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Passò una settimana dopo l'improvviso incontro tra Hyunjin e Changbin, ma come il primo non smetteva di pensarci, l'altro non ne dava molta importanza. Hyunjin non aveva accennato minimamente la cosa a Jeongin, perché era sicuro che l'altro gli avrebbe detto di andare a parlare con Changbin, e non voleva. Il più grande tra i due lo considerava solo come un breve incontro con il nuovo arrivato, nulla di più. Hyunjin non smetteva di pensare a come fosse rimasto uguale Changbin. Il suo viso a forma di V, quei capelli sempre neri e sempre con lo stesso taglio, sopracciglia corrugate il più delle volte, stesso modo di vestire, sempre nero, jeans strappati e felpe, uguale. L'unica cosa che era cambiata era stata l'aggiunta di quel piercing al suo sopracciglio. Gli stava stava benissimo, il più alto non poteva smettere di pensarci, era così da Changbin. In qualche modo se l'aspettava. Ogni tanto, in passato, Hyunjin pensava ad un ipotetico futuro con i suoi amici. Se li immaginava dieci anni più avanti, tutti nello stesso college, insieme. Si immaginava anche il loro aspetto, l'altezza, i capelli e il loro modo di vestire. Si immaginava Jeongin senza apparecchio, Bangchan con i capelli ancora più biondi, quasi platino e Changbin esattamente come l'aveva visto una settimana prima.

«Hyung ci sei?» Jeongin sventolò la sua mano davanti al viso di Hyunjin. Quest'ultimo scosse la testa risvegliandosi dai suoi pensieri.

«Si, scusa» rispose il più alto, picchiettando la penna che aveva in mano sul suo libro. Si trovavano a casa di Hyunjin, un posto non rischioso, a detta di Jeongin, dove incontrarsi. Quando erano più piccoli, e frequentavano le scuole medie, erano soliti, lui e Jeongin, incontrarsi a casa di uno o dell'altro per studiare. Nonostante frequentassero anni diversi, studiare insieme era comunque piacevole. Stare in compagnia di uno e dell'altro, anche senza parlare, era diventata come una specie di routine per i due ragazzi.

«Changbin-hyung ci ha detto che ha avuto uno strano incontro con il novellino. Perché non me lo hai detto?» parlò il più piccolo, senza distogliere lo sguardo da Hyunjin, che si strozzò con la sua stessa saliva, iniziando a tossire.

«Non era importante» disse Hyunjin guardando intensamente il suo libro. In realtà era molto importante per Hyunjin. Non appena i suoi occhi si posarono suo viso di Changbin il suo cuore perse un battito, o forse due. Quei sentimenti erano ancora lì, non se ne erano mai andati. Li aveva solamente nascosti, soppressi, era meglio in quel modo.

«È importante per te hyung, io lo so-»

«Basta Jeongin, Changbin è argomento off limits» lo interruppe il più alto chiudendo violentemente il suo libro di fisica, non ci stava capendo niente comunque. Jeongin sospirò e annuì, chiudendo anche lui il suo libro di storia.

Jeongin si mordicchiava nervosamente il labbro inferiore. Aveva capito che Hyunjin non sapeva che Changbin fosse fidanzato con Felix, tanto meno Jeongin gli aveva detto che il ragazzo dai capelli rossi fosse un suo amico. Hyunjin gli aveva raccontato di questo suo compagno di classe, dai capelli rossi, estremamente odioso che non lo lasciava in pace nemmeno un secondo. Da quel momento Jeongin aveva cercato di evitare il discorso Felix, e Hyunjin non poteva esserne più felice.

Jeongin era nervoso. Quella settimana era stata un inferno. Ce la stava mettendo tutta per mantenere la promessa fatta a Hyunjin, ma era così difficile mentire a Chan. Non l'aveva mai fatto, non gli aveva mai mentito, nemmeno sulla cosa più stupida. E mentire su una cosa così grossa lo stava facendo soffrire. Ma voleva davvero tanto bene a Hyunjin, e non poteva rischiare di perderlo nuovamente.

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Un'altra settimana passò. Una in cui Hyunjin diventò abbastanza popolare a scuola. Tutte le ragazze, e anche qualche ragazzo, gli sbavava dietro, ottenendo però risposte negative da parte del ragazzo alto. Doveva comunque mantenere la sua facciata da cattivo ragazzo, e si concedeva così qualche bacio, o qualcosa di più, con persone a caso. Quello l'aiutava a non pensare a Changbin, anche se era molto difficile per il più alto. Questo comportamento a Jeongin non piaceva per niente, perché aveva sempre visto Hyunjin come il bravo ragazzo delle medie, che seguiva sempre le regole e si comportava sempre bene.
Quello non era il suo Hyunjin. Quella luce nei suoi occhi castani e profondi era così diversa. Un ghigno era sempre presente sul suo viso. No, quello non era il suo Hyunjin. Ma ogni volta che cercava di parlare con il ragazzo più alto di quanto non gli andasse a genio quel suo comportamento, il più alto lo liquidava dicendo che in qualche modo doveva pur sfogarsi.

e-boy || changjinWhere stories live. Discover now