«Dodici»

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Quando la tua vita viene sconvolta da qualcuno smetti di pensare ai pensieri negativi e investiti tutto sulla vostra vita. Inizi a progettare, condividere, sperare. Mi è successo lo stesso conoscendo Erik; stavamo vivendo delle settimane davvero molto spensierate ed eravamo riusciti anche a distinguere le dualità che albergavano dentro di lui. In due giorni saremmo partiti per l'America, io per consegnare le mie ricerche, lui per iniziarne di nuove avendo ricevuto una borsa di studio per il merito. Avevo pochi vestiti da mettere a posto, tanto sarebbe rimasta Raven a Berlino e la nostra permanenza avrebbe portato via soloun solo mese di lavoro.

«Hey » fui bloccato dai polsi di Erik che mi protrassero verso di lui per darmi un bacio «tutto ok qui? » Mi chiese con una dolcezza disarmante, trattenendomi a sé.

«Sì »sussurrò, inspirando tra i miei capelli, «Sei pronto per l'America?»
«Sai che adoro la letteratura statunitense, sarà, come dite voi? » finse di riflettere portando un dito sul mento «uno spasso!»iniziai a ridere di gusto e finsi di colpirlo con dei pugni.

«Diventerò uno yankee ad hoc» Erik sembrava davvero entusiasta di visitare Boston.
«Oh, puoi giurarci!» rimbeccai io «il migliore»

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Il nostro volo procedeva sulla traiettoria impostata dai piloti. Non c'erano state perturbazioni e il mio capo era stato adagiato sulla spalla di Erik che, quando nessuno osservava, strofinava le sue mani nei capelli. Posso percepire ancora oggi la sensazione di pace, beatitudine e affetto provata dal mio corpo. Nulla eguaglia i sentimenti che provoca l'amore. Dopo qualche oretta Lehnsherr cessò di fare rumore, così seppi che anche lui stava dormendo, lo avvertivo attraverso il battito regolare e sereno. Mancava poco all'atterraggio all'aeroporto di Boston.
Fummo svegliati completamente dalla Hostess che intimò a tutti i passeggeri di allacciare le cinture. Quando scendemmo finalmente dall'aereo, risolte le varie questioni burocratiche, raggiungemmo il parcheggio dove ci stava aspettando mia madre. Ella fu colta da una gioia immensa nel rivedermi dopo tanti mesi.

«My baby! I am so happy to see you» disse mia madre, con un perfetto accento americano, mentre mi abbracciava forte. Io intervenni prontamente per presentare Erik. Non capiva perfettamente l'inglese, eppure mia madre sembrò subito contenta di averlo lì. Durante il viaggio, mostrai ad Erik le varie zone della città poiché io abitavo nella zona Est di Boston e non a Greater. Nella nostra zona, in passato, avevano vissuto perlopiù gli immigrati provenienti da Irlanda, Inghilterra, Italia e Africa.

«Boston è straordinaria, sembra Vienna »affermò lui con stupore mentre mia madre provava a partecipare alla discussione.

«E hai ragione. Ne abbiamo già parlato a Berlino, eppure è straordinario quanto Boston sia Europea per via delle migrazioni inglesi. »
«Niente Yankee, allora»
«Uno yankee non è solo un bianco americano, ma è un tizio che vive qui. Uno di noi»
«giusto, professore» sbuffò lui ridendo e parafrasando le mie parole per farmi apparire il solito sapientone di sempre
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Entrammo in casa nostra e ad aspettarci ci fu anche papà che strinse la mano di Lehnsherr e poi abbracciò me. Il pranzo era quasi pronto, così accompagnai Erik in stanza solo per posare le sue valigie.
«Casa tua è molto bella » mi disse con un gemito di dolore «bella perché è abitata soprattutto da persone che ti vogliono bene»confessò. L'inferno di chiunque, sulla terra, non è tanto di sapere di non essere amati piuttosto avere la consapevolezza di sentirsi a disagio in ogni dove. Ad Erik capitava veramente spesso.

Richiusi la porta dietro le nostre spalle, per non essere visti, mi avvicinai a lui e presi la nuca fra le mani «Tu hai me, non sei solo». No, non sei solo. Volevo che lo sapesse.
«Lo so, ma avverto comunque una strana sensazione»
«Solo perché vuoi delle risposte. Tu hai cambiato la mia vita, mi sveglio con una luce diversa e ho voglia di passare le mie giornate con te sai?»
«Capisco, perché per me è lo stesso. »

Furono interrotti dall'imminente pranzo.

Contrizione, sinonimo della mia sofferenza ¦¦ CherikWhere stories live. Discover now