Tra le sue braccia

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Per tutta la settimana successiva Nicolas cercò di evitare il più possibile Dario e lo stesso fece Cesare con Nelson che, però, per lui risultò più difficile in quanto era costretto a stargli accanto durante le riprese dei video settimanali. Inoltre, Nelson sembrava non aver capito quello che aveva fatto al povero Cesare e, quindi, si comportava come se non fosse mai accaduto niente tra loro, e questo lo faceva soffrire. A sdrammatizzare un po' la situazione ci pensava Tonno che, ignaro di quanto fosse accaduto tra Nicolas e Cesare, cercava il modo di coinvolgere Nicolas in attività divertenti che, però, richiedevano anche l'aiuto di quest ultimo. Come per esempio delle sfide a just dance a coppie, dove metteva sempre insieme i due ragazzi pensando che la vivacità di Cesare facesse bene a Nic. D'altronde non sapeva che anche Cesare stesse soffrendo a causa di Nelson, anche perché il ragazzo non aveva detto niente a nessuno e di certo Nelson non ne faceva parola, anzi parlava soltanto del fatto che si era rimesso con Beatrice e di quanto ne fosse felice.

...

Era venerdì quando Dario riuscì a bloccare Nicolas in un angolo dello studio per parlargli in faccia.

"Nicolas smettila di evitarmi" continuava a ripetergli mentre lui provava a divincolarsi.

"Perché non dovrei farlo scusa?" gli domandò estenuato dalla sua insistenza.

"Perché non mi va! È vero che ti ho lasciato, ma cerca di capirmi... se l'ho fatto è per il nostro bene".

"Il nostro bene? IL NOSTRO BENE? Ma ti senti quando parli?" urlò furibondo Nicolas facendo voltare i suoi amici nella loro direzione per capire cosa stesse accadendo.

"Ehi che sta succedendo?" intervenne Cesare preoccupato nel vedere Nicolas in difficoltà.

"Cesare non ti intromettere. Non è una questione che ti riguarda" gli rispose Dario cercando tra gli occhi di Nicolas un appoggio che, però, non arrivò. Anzi, quest'ultimo rivolse uno sguardo supplichevole a Cesare per chiedergli aiuto e ciò non fece che far incazzare ancora di più Dario.

"Dario smettila! È una questione che mi riguarda invece. Perché io so com'è stato male Nicolas quando lo hai lasciato. Quindi te lo chiedo con calma: stagli lontano" affermò Cesare con tono deciso riuscendo a separare Nicolas da Dario portandolo fuori dallo studio per farlo calmare. Di tutta risposta, Dario non replicò, ma rimase in piedi e in silenzio, con i pugni chiusi e la testa bassa come se stesse cercando di trovare le parole adatte alla situazione che, però, non gli venivano.

"Io ancora non ho capito perché lo hai lasciato se non volevi" disse Nelson interrompendo quel momento surreale. Dario lo guardò leggermente imbarazzato per poi replicare a sua volta.

"L'ho lasciato perché avevo paura che la gente potesse giudicarci. Due ragazzi non sono visti di buon occhio e ho avuto paura".

"Ma allora sei proprio scemo" esclamò Tonno molto spontaneamente beccandosi un'occhiata torva da parte di Dario.

"Perché sarei scemo?".

"Scusa se mi permetto Dario, ma secondo me hai fatto una grande cazzata. Se ti piace Nicolas non dovevi lasciarlo per questo tuo stupido pensiero, anche perché a te dovrebbe importare solo il giudizio delle persone a te care, e non mi sembra che noi fossimo contrari alla vostra storia, anzi... l'abbiamo anche incoraggiata!" gli rispose Tonno facendolo ammutolire. Non sapeva davvero come replicare questa volta. Si rendeva conto di aver commesso un errore e, se anche i suoi amici lo avevano notato, voleva dire che l'aveva fatta proprio grossa.

"Spero che non te ne pentirai di questa scelta" aggiunse Frank porgendo a termine la discussione.

Quella frase, però, non aveva colpito solo Dario. Anche Nelson ne era rimasto turbato. A causa di quelle parole, infatti, gli era tornato in mente Cesare e della loro ultima conversazione che avevano avuto a casa sua. "Come posso pentirmi di essermi rimesso con Beatrice? Cioè... tra me e lui non funzionava" si ripeteva tra sé e sé cercando di autoconvincersi di avere ragione. Ciò nonostante, dentro di lui, sapeva che la vera ragione perché non avesse funzionato era perché lui non si era impegnato per niente, dando per scontati i sentimenti di Cesare che, si era reso conto, di aver calpestato. Cercò di scacciare via dalla mente la frase di Frank e si rimise a lavorare su una copertina di un loro video. Nel frattempo che gli altri parlavano, Cesare aveva portato fuori dallo studio Nicolas sperando di riuscire a calmarlo un po'.

"Tutto bene Nic?" gli chiese preoccupato cercando di captare qualsiasi espressione malinconica nel ragazzo.

"No Cesare. Dario è proprio un cretino!" urlò Nic buttandosi tra le sue braccia in cerca di aiuto. Di tutta risposta, Cesare lo strinse a sé sussurrandogli parole confortanti per farlo calmare. Non era la prima volta che lo abbracciava in questo modo, era già successo in passato portando ad una situazione leggermente sconveniente per entrambi. Tuttavia non gli dispiaceva quel contatto. Nicolas, infatti, era perfetto tra le sue braccia perché riuscivano ad avvolgerlo talmente bene che sembrava essere quel agognato pezzo mancante del puzzle che, di colpo, gli mostrava l'intero disegno. E anche a Nicolas non dispiacevano quelle braccia che lo facevano sentire protetto, al posto giusto. Sapeva che se avesse pianto o riso, ci sarebbero sempre state per lui, e questo, non poteva negarlo, lo rendeva felice. I due ragazzi rimasero così per svariati minuti prima di staccarsi perché interrotti da Tonno che, preoccupato, era andato a cercarli. Sorridendo gli fecero capire che non c'era nulla per cui allarmarsi e, insieme, rientrarono dentro per continuare a lavorare. Per la restante parte della giornata Dario evitò di incrociare Nicolas anche solo con lo sguardo. Si sentiva troppo in colpa per come lo aveva trattato e sapeva fin troppo bene di aver sbagliato, ma il suo orgoglio gli impediva di chiedergli scusa. Tuttavia a Nicolas non sembrava importare l'atteggiamento di Dario. I suoi occhi, infatti, erano incollati su Cesare scrutandone ogni movimento. Non capiva perché ultimamente fosse così interessato a cogliere ogni suo gesto, ogni sua parola, anche perché in tutta la sua vita lui e Cesare erano sempre state due persone distinte. Eppure, quella notte, era accaduto qualcosa che gli aveva fatti diventare un'unica persona. Non capiva cosa fossero, ma sapeva che ciò lo rendeva felice. Se l'universo aveva voluto che accadesse questo, qualcosa voleva dire, anche se ancora non sapeva cosa. Tra tutti questi pensieri gli tornò in mente una frase che aveva letto tempo addietro che diceva che "ciò che è destinato a te, troverà il modo per raggiungerti". Sorrise. "Forse il fatto che io e Dario ci siamo lasciati non è la fine del mondo" pensò posando nuovamente il suo sguardo su Cesare che ricambiò sorridendogli. Tante volte era capitato che il loro sguardo si incrociasse, ma solo adesso si era accorto che forse Cesare non gli fosse poi così indifferente.

ANGOLO AUTRICE:

Spero che non vi stia annoiando questa parte di storia precedente al fatto eclatante del primo capitolo. Mi piacerebbe avere una vostra opinione 😊 al prossimo capitolo 😊

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