2.Salve Los Angeles.

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Dopo sei lunghe ore di viaggio in silenzio arriviamo a Los Angeles.

Scendiamo dall'aereo,io e Jack andiamo a prendere le valige,intanto mamma sta aspettando il taxi fuori.

Appena usciamo vediamo nostra madre abbracciata ad un uomo.

In quel preciso istante,in quei 10 secondi avevo capito tutto.

Non ci eravamo trasferiti per quel semplice motivo che aveva detto nostra madre.

Pff... cambiare aria.

No lei aveva conosciuto un altro neanche dopo 8 mesi il divorzio con mio padre,aveva conosciuto un altro uomo.

Io e Jack ci avviciniamo a lei la guardiamo e poi guardiamo quest'uomo che abbracciava nostra madre.

"Piacere George"si presenta dando la mano prima a mio fratello che fa lo stesso.

Poi quella mano si avvicina a me,rimango la a guardarla non la stringo non faccio niente alzo la testa e guardo i suoi occhi,sono di un grigio intenso, vedo uno sguardo buono,sincero e affettuoso.

"piacere Lara"rispondo senza sorridere senza guardare mia madre.

Sento che il suo sguardo brucia su di me,mi guarda come per dirmi ti prego non dire niente non capiresti.

Entriamo nella macchina di George.

"Spero che l'appartamento vi piace",proprio in quell'istante prendo la mano di mio fratello e non la lascio.

Dopo mezzora di auto nessuno parla,mia madre si gira qualche istante per guardare me e mio fratello.

Chiudo gli occhi e mi addormento.

"ehi, Lara siamo arrivati"mi scuote jack.

"spero che l'appartamento vi piaccia e anni che ci vivo".

Davanti ai miei occhi appare uno dei più grandi grattacieli che io abbia mai visto.

Prendiamo l'ascensore sesto piano.

Entriamo dentro l'appartamento e non ci posso credere,è più grande della nostra vecchia casa.

"avete due stanze separate"smorza quel silenzio George "dovete mettervi d'accordo voi due su quale prendere"sorride io e jack ci guardiamo.

Dopo averci fatto conoscere le domestiche e averci fatto vedere tutta la casa ci mostra le camere.

"Sono uguali cambiano solo i colori e l'arredamento"afferma George.

Io e Jack ci accordiamo subito su quale stanza prendere.

Io presi quella a destra.

Si affacciava sulla strada e avevo la vista di altri grattacieli era bellissimo.

Avevo un grande libreria dove sistemare i miei libri.

Mi tolgo i vestiti,e vado direttamente nel bagno della camera.

Sto per un'ora dentro la doccia ne avevo bisogno.

Esco e mi vesto,stasera abbiamo la cena con George rimaniamo qua a casa.

Mi siedo nel letto prendo il computer e chiamo a mio padre.

"ehi tesoro"risponde dopo due squilli .

Mi manca mio padre,non sono mai stata legatissima con lui però è pur sempre mio padre l'uomo che mi ha cresciuto.

"come stai?"

"bene,bene voi?tua madre?Jack?"

"noi bene,la mamma ci ha fatto conoscere il suo nuovo compagno"dico con un filo di tristezza.

"ah veramente?"chiede,non sembra triste anzi felice.

"puoi chiamare tuo fratello?"mi sorride.

Mi alzo dal letto apro la porta e come sottofondo sento una voce che parla a mio padre. Esco non ci faccio molto caso sarà Gianluca il suo collega.

"Jack papà ci deve parlare non so di cosa"mi guarda con preoccupazione.

Usciamo dalla sua stanza entriamo nella mia ci sediamo nel letto davanti al computer.

"ciao pà"lo saluta Jack.

"ciao figliolo"ricambia mio padre.

"Come vostra madre anche io mi sto rifacendo una vita,penso che vostra madre non vi ha raccontato il motivo del divorzio,tralasciando il fatto che vi ho detto che non c'era più amore,io avevo già conosciuto un'altra persona" non ci credo mio padre aveva conosciuto un'altra donna.

Ad un tratto sposta la fotocamera e vicino a lui c'è seduto un uomo.

"ricordate quando vi ho raccontato di Gianluca?"

"si"rispondiamo all'unisono io e mio fratello.

Io non staccavo gli occhi da quell'uomo.

"in realtà non è un mio amico ma è il mio compagno"disse prendendo la mano di Gianluca.

"Piacere io sono Gianluca"

"piacere"rispondiamo io e mio fratello.

"quindi tu hai conosciuto Gianluca quando eri sposato con mamma?"chiede mio fratello.

"si"risponde mio padre abbassando gli occhi "quando ho conosciuto per la prima volta Gianluca già con vostra madre non andava molto bene"sospira "passavo momenti felici più con lui che con vostra madre"sospira.

"perché l'hai detto solo ora e non prima?"chiedo senza farlo finire di parlare.

"non è una cosa semplice da raccontare"risponde.

"io amo vostro padre,so che non è una cosa facile da comprendere." Parla ad un tratto Gianluca.

"so che magari non mi accetterete subito,e lo comprendo,d'altronde sono uno sconosciuto"continua "però non vi allontanate da lui,non dovete pensare che ora vi metterà di lato,lui parla sempre di voi e vi ama"sorride"cercata di accettarlo come lui accetterebbe voi".

"per questo vi vogliamo chiedere se qualche volta verrete qua in Italia per passare un po' di tempo insieme e magari conoscerci meglio"guarda prima nostro padre,e poi noi sempre sorridendo e con gli occhi lucidi.

"si certo ci penseremo "interrompe il silenzio mio fratello.

"ora andiamo ci sentiamo domani?va bene?"chiede speranzoso nostro padre.

"si certo,ciao"stacca la chiamata mi fratello.

"Lara,dobbiamo accettarlo"interrompe i miei pensieri mio fratello.

"si lo so"rispondo.

Rimaniamo nella mia stanza a parlare del più e del meno .

Sono le 20:30 nostra madre ci chiama per la cena.

Esco dalla mia stanza mentre vado nella sala da pranzo,vedo un uomo uscire dallo studio di George.  



                                                                                 Salve ragazzuole,

siamo giunte al secondo capitolo della storia,

fatemi sapere nei commenti il vostro parere.

Vi Voglio Bene.

Il mio uomo    Where stories live. Discover now