Feelings

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L'urlo della mamma mi fa aprire gli occhi di colpo. "Mamma, stai bene?" chiedo preoccupata, correndo in camera sua; la trovo seduta alla sua scrivania, davanti alla finestra, con le mani alla testa: tra le dita della destra tiene incastrata una sigaretta e con l'altra si massaggia la tempia. Sembra un pò, come dire, su di giri. "Non mi piace, non mi piace affatto" grida come esausta e disperata, io inarco un sopracciglio, "devo riscrivere il finale della storia" dice a se stessa. "Mamma, insomma, mi hai spaventata. Si tratta solo del tuo romanzo. Ed io che credevo ti fosse successa qualcosa" mi lamento, lei finalmente si accorge di me: "Oh, Roxanne cara, ti sei alzata prima del solito questa mattina" nota, già, chissà per colpa di chi. 

Mia madre è una scrittrice, non una scrittrice da due soldi, è abbastanza conosciuta. Avrà già scritto una dozzina di libri da quando ha scoperto la passione per la scrittura e tutti hanno riscosso un certo successo. E' in procinto di pubblicarne un altro, un romanzo già molto atteso, di cui mi ha accennato giusto qualcosa; non le piace rivelare la trama dei suoi racconti prima che vengano pubblicati, preferisce che i lettori scoprano da se di cosa si tratta e lo stesso vale per la sua famiglia. Quello di mia madre è un grande talento, possiamo definirci una famiglia di artisti, ma lei sa gestire molto meno di me lo stress del suo lavoro. Non appena le viene in mente un'idea, si chiude nel suo studio per mesi interi e anche vivendo nello stesso appartamento, capita di vederci molto raramente. Passa le sue giornate a scrivere e scrivere e quando le viene il blocco dello scrittore, va nel pallone, se poi deve cambiare un qualche passaggio della narrazione che non la convince, diventa matta. Insomma, si esaurisce completamente. In questo periodo siamo riuscite a trascorrere del tempo insieme solamente durante i giorni festivi, per il resto se n'è rimasta in camera sua a buttare giù su carta tutto ciò che le è passato per la testa. Si, mia madre scrive alla vecchia maniera, usando fogli bianchi e penne stilografiche. I suoi sembrano veri e proprio manoscritti antichi, le sue scartoffie hanno un certo fascino e lei sostiene che sia proprio questo il bello della scrittura; digitare al computer non è lo stesso. Ci credo che a fine giornata si senta sempre stanchissima.

"Roxy, sei sveglia? Su, coraggio, vestiti" mi esorta Matt. E' vero, mi sono alzata prima del solito, ma non posso certo dire di essere in perfetto orario. Avevo giusto addentato una fetta biscottata con della marmellata di pesche spalmata sopra, Matt, però, mi ha fatto premura ed io mi sono resa conto che si, devo darmi una smossa. Jeans chiari e felpone bianco credo possano andare, un'alta coda di cavallo e sono pronta, ma non prima di aver afferrato dalla cucina un'altra fetta biscottata. "Forza Roxy, andiamo" mi mette fretta Matt, "arrivo, arrivo" sbuffo io. Entro in macchina, allaccio la cintura e lui mette in moto. "Questa sera dobbiamo recarci a Seattle" mi ricorda Matt, "per la partecipazione a quel programma televisivo", io annuisco. Si tratta di una sorta di talkshow dove spesso invitano i personaggi più affermati del momento per una piccola intervista e per dare la possibilità ai fans di incontrare i propri idoli. Non che creda di essere l'idolo di qualcuno, è solo che mi hanno invitata e ho intenzione di andare. Insieme a me parteciperà anche Irina Jillians, l'attrice che ha interpretato la sorella di Martha, Karen, nella mini-serie da poco registrata. E' un'attrice fenomenale, riesce a calarsi perfettamente in ogni ruolo che le viene proposto e mi ha persino fatta tremare quando, durante le riprese, accusava Martha di essere una nullità. Irina è una ragazza molto simpatica, ho avuto il piacere di prendere con lei una tazza di the e sul set abbiamo scambiato più volte qualche parola; sono felice di poter fare un'ospitata insieme a lei. Ma, a proposito: "Matt, per caso c'è dell'astio tra te e Jason Conner?" chiedo, Jason Conner è il manager di Irina ed è un uomo sulla cinquantina, un pò panciuto e brizzolato, sempre allegro e con le guance ed il naso rosso, come fosse perennemente brillo. Ho notato più volte, sul set, che non appena Jason provava ad avvicinarsi a Matt, quest'ultimo sbuffava, lo ignorava o se proprio non poteva fare a meno di rispondergli, gli si rivolgeva male. Eppure Jason non sembrava avercela con Matt, anzi, lo trattava come fossero vecchi amici. "Niente affatto" risponde Matt, "solo non capisco perchè faccia l'amicone con me quando ci conosciamo appena" si giustifica, "e di Irina che mi dici?" domando, Matt sembra sussultare. Durante le brevi pause, sul set, il mio manager spariva nel nulla e lo notavano tutti, la stessa Irina mi ha chiesto spesso dove si cacciasse durante gli intervalli, ma non le sapevo dare una risposta, non capivo perchè si comportasse così e finalmente ho modo di chiederglielo. "Sai, lei mi ha parlato di te" faccio poi, Matt stringe il volante, non posso a fare a meno di notarlo. "Tutto bene?" domando, "che ti ha detto di me?" chiede Matt con un certo fastidio nel tono di voce, "solo che frequentavate lo stesso liceo da ragazzi" rispondo, Matt sembra rilassarsi. "Non mi hai mai detto di conoscerla" sottolineo io, "mi sarà sfuggito" fa lui, poi accosta, siamo arrivati a scuola. Già, si ritorna a far lezione. Forse.

COMPLICATEDWhere stories live. Discover now