Capitolo Ventisette

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19 giugno 2003

Severus leggeva e rileggeva quelle righe che aveva appena scritto e continuava a non trovarci un senso: pensava davvero che formulare un discorso da fare al processo servisse a qualcosa? No, ma Hermione sì e fu proprio quest'ultima a convincerlo.
La finestra della stanza era spalancata ed entrava potente una luce pomeridiana, accompagnata da un leggero alito afoso di vento.
Piton sbuffò sonoramente e si alzò dalla sieda; la Granger aveva spostato il letto sotto la finestra e aveva posizionato la scrivania in abete, con la sedia abbinata, vicino al muro. Tutto quello solo per dargli lo spazio necessario per quello stramaledetto discorso.
L'uomo volse uno sguardo al letto: ormai non ci dormiva da due giorni, poiché le notti le aveva passate dormendo con Hermione, nell'altra stanza.
Non ci fu nulla durante quelle sere: timidamente un braccio di Severus stringeva le spalle della giovane, sfuggivano dalle loro labbra dei baci, talvolta casti talvolta passionali. Nulla di più...dopo quello che era successo.
In effetti il mago non riusciva a non pensare a quello: la lingua della ragazza, le mani, quel modo di sussurrargli certe cose, lo sguardo dal basso...Hermione, Hermione, Hermione. Un pensiero fisso, ormai.
Proprio quando stava per rimettersi a scrivere, eccola entrare seguita da due bicchieri fluttuanti colmi di una bevanda non identificabile.
"Come va?" gli chiese ella sorridendo.
E per l'ennesima volta la scoprì bellissima: con quella leggera canotta bianca con le bretelle sottili e il pantalone in juta fino al ginocchio. Non indossava il reggiseno e questo era ben visibile.
Per l'ennesima volta avvampò.
"Come vuoi che vada?"
"Sono due ore che scrivi; avrai pur risolto qualcosa" rispose la giovane sedendosi sulla sedia e passando a bere dal bicchiere.
"Cos'è questa roba? Perché continui a preparami questi intrugli di chissà cosa? Devo ammettere che anche per me il veleno è un'ottima arma, ma almeno scegline uno funzionante: dopo giorni sono ancora vivo"
Sentì Hermione ridere a voce bassa, mettendosi una mano sulla bocca e reclinare la testa di lato.
Anche egli stesso si ritrovò ad accennare appena un sorriso; non ricordava di essere così spiritoso.
"Per tua informazione, Mister Simpatia, questi sono sali minerali che i babbani assumono in estate, quando sono spossati"
"Ti sembro spossato?"
Hermione lo guardò con un sopracciglio sollevato, le labbra ancora distese in un sorriso, poi parlò "Noto che la tua fronte è un po' lucida, ultimamente. Perdi liquidi ed è normale, considerando il caldo inusuale"
Severus si avvicinò al bicchiere e sorseggiò un po' del contenuto: gli ricordava vagamente il gusto dell'arancia, ma aveva un retrogusto amaro. Magari allungato con un po' di Whisky...
"Mettiti seduto sul letto, prendo una cosa in bagno e torno subito" gli annunciò la strega, alzandosi dalla sedia e correndo via.
A quale gioco sarebbe stato sottoposto?
Mentre faceva quello che la donna gli aveva chiesto, non poté fare a meno di costatare una cosa: si piegava ad ogni richiesta della...compagna. Era imbarazzante, per un uomo del genere, essere in tale condizione. Essere bacchettato da una ragazzina.
Vide spuntare la figura femminile dopo qualche minuti, raggiante, con in mano un cestino in vimini con vari oggetti. Una vera visione celestiale.
"Ti avverto, Granger..."
"Non usare con me i tuoi giochetti!" lo imitò lei, ricreando, non riuscendoci minimamente, l'espressione che l'uomo assumeva quando rimproverava.
"Sei una..." iniziò a sussurrare Piton, con un mezzo sorriso.
Hermione lo fermò con una mano sulla bocca e poi si sedette accanto a lui, ripiegando una gamba sotto al corpo e lasciando l'altra fuori dal letto.
"Dammi le spalle e mantieni questo, come se ti stessi specchiando" ordinò dolcemente la giovane mettendogli tra le mani uno specchio dalla cornice quadrata bianca.
Piton fece come richiesto e guardò l'immagine riflessa: il proprio volto a metà e quello della Granger seminascosto, dietro di lui.
Avvertì le morbide mani dell'altra pettinargli i capelli.
"Da piccola adoravo pettinare mia madre; adesso adoro pettinare Ginny...e te. Il fatto, però, è che non li curi: non basta solo lo shampoo, lo sai? Anche io, da ragazzina, non prestavo attenzione a certe cose ed infatti li avevo molto crespi. Dovresti usare un balsamo" disse a voce bassa ella, continuando l'operato.
"Perché lo stai facendo?"
La donna lo guardò attraverso lo specchio, poi la sentì cercare qualcosa nel cestino.
"Dimmi se ti faccio male"
Con dei movimenti cauti e dolci Hermione gli raccolse con un elastico i capelli poco più sopra della nuca, lasciando il viso scoperto.
La ragazza tornò a guardarlo tramite il riflesso e disse "Così soffrirai meno il caldo e poi..." gli mise una mano sulla spalla per invitandolo a voltarsi "ti trovo più...mh, sbarazzino"
Severus si specchiò meglio: orribile come sempre, non più non meno. Sembrava solo più magro di quanto già fosse.
"Assomiglio ad una testa di rapa egocentrico"
"Per me sei molto attraente"
Si guardarono a lungo negli occhi, osservandosi; l'uomo sollevò una mano, che si posò gentilmente sulla guancia della compagna. Il pollice si mosse verso le labbra, carezzandole lentamente, e poi venne accolto nella bocca e succhiato avidamente dalla ragazza.
Lei lo guardava con sguardo bramoso. Era arrivata anche la sua ora, ormai.
Dopo aver lasciato il dito, gli si avvicinò e sussurrò "Carezzami e baciami come fai con la mia bocca. Sii maschio, Severus, non ce la faccio più con le carezze di una donna".
Lo invitava ad essere forte? L'avrebbe fatto, ma non quel giorno.
Piton scattò con irruenza a baciarla, poi si alzò e la guardò negli occhi.
"Qui o sul tuo letto?" le chiese piano, mentre arrotolava le maniche della camicia fino al gomito.
Per tutta risposta la Granger si sdraiò, inumidendosi le labbra e tenendo lo sguardo fisso su di lui.
"Rendi sempre tutto più scomodo, più eccitante" sibilò poggiando un ginocchio sul letto e lasciando una gamba a terra.
Poggiò le mani sull'elastico dei pantaloni in juta e glieli tirò giù, lasciandola solo con le mutandine in pizzo nero.
Con la punta delle dita iniziò a sfiorarle la caviglia, salendo sempre più su, ritrovandosi all'interno coscia.
Il modo in cui quella pelle così giovane e morbida rispondeva ai proprio tocchi lo faceva impazzire: si sentiva così potente ad avere un tale effetto sulla donna.
Si chinò sul corpo, arrivando ad un palmo dalla sua femminilità.
"Trattieniti" le sussurrò guardandola e poi rivolgendo lo sguardo alle mutandine, che vennero tolte in un gesto fluido e veloce.
Si portò un primo dito alle labbra e lo inumidì con la saliva: non voleva assolutamente farle male.
Il medio scivolò sul clitoride, stimolandolo con movimenti circolari.
Un primo gemito sfuggì dalle labbra di Hermione.
Cominciò a baciare il monte di Venere, glabro, con baci umidi, raggiungendo con le labbra il dito medio, che venne prontamente sostituito dalla lingua. Un dito era entrato in lei.
Un secondo gemito sfuggì dalle labbra di Hermione.
Muoveva la mano sapientemente prima lentamente e poi scattante, mentre con la lingua dettava un ritmo veloce ed inarrestabile.
Fu sempre un amante abile, deciso e passionale, Almeno era quello che dicevano le donne con le quali era stato.
Ormai i gemiti di Hermione, poco distanziati tra loro, rimbombavano nella stanza.
Quando sentì che la ragazza fosse pronta aggiunse l'indice, con delicatezza.
Alzò lo sguardo e la trovò in estasi: i capelli sparpagliati sul cuscino, le gote arrossate, gli occhi chiusi e la lingua che bagnava le labbra.
Ritirò il viso da lì e raggiunse quello di lei, reggendo il peso del proprio corpo un il braccio libero.
"Le avevo detto di trattenersi, signorina Granger" pronunciò suadente, calcando le ultime due parole.
Per tutta risposta la strega posò le labbra sulle proprie.
Piton aumentò la velocità dei movimenti, premendo la patta dei pantaloni sull'inguine della donna.
Si abbassò a baciarle il collo, poi le spalle, il petto e, dopo che ella stessa malamente si liberò della canottiera arricciandola sulla pancia, passò a baciare i seni piccoli e sodi.
"Severus..." mormorò debolmente la Granger, fra uno sussulto e l'altro.
Il mago intrappolò nuovamente lo sguardo, offuscato, della giovane con il proprio.
"Vieni" pronunciò mellifluo.
Come un ordine i muscoli di Hermione si strinsero intorno alle proprie dita e il corpo morbido venne attraversato da un orgasmo lento e travolgente.
Si alzò dal letto; i pantaloni stretti sul cavallo.
Si perse per un attimo a guardarla: ancora i muscoli tremavano dalle sensazioni e teneva gli occhi chiusi, mentre si mordeva le labbra.
"Sei bellissima" le disse.
La giovane aprì gli occhi e lo guardò, accennando un sorriso.

Spazio Autrice
Salve a tutt* ragazz*!
Il secondo capitolo...come vogliamo chiamarlo? Hot?
Mi avete influenzata con quei vostri commenti ed ecco qua: pura follia!
Devo essere sincera, non sapevo se pubblicarla quella parte, mi sembrava un po' troppo. Ho sempre paura di sfociare nel volgare o di non scrivere bene. Vi prego fatemi sapere come vi sembra quella scena (ho un'ansia assurda da prestazione).
Detto questo, vi lascio.
Alla prossima, ciao!

Annullamento -Snamione-Where stories live. Discover now