Capitolo 16

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Adrien apparve davanti a lei in un istante, ricalcando alla perfezione il fisico di Chat Noir, spiazzandola ancora una volta nel mostrarle quanto fosse cambiato. Il viso era più allungato, i lineamenti più decisi e la mascella leggermente più squadrata. Gli occhi smeraldo brillavano arpionando i suoi con una decisione e una profondità nuove, come privati dell'ingenuità del ragazzino che era stato.

Quando Adrien si rinfilò l'anello al dito, il kwami nero apparve al suo fianco.

«Ditemi che il Maestro Fu aveva una scorta di camembert, ve ne prego!»

«Plagg!» lo salutò lei. «Sono felice di vedere che stai bene! Tikki era molto preoccupata!»

«La solita esagerata!»

Adrien scosse la testa. «Perché non ammetti che ti è mancata?»

Plagg gli fece una linguaccia, poi fluttuò via. «Vado a cercare del camembert. Approfittate della mia assenza per sbaciucchiarvi e risparmiatemi le smancerie quando tornerò!» esclamò dileguandosi in cucina.

E adesso?!, si chiese Marinette. Era il suo turno e desiderava farlo. Ma lo temeva anche.

«Ci conosciamo, vero?» le chiese Adrien.

Lei annuì. «Tre anni fa, quando mi sono precipitata a casa tua... era perché in Chat Noir avevo riconosciuto il tuo profumo.»

Il ragazzo inarcò un sopracciglio. «Il mio profumo? Intendi lo shampoo al sandalo?»

«Immagino di sì.»

«Mmh... interessante. La mia identità svelata per colpa di un sapone!» sorrise. Lei abbassò lo sguardo a terra, così aggiunse: «Non devi temere nulla, Milady. Chiunque tu sia, io continuerò ad amarti. Non è una maschera a cambiare chi siamo. E poi...» si avvicinò e le prese le mani, «ho la sensazione di aver intuito chi si nasconde sotto il costume da coccinella».

«E se ti sbagliassi?»

«Sono piuttosto sicuro di no.» La fissò negli occhi e le accarezzò il collo con entrambe le mani, fino a far scivolare le dita alle sue orecchie. «Posso?»

Marinette prese un profondo respiro, annuì e chiuse gli occhi. Sentì Adrien toglierle gli orecchini e la magia del Miraculous scivolare via da lei.

«Esattamente chi mi aspettavo, Marinette.»

Lei ebbe un brivido nel sentirlo chiamarla per nome, aprì gli occhi e il suo sorriso l'accolse.

«Non è stato così difficile, no?!» Le porse gli orecchini sul palmo della mano, dove era visibile una cicatrice. Marinette li prese e li rinfilò, così da far apparire Tikki.

«Finalmente ci conosciamo» disse il ragazzo al kwami rosso. «Plagg è in cucina» aggiunse indicando la direzione con un cenno del capo.

Tikki lo ringraziò e si fiondò nell'altra stanza, Marinette non l'aveva mai vista così felice.

«Perché eri sicuro che fossi io?» domandò poi ad Adrien.

«Non dal tuo profumo, non sono così attento ai dettagli» rispose. «Diciamo solo che ci speravo.»

Marinette sollevò le sopracciglia. «C-ci speravi?! Ma io e te eravamo... amicissimi» ricordò ancora una volta. «E io sono un'imbranata» aggiunse.

«Non sei brava a tirare acqua al tuo mulino» ridacchiò lui. «Comunque, sì: eravamo amici. Questo non significa che io non cominciassi a provare qualcosa per te.»

Eh?!

Marinette arrossì vistosamente e lui, come l'Adrien gentile che era sempre stato, non glielo fece certo pesare.

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasWo Geschichten leben. Entdecke jetzt