38. Ingrassati (P)

2.1K 137 80
                                    

La cosa orribile era che riuscivo a vedere la somiglianza

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

La cosa orribile era che riuscivo a vedere la somiglianza.

Atlante aveva la stessa espressione regale di Zoe, lo stesso sguardo gelido e fiero che a volte aveva lei quando si arrabbiava, anche se su di lui sembrava mille volte più malvagio. Era tutte le cose che all'inizio non mi erano piaciute di Zoe, senza nessuna delle qualità che avevo imparato ad apprezzare. «Lasciate andare Artemide» esclamò Zoe, perentoria.

Atlante si avvicinò alla dea incatenata. «Forse ti piacerebbe reggere il cielo al suo posto, allora? Accomodati»

Zoe fece per rispondere, ma Artemide disse: «No! Non ti offrire, Zoe! Te lo proibisco!»

Atlante fece un sorrisetto compiaciuto. Si inginocchiò accanto alla dea e cercò di toccarle il viso, ma Artemide lo morse e per poco non gli staccò due dita. «O-ooh» ridacchiò lui «vedi, figlia? Alla divina Artemide piace il suo nuovo lavoro. Penso che costringerò tutti gli dei a portare il mio fardello a turno, quando re Crono sarà tornato al governo e questo sarà il centro del nostro palazzo. Insegnerà a quegli smidollati un po' di umiltà»

Guardai Annabeth. Stava cercando disperatamente di dirmi qualcosa. Accennava col capo a Luke. Ma io non potevo fare altro che fissarla. Non l'avevo notato prima, ma qualcosa nel suo aspetto era cambiato. I suoi capelli biondi adesso erano striati di grigio. «Per lo sforzo di sorreggere il cielo» mormorò Alex, come se mi avesse letto nel pensiero «il peso avrebbe potuto ucciderla»

«Non capisco» dissi «perché Artemide non può lasciarlo andare?»

Atlante rise. «Quante poche cose comprendi, giovincello. Questo è il punto in cui il cielo e la terra si incontrarono per la prima volta, il luogo in cui Urano e Gaia diedero alla luce i loro possenti figli, i Titani. Il cielo brama ancora abbracciare la terra. Qualcuno deve tenerlo a bada, altrimenti si schianterebbe qui, radendo al suolo la montagna all'istante e ogni altra cosa nel raggio di centinaia di leghe. Una volta che ci si è fatti carico di questo peso, non c'è scampo. A meno che qualcuno non si offra di prendere il tuo posto». Venne verso di noi, studiando me, Alex e Talia. «E così questi sono gli eroi migliori di quest'epoca, eh? Non un gran che, come sfida»

L'elettricità statica prodotta da Alex mi fece rizzare i peli delle braccia, e cercai di non trasalire. Le lanciai un'occhiata in tralice: stringeva talmente forte l'impugnatura delle Gemelle che le nocche erano sbiancate, e stava tremando leggermente. Era chiaro che lo stava facendo perché era furiosa, non perché aveva paura. L'avevo capito dal modo in cui fissava Atlante -come se volesse ficcargli entrambe le lame in gola. Era pronta. E lo ero anche io. «Si batta con noi» replicai quindi «e vedremo»

«Gli dei non ti hanno insegnato nulla? Un immortale non si batte direttamente contro un mero mortale. È poco dignitoso. Lascerò che sia Luke a schiacciarti»

«E così è un codardo» ribattei.

Gli occhi di Atlante luccicarono di odio. Con un certo sforzo, rivolse la sua attenzione a Talia. «Quanto a te, figlia di Zeus, sembra che Luke si sia sbagliato sul tuo conto»

[3] 𝘽𝙧𝙤𝙠𝙚𝙣 » Percy JacksonWhere stories live. Discover now