運命の赤い糸 || Il filo rosso del destino (Celson)

oneshot

Il filo rosso del destino (運命の赤い糸0) è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.

Mi svegliai per colpa della luce che filtrava dalla finestra, mi tirai su la coperta cercando di coprirmi gli occhi, ma ero terribilmente scomodo e riuscivo a malapena a respirare, quindi mi girai sul fianco sinistro dando le spalle alle finestra, cercando di riaddormentarmi invano, appena apro gli occhi vedo un Nelson ancora dormiente che mugola parole sconnesse tra loro.

Iniziai a guardarlo, facendo un piccolo sorriso, non so per quanto tempo stetti a fissarlo, ma capisco che è molto quando Nelson mugola un «la smetti di fissarmi?».

Le mie guance si colorano leggermente di rosso, mi metto a sedere sul materasso, e prendo il telefono e inizio a guardare le notifiche dai vari social, dopo un pò per esigenze bagno mi alzo dal letto.

«Dove vai?» sento dire appena sto per varcare la poeta della stanza.

«In bagno, devo chiedere il tuo permesso?» dico ironico, beccandomi un cuscino in piena faccia.

Appena esco dal bagno, per tornare in camera da letto, sento parlare Nelson al telefono, quindi mi metto ad ascoltare «Sì...Okay...NO!...a dopo...ciao»

Aspettai un attimo, e poi rientrai nella stanza, «tra 30 minuti dobbiamo essere davanti al supermercato, per comprare delle cose per i video» disse senza alzare lo sguardo dal telefono.

Appena arriviamo al supermercato e dopo un giro di saluti entriamo a prendere le cose che ci servivano per il video e altre cose da mangiare da tenere in studio, Frank si comportava come la mamma della situazione rimproverandoci perchè prendevamo troppe schifezze.

Quando tutti abbiamo preso tutte le cose che ci servivano, ci incontrammo nel punto prestabilito, ma ovviamente mancava una persona: Nelson.

«Qualcuno sa dove è Nelson?» chiese Tonno dopo aver appoggiato tutte le cose che aveva in mano nel carrello.

«Lo vado a cercare io» dissi per poi dirigermi verso la corsia delle merendine, dove mi aveva detto che sarebbe andato, appena arrivai, lo vidi parlare con una ragazza, davvero carina, stavano ridacchiando, io mi iniziai a mordere l'interno guancia per restare il più calmo possibile, mi avvicinai a loro e vidi la ragazza interrompersi appena mi vide, Nelson si girò a sua volta facendomi un sorriso poi.

«Dobbiamo andare» dissi abbastanza impassibile, cercando di non far capire che questa situazione mi dava fastidio.

«Sì, ciao» disse salutando la ragazza che gli fece un mezzo sorriso.

Appena ci fummo allontanati abbastanza iniziai a 'tranquillizzarmi' un pò «Hai preso quello che cercavi?» gli chiedo interrompendo il silenzio tra i due che mi stava internamente uccidendo.

«Mh? Oh no, non c'era» disse lui scrollando la testa risvegliandosi dai suoi pensieri, io annuì soltanto, non sapendo cosa dire.

«Ecco il disperso» Disse Tonno vendendo arrivare Nelson insieme a me.

***

Cesare non mi aveva considerato per tutto il pomeriggio, anche in macchina quando stavamo andando verso lo studio, dopo essere stati al supermercato non aveva proferito parola e ora era da una quarantina di minuti che stava appiccicato a Nicolas e io per non far notare, stavo editando un video, guardandoli a sottecchi.

«Quindi che sta facendo Cesare?» chiese Dario, facendomi sobalzare.

«io, cioè non-» iniziai a dire balbettando, ma era palese quello che stavo facendo.