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Quando, quella mattina, mi svegliai e, fiaccamente, accesi il telefono la prima notifica che lessi mi diede i brividi.
"Uraraka: dobbiamo parlare ci vediamo fuori scuola stamattina, fai in fretta."
Il panico mi assalì letteralmente.

Mi vestì in fretta e furia e ti scrissi un veloce messaggio di buongiorno dove specificavo che oggi non saremmo potuti andare insieme a scuola.

Scrissi che mia mamma mi avrebbe portato scuola prima e, per fortuna, quella mattina avevi particolare voglia di stare da solo e riflettere.

Tutto ciò mi sembrò strano ma poteva essere una fortuna per me.
Uscì 45 minuti prima del normale e mi ritrovai a correre lo stesso per le strade.

Arrivai ai piedi della collina dopo appena 10 minuti di corsa a perdifiato e, strascicando i piedi, salì lentamente godendomi di quel silenzio assoluto che circondava il bosco vicino scuola.

Silenzio che favorì il corso progressivo dei pensieri più rumorosi e disparati.
Una parte di me, forse quella più positiva, pensava che forse aveva finalmente riconosciuto il suo sbaglio, forse voleva tornare a parlarmi.

Il pensiero mi riempì di una gioia effimera che durò meno del previsto.
Il tono con cui era scritto il messaggio non mi faceva presumere niente di positivo e il mio cuore quasi perse un battito quando, una volta provato a salutare la ragazza al muro della scuola, lei mi ignorò completamente.

Iniziai a sudare freddo mentre mi avvicinavo a lei.
"Emh... ciao" dissi non sapendo più come comportarmi accanto a lei.
"Mi volevi parlare?" Chiesi quando capì che non era intenzionata a ricambiare il saluto.

"Si, volevo solo dirti che è più semplice per tutti se smetti di considerarmi ancora tua amica. Non fa bene a nessuno dei due questa situazione" disse con un'incredibile pacatezza.
La guardai con gli occhi lucidi dalle lacrime.

"Ma... pensavo che alla fine saremmo riusciti a risolvere tutto... perché non vuoi capire che adesso io sono felice con Kacchan?" Le dissi cercando mi mantenere la calma mentre sentivo il terreno sotto di me aprirsi e inghiottirmi.

"Perché? Ti rendi conto di quello che hai fatto o no? Hai fatto soffrire una persona per il tuo tornaconto, ancora mi stupisco che tu sia nel corso per eroi. Io non voglio avere niente a che fare con un villain, sia chiaro. Quello che hai fatto a Kirishima, quella è vera crudeltà e ancora tu... ancora ti ostini a non capire! Ti ostini a far finta che con il tuo ragazzo tutto vada bene e non capisci neanche quando una persona sta con te solo per dimenticarsi di un'altra! Davvero, ti facevo quasi più furbo Midoriya."

La fissai boccheggiando, troppo ferito anche solo per piangere.
Mi sentivo solo vuoto, niente tristezza.
"Ma perché... perché non puoi essere felice per me? Kacchan e Kirishima stanno riprovando a riallacciare i rapporti e io sono contento per loro! Sono convinto di esserlo..." dissi sottovoce.

La ragazza davanti a me fece una smorfia alzando gli occhi al cielo.
"Ma non capisci che Kirishima punta solo a riprendersi Bakugou. Come lui, penso. Stare con te sarà solo un passatempo per lui e, appena rimarrai da solo, ti accorgerai dell'errore che hai fatto." Mi disse fredda guardando l'ingresso della scuola.

"Guarda è arrivato il tuo fidanzatino, posso quasi indovinare chi sarà la prima persona che saluterà, vuoi provare te? È facile"
Girai la testa e ti vidi, eri in piedi davanti al cancello. Senza neanche guardarti intorno per cercarmi andasti subito da Kirishima che era insieme ai tuoi amici poco più avanti.

"Bingo" sentì dire dalla ragazza.
"Non si è neanche guardato intorno per vedere se c'eri te." Continuò mentre io non riuscivo a staccare gli occhi da te, il mio stomaco subì la terribile morsa della gelosia, quella gelosia che nei mesi precedenti aveva continuato solamente a crescere nonostante tu fossi accanto a me.

"Non vuol dire niente" sibilai, girandomi verso Uraraka che, nel frattempo, si era appoggiata con la schiena contro il muro.
"Allora perché sei geloso? Perché vorresti essere te al posto di Kirishima anche adesso che tu e Bakugou state insieme? Perché ti senti male ogni volta che pensi a loro insieme?" Disse la ragazza con uno strano sguardo negli occhi marroni.

"Io..." iniziai a dire, le parole mi morirono in gola.
"Forse perché anche te sai qual è la verità? Dico bene?" Mi canzonò Uraraka.
"No! Niente di quello che dici è vero... perché non puoi solo lasciarmi in pace? Non è questo che vuoi forse? Smetterò di considerarti ancora come mia amica, avrei dovuto farlo già molto tempo fa... ora lasciami in pace" dissi con la voce tremolante.

La ragazza alzò le mani a cielo in segno di resa, sul suo volto si dipinse un sorrisetto ma i suoi occhi, colmi di lacrime, tradivano i suoi stessi gesti e pensieri.
"Chissà forse, la prossima volta che ci parleremo, sarà quando capirai che io ho ragione." Mi disse prima di andarsene.

Strinsi le mani in due pugni conficcandomi le unghie nei palmi.
Ti sbirciai dal muro, parlavi e ridevi con i tuoi amici.
Quei sentimenti si fecero vivi dentro di me mentre io cercavo di non soccombere ai loro poteri distruttivi.
Sentivo che piano piano consumavano ogni cosa dentro di me, lasciando solo il nulla.

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Bene gente!
Ci siamo.
Con questo capitolo ha inizio l'arco finale della storia. (Aiuto che ansia ahah)
Come finirà secondo voi?
Vi volevo ringraziare ancora per tutte le letture alle mie storie, siete stupendi.
See ya.

I'm falling apart || BakudekuWhere stories live. Discover now