CAPITOLO 1

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La sveglia suona, sbarro gli occhi in automatico quasi fossi un robot, come se non aspettassi altro.
In realtà non ho affatto chiuso occhio, l'ansia era troppa per riuscire a dormire.

《Azzurra alzati, la sveglia è suonata poi farai tardi》
《Si mamma, ci sono》

Mi butto le mani in faccia per la situazione assurda, ho trent'anni suonati e mia madre mi sta dietro come se fosse il mio primo giorno di elementari.
Decido di alzarmi per evitare alle mie povere orecchie di sentire altre urla di mia madre.
Mi dirigo in bagno e mi guardo allo specchio, si vede lontano due miglia che non ho dormito ma cercherò di fare del mio meglio con un pò di makeup.
Inizio la fase di restauro senza esagerare, mi basta il giusto per nascondere le occhiaie.
Non sono una tipa a cui piace apparire, mi basta essere presentabile quindi tanti mascheroni non li faccio.
Una volta pronta do una sistemata ai capelli leggermente ondulati solo con le mani.
Non mi piacciono molto i capelli lisci, preferisco avere un po' di volume e se uso la spazzola bye bye onde.
Ritorno in camera per cambiarmi e afferrare la valigia, mi incammino verso la porta però poi mi fermo davanti a quest'ultima per poi voltarmi verso la mia camera.
Questa camera ne ha viste di cose, ha visto la mia prima sbronza e ha visto Daniel asciugarmi le lacrime a causa di quell'uomo che credevo essere l'amore della mia vita. Per fortuna mi sbagliavo, per fortuna mi sono salvata.
A causa sua ho rifiutato il lavoro che mi era stato proposto a Milano, all'ora le cose tra me e lui andavano bene, credevo che la mia vita fosse qui a Gubbio con lui ma le cose sono andate male e fortuna ha voluto che la direzione mi abbia cercata ancora e la seconda occasione non me la sono fatta scappare come la prima.
Scuoto la testa come a voler scacciare questi pensieri, ora devo pensare a me e alla mia carriera.

Esco dalla mia camera dirigendomi in cucina dove trovo mia madre già in lacrime e mio padre pronto per partire.
Devo Prendere il treno dalla stazione di Ancona e fino a lì mi accompagnerà mio padre. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità economica che ci permettesse di mantenere due automobili, però non mi è mai pesato molto.

《Sono pronta!》
《Perfetto, dammi la valigia te la porto io in macchina》

Dice mio padre mentre prende la valigia dirigendosi fuori.
Il mio sguardo si posa su mia madre, ha gli occhi che urlano "RESTA".

《Vedrai che mi farà bene cambiare aria, non ti preoccupare》
《Lo so, è che mi mancherai》
《Anche tu mamma, mi mancherai tanto. Però scenderò qualche volta》

Abbraccio mia madre quasi con le lacrime agli occhi, devo andare via ora perché non voglio che mi veda piangere altrimenti sarà la fine.

《Ciao mamma, ti chiamo appena parto e quando arrivo》
《Brava! Ciao amore》

Vado via e salgo subito in macchina, la macchina era già in moto e nel giro di pochi secondi partiamo.
Durante il tragitto io e mio padre abbiamo parlato poco, mi ha dato le solite raccomandazioni che danno tutti i padri e mi ha fatto esplicitamente capire che non vuole distrazioni per me, devo lavorare e basta. E da un lato non posso dargli torto, ha paura come ne ho anche io, la mia fiducia negli uomini ormai è diventata inesistente.
Una volta arrivati alla stazione mio padre mi accompagna fino al binario, il mio treno è già arrivato e questo mi vieta di fermarmi a parlare ancora un pò con mio padre, ma forse è meglio così, a volte sa essere più piagnucolone  di mia madre.

《Ciao papà, fate i bravi tu e la mamma 》
《Tranquilla, mi raccomando a te》

Prendo la valigia e salgo sul mio vagone e una volta trovato il mio posto poso la valigia sul ripiano superiore ai sedili e mi siedo.
Per fortuna ho il posto vicino al finestrino così  posso godermi un po' il paesaggio e rilassarmi.
Dopo cinque minuti il treno parte e uno strano batticuore si fa spazio nel mio petto, sarà l'ansia, la paura.
Ci vorrebbe Daniel in questo momento, solo lui sarebbe in grado di calmarmi...
All'improvviso sento un pò di trambusto provenire da dietro le mie spalle, mi sembra di sentire una voce familiare ma forse sono io che ho le allucinazioni, l'ansia mi ha giocato sempre brutti scherzi.

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⏰ Last updated: Apr 21, 2020 ⏰

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