Ricordi

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Caro diario,
Giorno 2 a Vancouver.
Ieri mi sono addormentata.
Al mio risveglio però ho avuto una strana sensazione. Come se mi sentissi a casa. Non mi era mai successo.
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Ho scritto a Matteo, il tipo strano.
Oggi ci vediamo di nuovo e mi porta a fare skate. Mai fatto.
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Mi ha fatto comprare una tavola da skate. Figo. Ma non so andarci. Cazzo che cretina.
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Ho imparato. È stato semplice come se ci fossi nata li sopra. Mi sentivo libera. L'aria tra i capelli. La velocità. Sembrava tutto pazzesco.
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Domani mi vuole portare in un centro skate o qualcosa del genere che non ho capito.
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È appena caduto. Sto ridendo come mai.
Ho le lacrime agli occhi.
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È sera, di nuovo. Solitudine abbracciami. Non ho voglia di pensare.
Ho solo voglia di bere qualcosa. Mi preparo per la mia prima uscita serale.
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Sono in un pub credo. È carino. Nessuno mi nota e va bene. Tutti parlano tra di loro. E sembrano felici.
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Sono uscita per fumare una sigaretta. Mi si avvicina una persona familiare. Io l'ho conoscevo, ma non mi ricordavo chi era.
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Eppure l'avevo già visto. Avevo già visto quei ricci e gli occhi scuri. Era familiare. Come se in qualche modo avesse fatto parte della mia vita in passato.
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Mi chiede una sigaretta e si siede accanto a me per fumarla. Io resto nel mio silenzio come sempre, oramai mi conosci, diario. Ma quella persona. Lui era. Oddio che situazione di merda. Magari mi conosceva e si aspettava un saluto. Cazzo che figura di merda.
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Sono di nuovo in questa luridissima stanza. Sul soffitto ci sono le crepe, che schifo.
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
Ora mi ricordo.

When I meet him. || F.W.Where stories live. Discover now