I

15.5K 344 3.3K
                                    

2018.

Louis ha una brutta abitudine.

Una bruttissima abitudine.

Okay, forse più di una, ma in quel momento si riferisce al suo orribile vizio di lasciare il cellulare in giro per casa.

Lottie lo critica sempre per questo, e non fa mancare occasione per ripetergli che un giorno, di quel passo, lo perderà in una delle duemila stanze del suo enorme appartamento.

Sì, esattamente, dice proprio duemila.

E Louis, invece, le risponde che non lo perderà mai, perché avendo sempre la suoneria al massimo, basta semplicemente uno squillo per ritrovarlo. Quindi no, il punto non è che rischia di perderlo, è che tutte le volte che lo sente squillare deve smettere di fare qualsiasi cosa stia facendo per andare a cercarlo.

Ci sono delle volte in cui farlo non gli pesa. Altre volte, però, alzarsi sembra quasi una tortura. Soprattutto quando è comodamente seduto sul divano a guardare un programma stupido del primo pomeriggio.

Preferirebbe far squillare quel dannato telefono tutto il giorno pur di non alzarsi.

Purtroppo, però, sa che deve farlo.

Per questo, sbuffando pesantemente, sposta le coperte dalle gambe per alzarsi e raggiungere la camera da letto, trovandolo sul comodino a caricare. Controlla il display per vedere chi gli è che ha mandato così tanti messaggi – vista l'insistenza deve trattarsi per forza di qualcuno di importante, – e alza gli occhi al cielo quando capisce che si tratta del suo manager.

I messaggi lo avvisano di controllare la mail, perché gli sono stati inviati dei dati da stampare che gli saranno utili in futuro. Inoltre, Louis legge anche un messaggio che lo prega di non perderli assolutamente.

Pff, come se Louis fosse davvero così disordinato.

Sbuffa di nuovo scendendo le scale per raggiungere il computer collegato alla stampante, e lo accende in fretta. Prima stamperà quei maledetti dati, prima potrà tornare sul divano a guardare la tv.

Va verso il mobile alle sue spalle per aprire un'anta e recuperare dei fogli bianchi, e quasi gli viene un colpo quando nota la quantità di fogli stropicciati, scritti e rovinati vicino alla scatola.

Okay, forse è davvero così disordinato.

È che... non ha tempo di mettere in ordine le sue cose. Sì, esattamente, non ha mai tempo. È un uomo impegnato, lui. Ci sono delle priorità nella sua giornata. Tipo stampare i dati, far felice il suo manager, e tornare sul divano a non far niente tutto il giorno.

A sua discolpa può dire che ha lavorato molto negli ultimi mesi. È stato alle prese con le promo di Miss You nelle settimane precedenti, e ancor prima di queste aveva dovuto occuparsi dell'incisione della canzone e del videoclip. Dopo tanto lavoro, meritava un po' di ozio.

Guardare tutti quei fogli così disordinati, però, lo fa quasi sentire in colpa. Forse tra il lavoro e la stanchezza sta davvero trascurando tutto il resto. Passa le dita tra i vari fogli per avere una vaga idea di quanto siano vecchi – e di quanto tempo abbiano trascorso in quello stato – e sgrana gli occhi quando legge il contenuto.

Si tratta di documenti di anni e anni prima, di certificazioni e biglietti aerei stampati. Leggendo la data, nota che risalgono tutti al 2016.Due anni, quindi. Oh, è davvero patetico.

Continua a guardare cosa ci sia scritto su tutti quei fogli rovinati, ma non trova nulla d'importante.

Poi, quasi alla fine, nascosto da tutti gli altri, trova un foglio scritto con la sua grafia. Curioso di scoprire cosa sia, sposta tutti gli altri fogli per recuperarlo senza sgualcirlo, e gli dà una rapida occhiata per capire di cosa si tratti. Gli basta leggere le prime righe per scoprirlo e per tornare indietro nel tempo, per essere catapultato in una realtà che un tempo gli apparteneva, e per fargli vivere di nuovo tutte le sensazioni che aveva provato quando aveva deciso di metterle nero su bianco.

Habit. Where stories live. Discover now