Capitolo 6

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Capitolo 6

È bella.
È stupenda anche quando dorme.
È dannatamente perfetta, sempre.
Non ho chiuso occhio questa notte per controllarla, l'ho guardata tutto il tempo senza stancarmi un secondo e inoltre ho scritto una canzone che parla praticamente e interamente di lei.
Ho già scritto per le mie ragazze ma con lei è diverso, mi tira fuori delle parole ancora più profonde e vere. Io penso davvero che lei sia l'incarnazione della perfezione, sarà esagerato perché anche lei ha i suoi difetti ma a me piacciono anche quelli quindi li faccio passare tutti.
Adesso devo svegliarla e sono sicura che appena mi punta quei suoi occhi meravigliosamente azzurri addosso dovrò appellarmi a delle forze divine per non saltarle addosso.
Mi avvicino lentamente a lei e le accarezzo il braccio, lei si muove lentamente coprendosi fino alla testa. Le tolgo le coperte dalla testa e la sento lamentarsi, sorrido perché sembra una bambina da proteggere.

-Bibi... Lo so che già mi odi e in questo momento ancora di più ma tra poco dobbiamo scendere a fare colazione e poi andare agli studi, oggi non ci danno il giorno libero visto che siamo vicini al serale.- le sussurro piano piano.

-Non ti odio.- dice con voce bassa, -Non potrei mai farlo.-

Sentirle dire queste parole dopo un litigio, causato da me, mi fa riempire il cuore.
Sorrido con il cuore che batte forte e le sposto i capelli dal viso.

-Sono contenta.-

-Non significa che non sono ancora arrabbiata con te.- dice aprendo gli occhi e sorridendo leggermente.

-Mi farò perdonare, promesso.-

-Dovrai fare parecchie cose per farti perdonare, fidati.- dice determinata e io le sorrido annuendo. -Potresti iniziare dal cercare qualcosa per farmi passare questo mal di testa enorme. Potrei morire da un momento all'altro, credo. -
Strizza gli occhi e io rido scuotendo la testa.
È davvero una cucciola.

-Gozzi, tu prima bevi e poi pretendi di non uscirne indenne? Sei anche umana eh.-

-Martina, non scherzare, ti prego.- dice passandosi una mano sugli occhi.

-Adesso vado a cercare qualcosa, torno subito.-
Annuisce ed io mi alzo per andare alla ricerca della cura per il suo mal di testa.

-Martina.- mi chiama e mi volto a guardarla aspettando che parli, -sei rimasta qui tutta la notte? -

-Si, volevo controllare che stessi bene.-
Il suo viso seppur contratto dal dolore sembra illuminarsi e il mio stomaco quasi fa una capriola, adoro stupirla.

-Grazie, grazie davvero. Dove ti sei addormentata?-

-Sulla sedia.-
Non ho dormito, questo non te lo dico.

-Potevi dormire anche con me.-
Si, certo. Avrei dormito sicuramente, non riesco a dormire a due metri da te pensa attaccata.

-Non volevo disturbarti poi ti muovi tantissimo, dormire con te è impossibile.- la prendo in giro.

-Grazie eh.-

-Ti voglio bene.- rido e le mando un bacio.

-Seh.- le sento dire quando sono già fuori.

È passata qualche ora e siamo agli studi, ci hanno comunicato che dovremo affrontare degli esami di sbarramento per capire se meritiamo di restare o meno.
L'ansia mi sta uccidendo.
Sono strana, è vero. Dico spesso di voler andar via da questa gabbia di matti però se penso di dover lasciare una parte di me qui mi sento male.
Sospiro e guardo le mie mani tremare.
Tutti parlano tra di loro e sembrano tranquilli, mi danno fastidio.
Metterei tutti in pausa per non sentirli parlare.
Sbuffo e mi copro il viso.
Una mano mi accarezza la schiena e dal tocco capisco subito chi è.
La persona per cui sto così.
Mi toglie le mani dal viso e mi lascia una carezza sul viso.

-Stai tranquilla, Marti.- dice.

-Mi fanno fuori, te lo dico io. Zerbi mi odia.-

-Nessuno ti odia. Smettila di dire queste cose, tu adesso vai là e spacchi tutto poi torni qui da me.- mi dice sicura e io la guardo a bocca aperta.
Qui da me.
Ho sentito bene?

-Ho paura.- le confesso.

-Lo so però tu hai tutte le carte in regola per restare.-

"Martina, vieni."

Annuisco e lascio un bacio sulla guancia a Gaia.

-Portami fortuna.-

-Forza.- mi dice accarezzandomi la mano, -Ti passo la mia energia positiva.-

-Ma fanculo, Gaia.-

Scoppia a ridere e io dietro di lei poi mi dice di andare e faccio come mi dice.

Arrivo davanti i professori e Rudy mi guarda anzi mi fulmina con gli occhi.

-Bene, Martina. Canta il tuo inedito.- dice con sguardo impassibile ed io annuisco.

"spogliati delle paure che condividiamo 
reggimi tienimi la mano 
se rimango indietro 
prestami un po’ di coraggio in più 
per fare il salto 
cara me 
anima fragile a cui devo tanto "
Penso a Gaia e al momento in cui mi ha detto di scrivermi una lettera.
Penso al suo sorriso quando le ho letto il testo di "Cara me".
Penso alla sua carezza dolce e al suo 'Bellissimo Marti.'.
Anima fragile a cui devo tanto. Parlo di me, si, ma anche di lei.
Le devo tanto.
Finisco di cantare e aspetto il loro giudizio.
Al contrario di quanto mi aspetto mi dicono delle belle parole e che posso continuare la mia corsa verso il serale.
Sorrido e li ringrazio.
Corro nel corridoio ed entro in sala relax, Gaia mi aspetta in piedi con le lacrime e subito l'abbraccio stringendola forte.

"Sono contenta, Marti. Sei stata fantastica."

"Grazie a te."

"No, grazie a te."
Mi stringe forte e mi lascio tranquillizzare dalle sue braccia.

Giuro che ci sarà presto una svolta, forse, positiva. Voi che pensate? Martina deve dichiararsi?

~... Tu in grado di bruciare anche la cenere~Donde viven las historias. Descúbrelo ahora