You remind me the sea

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Pov's Reneè

La felicità è un petardo seduto sulla mia

tastiera; la felicità getta una pioggia di scintille.

(The Fray- Happyness)

In questi anni la gente che viene nei bar la sera è proporzionalmente aumentata di massa a confronto a dieci anni fa o di meno. Dalle 22:00 il locale si riempe e io sono sola qui, con tutti questi ubriaconi vacabondi in cerca di una nottata con qualche bella signorina; alcuni sono simpatici e raramente vengono ragazzi giovani qui, anche per questo motivo vengo giudicata male dalle persone dell'università e soprattutto dai miei professori per il lavoro che svolgo dopo aver terminato le lezioni. Il fatto è che, loro parlano facile, per loro è semplice lavorare e basta, devono fare la loro lezione copiata dai libri e vengono pagati, io invece, per pagare quella lezione che mi viene "offerta" devo lavorare tutte le sere qui. Questa è la mia ricompensa dopo aver lasciato la mia Seattle, per venire a studiare qui a Dublino, pazza vero?

Eppure non so, qui cè una certa tranquillità e l'università da internet mi piaceva e ho deciso di trasferirmi; non che fosse

il contrario appena arrivata qui, anzi, l'unica cosa di cui mi lamento sono questi signori puzzolenti di vodka e brandy che tutte le sere ci provano con me mentre io cerco di ripassare o leggere qualche libro tra una servita e un'altra. I miei

genitori non erano proprio felici di questa scelta, beh certo, prima di venire qui, mi hanno praticamente urlato contro, poi però sono riuscita a convincerli, i tempi non sono piu quelli di prima... che poi se andiamo a vedere a fondo della mia vita, i "tempi" come li chiamavano i miei, per me, non sono mai stati del tutto buoni. Mi hanno sempre detto che sono nata nell'epoca della crisi, io ero quella che dovevo scegliere se comprarmi le scarpe o i jeans, la maglia o la

giacca; non potevo di certo permettermi tutti e due, ma sfortunatamente non era neanche colpa dei miei se mio padre era

rimasto senza lavoro per via della chiusura di quella banca e vivevamo solo con lo stipendio di mia madre, e da lì ho

iniziato a lavorare, avevo all'incirca 14 anni; ho iniziato facendo la baby sitter per tutte le estati e durante l'inverno studiavo per me e facevo ripetizioni ad alcuni ragazzi che al liceo non se la cavavano proprio bene, poi a 17 anni, cominciai a fare la cameriera in un ristorante di lusso dove la divisa mi costò tre settimane di ripetizioni ma le mance erano il triplo di quello che guadagnavo al mese. Per un anno ho lavorato li dentro e tra una pausa e un'altra invece di mangiare o riposarmi, mi mettevo a fare gli esercizi di chimica e aritmentica; non avevo altro tempo se non in quei 15 minuti di stop dal portare cibo e fare tanti di quei sorrisi che mi faceva male la mascella. Ogni giorno dopo scuola, andavo al ristorante, e tornavo a casa sempre quando era buio, sempre verso le due di notte o qualcosa di piu. Avendo solo la domenica libera, di certo non la passavo a dormire, ma a studiare e qualche volta mi chiamava Jenny per fare uno straordinario al ristorante e significava doppia paga e doppie mance -almeno i clienti gentili e comprensivi che quel giorno era di festa e io lo stavo passando a lavorare- quindi, non potevo di certo rinunciare. Dopo cinque mesi di lavoro al ristorante, con tutti i miei stipendi e grandi mance, avevo finito di pagare i debiti dei miei, loro non volevano che lavorassi così tanto, quando avevo da studiare ed ero al penultimo anno di liceo, ma io non li ascoltavo e vedere mio padre in cerca di lavoro e mia mamma stanca -quando riuscivo a vederli- mi faceva male e per me non era un problema.

Okay, forse i primi mesi è stato faticoso, ma l'ho fatto per una buona ragione. Insomma, alla fine i miei hanno acconsentito a lasciarmi venire qui all'università a studiare filosofia, anche perchè appena hanno saputo che pagavo tutto io si erano tranquillizzati; non è stato un fatto di egoismo il loro, solo che non sapevano come pagarmi la retta ma io naturalmente ho trovato la soluzione.

The Royal Navy|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora