Passport

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"Gliel'ho già detto che non ho il passaporto e che sono qui con la mia migliore amica!" Sbotta irritata Erin al controllore per l'ennesima volta.

"E io le già detto che, essendo lei minorenne, non puo' passare la dogana senza un'autorizzazione scritta firmata dai suoi genitori" La mora sbuffa guardando la sua migliore amica passata illesa ai controlli, che le rivolge uno sguardo esasperato.

"Gwen, fai qualcosa!" Lei scuote la testa per poi avvicinarsi.

"Erin, io avevo il passaporto. Provo a chiamare mia madre per capire cosa fare" dice allontanandosi con il cellulare all'orecchio.

Erin alza gli occhi al cielo rassegnata a passare ancora un'ora in quel maledetto aereoporto, sapendo bene che la chiamata non otterrà risposta.

Posa lo sguardo sull'adorato orologio regalatole l'anno prima da sua nonna leggendo sul quadrante le 9:30. Troppo tardi per il suo stomaco che brontolava già da parecchio.

"C'è qualche problema qui?" Chiede un ragazzo da dietro il corpo gracile di Erin. Quest'ultima si volta per vedersi davanti un riccioluto castano dai grandi occhi smeraldo e con delle labbra carnose e rosee.

"No signore" risponde il controllore leggermente intimorito dalla grande figura del ragazzo.

A guardarlo bene infatti quello non sembrava un tipico ed innocuo suo coetaneo, ma trasudava una certa importanza da dietro quegli occhi freddi ed impassibili.

"Se andasse tutto bene, la coda starebbe procedendo normalmente" fa notare duramente il nuovo arrivato.

"Ha ragione lei, ma la ragazza non può passare perché le manca il passaporto" spiega il controllore evitandone il contatto visivo.

"Non vedo il problema, visto che sta con me" Erin sussulta a quelle parole, dette con una calma inusuale e con fin troppa facilità.

"Io veramente..." cerca di spiegare la ragazza con voce flebile ed insicura, il completo opposto del riccio affianco a lei.

"Facci passare" taglia corto lo sconosciuto non lasciando possibilità all'addetto se non quella di ubbidire agli ordini.

Erin afferra con la piccola mano la valigia che aveva appoggiato accanto ai piedi e, dopo aver fatto un segno di saluto al pover'uomo dietro al vetro, si incammina verso Gwen impegnata a parlare con un ragazzo biondo.

"Ehi Gwen, sono stata rilasciata!" Esclama la giovane con un piccolo sorriso sul volto pallido.

"Dove credi di andare?" Una mano forte le afferra il polso, evitandole di raggiungere l'amica che le rivolge uno sguardo confuso.

Erin si gira verso la voce, ritrovandosi davanti il ragazzo che l'aveva aiutata pochi istanti prima.

"È così che si ringrazia un buon amico?" La ragazza boccheggia alle sue parole non trovando nulla di intelligente da dire se non un a malapena sussurrato "grazie".

Sul volto di lui si forma un ghigno che pian piano si trasforma in una vera e proprio risata.

"Ma io voglio fatti, non parole" dice il moro soddisfatto, facendo colorare di un leggero rosso le guance della ragazza.

Erin sussulta cercando con gli occhi l'aiuto dell'amica che però è troppo presa a scherzare con il biondo di fronte a lei.

"Che cosa, uhm, che cosa vuoi?" balbetta di rimando intimorita.

Il giovane sconosciuto avvicina le labbra all'orecchio di lei, per poi sussurrarle con voce roca e profonda "Te, sarebbe troppo scontato?"

Erin si allontana spaventata e con il battito accellerato dal corpo di lui e decide di richiamare l'amica per uscire dall'aeroporto.

"Gwen andiamo!"

La bionda si avvicina allegra portandosi appresso il suo nuovo "amico".

"Ehi Erin! Ti presento Niall, possiamo portarcerlo a casa? È così carino!" esclama la ragazza facendo comparire un sorriso vittorioso sul volto del diretto interessato.

"Harry!" Esclama quest'ultimo "hai aiutato tu questa bella donzella?" Le due si guardano negli occhi confuse, fino a che Gwen esordisce con uno sguardo interrogativo "Ma voi due vi conoscete?"

Questi scoppiano a ridere dandosi delle pacche sulle spalle.

"Mi stai chiedendo se io conosco sto playboy?" Chiede Niall ancora sottoeffetto della risata.

La bionda annuisce con le guance leggermente colorite "Sembrate così in confidenza" cerca di spiegarsi.

"Siamo amici d'infanzia e i nostri padri sono i proprietari di una delle più grandi aziende europee" si vanta il riccio guardando con quei suoi occhi di ghiaccio il volto di Erin.

Quest'ultima distoglie lo sguardo ricordando all' amica di dover andare verso casa.

"Abbiamo la macchina fuori, vi accompagniamo noi" si intromette il biondo prendendo la valigia di Gwen. Lo stesso fa Harry afferrando quella della mora ed incominciando ad incamminarsi verso l'uscita.

Erin affretta il passo aggrappandosi al gomito del riccio per poi sussurrare "Non ce n'è bisogno".

Il ragazzo dagli occhi verdi si volta giusto il tempo per mimarle con le labbra un "Non ti preoccupare" per poi continuare a dirigersi verso le porte scorrevoli dell'aeroporto.

CIAO A TUTTI E A TUTTE

Siamo JustNiallInMyMind & @Calismyanchor con una nuova storia inventata girando per le vie di Londra.

È un'idea un pò strana, ma piano piano le daremo forma.

Just enjoy it.

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⏰ Last updated: Aug 25, 2018 ⏰

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