

Lui mi indicò il pacco di sigarette, per poi mettere un paio di pantaloncini di tuta ed uscire in balcone.
Non sapevo se raggiungerlo o lasciarlo andare da solo, mi sembrava parecchio nervoso e non avrei voluto peggiorare la situazione..
Esitai un po' sul da farmi e poi sospirai, magari sarei riuscita a calmarlo come succedeva spesso.
Lo raggiunsi in balcone e lo osservai voltarsi me tre aspirava il fumo della sigaretta come se fosse amareggiato o turbato da qualcosa..

Lo raggiunsi in balcone e lo osservai voltarsi me tre aspirava il fumo della sigaretta come se fosse amareggiato o turbato da qualcosa

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Mi avvicinai in silenzio e, senza neanche aspettare un suo cenno, mi fiondai tra le sue braccia.
Volevo sapere qual era il pensiero che continuava a turbarlo, ma in quel momento mi interessava solo farlo sentire meglio.
Spostò la mano con cui reggeva la sigaretta altrove, così da non inondarmi le narici di quell'odore che odiavo, poi con l'altro braccio mi avvolse le spalle e mi lasciò un bacio tra i capelli.

«fa caldo qui fuori e sono le cinque meno dieci, dovresti dormire» mi disse con tono stranamente pacato e freddo.

«non ho più sonno, e comunque tra poco è giorno»

«si che hai sonno»

«non ho sonno!»

Il moro accennò un mezzo sorriso e si poggiò alla ringhiera, per poi alzare gli occhiali per qualche secondo, giusto il tempo di guardare il mio viso bello sveglio e più o meno riposato.
Erano anni ormai che ero abituata a vederlo con gli occhiali da sole anche nel bel mezzo della notte, lui li teneva per nascondere i suoi occhi e per non far capire cos'avevano da dire, ma dato che in quel momento c'eravamo solo io e lui, perché li teneva ancora?

«perché devi sempre farmi da papino?» balbettai sbuffando.

«perché sei una bambina piccola piccola» mi rispose lui stringendomi una guancia tra pollice e indice.

Io mi arresi alle sue affermazioni e tornai con la testa sul suo petto, aspettando diversi minuti per far sì che finisse quelle due sigarette.

«che facciamo?»

«tu che vuoi fare?»

«non lo so, però ormai non ho più sonno»

Spesso quando ci ritrovavamo a casa mia o dei suoi passavamo giornate intere in camera, restavamo semplicemente abbracciati l'uno all'altro cercando qualche passatempo che non ci impegnasse troppo.
Alcune volte finivamo intere serie tv, altre passavamo le ore a coccolarci, altre le passavamo a punzecchiarci per poi concludere il tutto con un bacio..
Se mi avesse chiesto in quel momento di passare una giornata del genere, non me lo sarei fatta ripetere due volte e l'avrei riportato in stanza per il braccio, eppure la sua proposta mi spiazzò.

«vuoi andare al mare?»

«al mare? Di notte?»

«un oretta ed è giorno, almeno non c'è nessuno adesso»

«la spiaggia in cui andiamo di solito apre alle nove, dovremmo aspettare fuori?»

«no, andremo in un altro posto, vai a metterti il costume»

Mi lasciò un veloce bacio tra i capelli e rientrò in stanza, aprendo successivamente una delle ante dell'armadio.
Osservai la sua figura mentre prendeva totalmente a caso uno dei costumi, poi mi decisi anche io ad indossarne uno.
Sentivo il suo sguardo attento su di me a qualsiasi mia mossa, eppure era leggermente diverso.
Lo vedevo davvero turbato, come se avesse avuto un peso sul petto che non riusciva a togliere.
Provai a non badare al mio istinto e nel giro di una decina di minuti eravamo entrambi pronti, o almeno Niccolò aveva passato i primi minuti in macchina a smanettare sul telefono.
Sbuffai per la sua totale indifferenza e socchiusi gli occhi, quei tre quarti d'ora sarebbe stato meglio passarli a dormire.

[...]

Ero cosciente del fatto che Niccolò mi avesse presa tra le braccia appena scesi dalla macchina, mi ero svegliata circa dopo che fece un paio di passi, ma non avevo intenzione di muovermi.
Stavo con la testa poggiata sulla sua spalla e le gambe a penzoloni attorno al suo bacino, non sarei mai riuscita a capire come faceva a reggermi con un solo braccio e con l'altro a mantenere la borsa da mare.
Avrei voluto che quel tragitto tra la macchina e l'entrata della spiaggia non finisse mai, proprio per quello mi ritrovai a stringerlo incoscientemente più forte.
Niccolò capì ovviamente che mi ero svegliata, eppure non disse nulla, mi lasciò solo andare quando ormai eravamo sulla sabbia.

«e tu non avevi sonno quindi?» mi punzecchiò riguardo alla mia mezz'ora buona di sonno appena conclusa.

Io gli feci una linguaccia e sfilai il copricostume, per poi stendere i teli sulla sabbia.
Non sapevo se fare il bagno fosse una buona idea a quell'ora, il sole non era nemmeno sorto e l'acqua doveva essere congelata.
Niccolò non sembrava esser tanto d'accordo con la mia idea, dato che mi prese di peso e raggiunse la riva in poco tempo.

«Niccolò no lasciami! È congelata nic ti prego»

«quanto la fai tragica» disse arrivando poi quasi coi piedi in acqua.

«Niccolò non ti permettere, guarda che ti lascio qua e me ne torno a casa, la mia»

Dopo quelle mie parole s'immobilizzò suo posto e quel mezzo sorriso divertito che aveva sulle labbra sparì, possibile che se la fosse presa così tanto per una semplicissima battuta?
Ironizzavo spesso in quel modo, se la prendeva sempre a ridere e mi rispondeva anche a tono, invece in quel momento mi guardò con gli occhi velati di lacrime.
Tornò sulla sabbia e fece sedere entrambi sul telo, da lì non disse più una mezza parola.

«ohi nì guarda che scherzavo» dissi poggiando una mano sulla sua spalla.

Lui scosse la testa e si sdraiò completamente a pancia in giù, possibile che era maledettamente bipolare come pochi esseri viventi al mondo?
Mi distesi anche io ma davanti a lui, così che non potesse neanche pensare di sfuggire al mio sguardo.
In quel momento però m'importò fin troppo poco del fatto che si stesse comportando in modo strano, il sole si stava intravedendo insieme ai suoi raggi e probabilmente mi ritrovavo davanti allo spettacolo migliore che quella mattina potessi vedere.

In quel momento però m'importò fin troppo poco del fatto che si stesse comportando in modo strano, il sole si stava intravedendo insieme ai suoi raggi e probabilmente mi ritrovavo davanti allo spettacolo migliore che quella mattina potessi vedere

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