Lunedì 16 Marzo

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Stanotte pare sia un'altra notte di merda.
Un'altra notte in cui i pensieri mi assalgono e pare mi uccidano ad ogni colpo che mi danno facendo riaffiorare certi ricordi.
Lei mi dice che mi ama.
Io credo di amarla, altrimenti perché mai piangerei quando penso a quello che siamo stati?
Stati. Quello che siamo stati.
È passato, no?
Dopotutto ho scelto io di lasciarla il 5 Febbraio, no?
Ho scelto io?
In ogni caso non è stato semplice.
Dopo tanti mesi di litigi e discussioni di solito si giunge ad una conclusione e si agisce di conseguenza.
Avrei dovuto e voluto lasciarla quel giorno di Dicembre 2019, quel fottuto giorno in cui ho preso la macchina e l'ho portata alla mia casa a Como di nascosto.
Ne parlavamo da giorni, ero felice come una Pasqua da un lato ma dall'altro lato avevo paura: avevo paura di lei, avevo paura che lei non avesse voglia fino in fondo di fare questa cosa e che rovinasse il mio piccolo piano.
Dovevamo andare là di nascosto e tornare la sera sul tardi per non insospettire i suoi.
Quando mai ho deciso di fare una cosa del genere.
Eravamo per strada.
All'altezza di Viale Certosa riusciamo a superare il traffico e andiamo spediti, a un quarto d'ora da quella fottuta casa la chiama la madre.
"Mamma stiamo andando al centro commerciale."
Perfetto.
Chiama il padre.
chiama il padre
"A lui non posso mentire amore, mi dispiace."
Ottimo, a lui non può mentire, lo sapevo di non dovere nemmeno partire.
"Dovete subito tornare a casa, non sapete in che casino mi state mettendo."
Non doveva saperlo.
Doveva essere una nostra scappatella.
Lei si sente in colpa.
Io non so cosa provo.
Avevo dei piani: le avevo comprato un sacco di ingredienti per una cena vegetariana dato che lo era diventata da poco, i pochi soldi che avevo li ho investiti nella cena e nella benzina.
Lei non poteva mentirgli.
Lei mi odia?
Lei magari non si rende conto degli sforzi che faccio per avere due soldi da spendere con lei, non si guadagna molto facendo panini.
Lei mi ha detto di sì quando le ho proposto questa serata a lume di candela, poteva dirmi di no se non aveva intenzione di essere la mia piccola complice.
Non me la sarei presa forse.
Forse mi sarei solamente chiesto se le bastava quello che facevo per lei o magari avrei solamente passato un paio di ore a pensare, con un gran vuoto nel petto, "perché nemmeno a lei importa dei miei sforzi?".
Lei invece ha accettato.
Con quel dolce bacio a stampo e quel sorriso abbiamo stipulato un contratto.
Eravamo due giovani ladri che avevano intenzione di rubare un pomeriggio di tempo per stare da soli in una casa.
Lei non poteva mentire a suo padre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2020 ⏰

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