Piccola guerriera

37K 858 173
                                    

Owen

Quella ragazzina mi farà diventare pazzo, più di quello che sono, già lo so, quando l'ho vista in quel locale ero rimasto folgorato, mi si era presentata l'occasione per portarla via, per prenderla ed ovviamente non me la sono fatta scappare.
Non provo nulla per lei, non sono una persona che prova sentimenti, non mi interessano neanche le relazioni, ma per qualche strano motivo c'è qualcosa, qualcosa che mi incuriosisce di lei.

Mi ricorda me da ragazzino, non che ora sia vecchio d'altronde ho solo 24 anni, ma sono più grande di lei comunque.
Ha una bellezza devastante quella ragazzina... se non fosse stata così piccola e così scorbutica me la sarei già fatta, probabilmente.

É in questa casa da soli 3 giorni e già ha scombussolato tutto.
Carlotta ultimamente é più appiccicosa del solito e non appena ne ha l'occasione ne approfitta per insultarla, Gabriel invece la difende, credo che l'abbia presa in simpatia. É una tipa tosta lei, con le sue urla e i suoi capricci non ci ha neanche fatto dormire in pace.

Ieri stavo facendo sesso con Carlotta in camera sua, la stavo sbattendo bene da dietro, quando ad un tratto sento delle grida e degli insulti provenire dalla sua camera, mi ha dato così tanto sui nervi che ho iniziato a tirare i capelli a Carlotta in modo rude e l'ho scopata con rabbia senza fermarmi, alla fine é venuta solo lei, io mi ero staccato prima ed ero uscito di casa troppo nervoso. Dovevo calmarmi, e stare in quella casa non mi calmava per niente.

Adesso sono nel mio ufficio, prima l'ho lasciata in camera mia  a riposare, non potevo mica lasciarla lì con la febbre quasi.
Prima mi ero dimenticato di chiuderla a chiave in camera, perciò ho detto a Gabriel di chiuderla dentro di nuovo e poi di portare la chiave a me.
Mentre controllo alcuni documenti e le entrate di diversi miei locali e ristoranti, qualcuno bussa alla porta. <Avanti> non mi curo neanche di chi sia e continuo a lavorare.

<Owen é pronto, non vieni a mangiare? >chiede Gabriel dalla porta,alzo la testa e lo guardo un attimo.<Arrivo, dammi un secondo> annuisce ed io firmo l'ultimo foglio, dopo mi alzo e mi giacca in pelle, la lascio sulla sedia e poi mi avvio in cucina insieme a lui.

<Rita, lo sai che ti amiamo vero?>  dice Armand alla nostra governante. Rita é una signora sulla sessantina, da quello che so viene dall'Argentina ma ha origini Italiane, prepara dei piatti squisiti ed é come una madre per noi. <Signorino la smetta e mangi tutto.> lo rimprovera scherzosa.
Armand le fa l'occhiolino e lei serve i tacos con l'insalata sul piatto.

Armand Rivera, un altro dei miei uomini, ha due anni in meno di me ed é uno sciupa femmine, le attira tutte con i complimenti e abboccano tutte, sempre.
É un bel ragazzo d'altronde é alto e biondino, ci credo che le donne lo amino.

<Owen che cosa vuoi fare con Tonya?> bevo un bicchiere di vino rosso e poi poso il bicchiere sul tavolo.<Non lo so, sto valutando l'idea di pagare le spese al padre.>mi guarda interessato e poi annuisce,<é una buona idea> una voce però ci interrompe.<Io dico che é pessima.>Carlotta ci fissa seccata dalla porta, poi si avvicina e siede accanto a me sulla sinistra.

<Io dico che la dobbiamo sbattere fuori> é incredibile come sputi il suo odio per lei così, con rapidità.<Non decidi tu, decido io> dico fissando un punto preciso nella sala, lei é indispettita ma non risponde, sa che non le conviene.

Continuiamo a mangiare tra scambi di battute di Armand e Gabriel, mentre io, Carlotta e Paul stiamo in silenzio.
Ad un tratto mi viene in mente che tra un paio di giorni deve venire la fidanzata di Paul qua.<Paul, dopodomani verrà Amanda qui vero?> annuisce e per un attimo mi é sembrato felice, senza la sua solita maschera.<Perché? C'è qualche problema?> scuoto la testa negativamente e rispondo.<Mi chiedevo solo se potessi fare una cosa per me, non ti preoccupare chiederò ad Armand, goditi il tuo tempo con lei.>Annuisce anche se riluttante e poi mi alzo dalla tavola.

Sto per salire sopra quando poi vedo Rita che lava i piatti in cucina, <Rita> la chiamo e lei si volta verso di me.<Ha bisogno di qualcosa signorino Owen?> chiede.<Hai portato da mangiare a Tonya?> annuisce ed io la ringrazio.<Buonanotte Rita>la saluto e poi salgo sopra, vado nel corridoio di destra, prendo la chiave dalla tasca e apro la prima porta, per fortuna che ne ho due di chiavi.

Una volta dentro, richiudo la porta alle mie spalle e la vedo sotto le coperte, si é addormentata, mi avvicino a lei cercando di fare poco rumore e poi mi siedo sul materasso accanto a lei, la guardo dormire e devo dire che sembra proprio un angioletto quando dorme, solo quando dorme però.

Ha la testa appoggiata sul mio cuscino ed é girata di lato, si é coperta fino al mento doveva avere tanto freddo.
Tonya sembra una ragazza semplice all'esterno, bellissima ma semplice, però secondo me c'è dell'altro, lo nasconde bene il dolore, per questo dico che assomiglia a me da ragazzino.
Al me di un tempo, quello che credeva in qualcosa ancora, quello che aveva dei sogni, poi si cresce e si cambia però, ed é quello che é successo a me.

La guardo ancora e ad un tratto senza neanche accorgermene le sfioro la guancia con due dita, ha la pelle morbida e liscia. Ci scommetto che nella sua vita abbia avuto una marea di ragazzi, bella com'è le avranno fatto la corte in molti.

Mentre l'accarezzo piano prendo una decisione. Pagherò le cure a suo padre ed in cambio lei lavorerà per me. Voglio proprio vedere come andrà a finire.
<Fammi vedere di cosa sei capace, piccola guerriera...> sussurro a tono basso guardandola, dopo averla guardata qualche altro secondo, mi alzo e vado a farmi una doccia.

Per oggi ho dato abbastanza, é il momento di riposare.


Angolo autrice.

Domani doppio capitolo. ❤

Un bacio 🌹


























La bellezza di uno sguardoWhere stories live. Discover now