Capitolo 12

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"Non intendevo dirlo, mi è uscito d'impulso, scusami." Mi scuso velocemente.

Fa uscire un grande respiro di sollievo, "Non devi dirlo un'altra volta Fayza. Mi è venuto quasi un attacco al cuore."

"scusami." MI scuso di nuovo, stringendo la pochette dei miei occhiali.

Si morde il labbro inferiore e mi prende la mani, trascinandomi al ristorante più vicino. Mi sto ancora rimproverando mentalmente per quello che ho detto. E' normale dirlo ad una persona senza pensarci...no?

Magari ha pensato sul serio che io fossi innamorata di lui? Non posso neanche iniziare a pensare a cosa sta accadendo dentro la sua testa.

"Vuoi mangiare qui?" Finalmente parla indicando l'insegna sopra di noi.

Alzo le spalle, "Possiamo mangiare dove vuoi te."

"Non rendere le cose imbarazzanti tra di noi Fayza, ti prego. Ti capisco, hai solo sbagliato. Non sono arrabbiato con te."

"Lo so che non lo sei. Solo che non so come riprendermi da situazioni del genere."

Mi sento come un idiota per aver detto ciò. Quando lo dico ad altre persone loro ridono, ma Laurent era come se fosse stato colpito di sorpresa.

"Dai andiamo dentro e divertiamoci." lo tiro dalla mano.

Annuisce con la testa, guardandomi stancamente per un secondo. Ci prende un tavolo per due ed ordiniamo da bere. Metto gli occhiali dentro la borsa, e Dio mio ogni volta che li vedrò mi ricorderò dell'imbarazzo di oggi.

"Ciao, sono Mike e sarò il vostro cameriere oggi." Ci da un sorriso raggiante. "Se volete possiamo iniziare con una bevanda."

"Vino bianco per me grazie." dico educatamente.

"Del vino rosso per me." Mormora Laurent senza neanche alzare lo sguardo dal menù.

"Certamente, arrivo subito." Mike annuisce con un sorriso.

Colpisco Laurent sul gomito come per rimprovero per il suo atteggiamento, e finalmente si decide ad alzare lo sguardo per guardarmi confuso.

"Sei stato rude." Gli dico.

"No, non lo sono stato. Ho solo ordinato giusto? Inoltre stavo guardando cosa c'era nel menù."

Mi mordo la guancia dall'interno e aspetto pazientemente per il ritorno di Mike. Il sorriso non ha abbandonato la sua faccia e dà una carica positiva. Mi sta facendo rallegrare.

"Siete pronti per ordinare?"

"Si, io prendo un chicken marsala." Dice Laurent

"E io prendo un piatto di pasta alla caprese."

"Certo, saranno pronti tra poco." Ci informa prendendo i nostri menù.

Prendo il tovagliolo dal tavolo e lo poso gentilmente sulle cosce, mentre Laurent mi fissa intensamente. Alzo lo sguardo e lo poso direttamente nel suo.

"Hai pensato sull'argomento del trasferimento con me?"

"Sarebbe un pò strano no?" Chiedo. "Non stiamo insieme, ma viviamo insieme..."

Sospira dicendo "Stiamo insieme fayza. Sei la mia ragazza."

"Beh ci sarebbe altro da considerare." puntualizzo. "Non sono pronta a trasferirmi con te."

A questo punto non riesce più a trattenersi e alza gli occhi al cielo "Dio, non sei mai pronta per nulla, Fayza. Sai una cosa? Fammi sapere quando lo sei!"

Il restante tempo lo passiamo mangiando e in silenzio, seguito poi da Laurent che mi accompagna a casa mia. E' davvero incavolato con me e posso capire anche il motivo. Però non voglio litigare con lui.

"Ci vedremo?" Chiedo piano.

"Quando saprai cosa vuoi Fayza." Rispende freddo.

Mentre cerco di controllare le lacrime, chiudo la portiera della macchina e entro dentro casa. La sua macchina parte subito, e a questo punto non so più cosa voglio.

"Fay" Mio padre mi accoglie appena entro dentro. "Dove sei stata tutto il giorno?"

Alzo le spalle, cercando di non lasciare il cattivo mood prendere il sopravvento su di me.

"Ero fuori a fare shopping con qualche amica."

"Preso qualcosa di nuovo?" continua a chiedere.

"Solo un paio di occhiali"

"Bene bene" dice indicando il divano invitandomi a sedermi con lui.

Sono un pò sorpresa, di solito non si comporta così, ma mi siedo lo stesso di fronte a lui.

"Volevo parlare su cos'è successo l'altro giorno a casa mia."

Alzo le sopracciglia, "Di cosa stai parlando papà?"

"Non mentirmi Fayza, tuo fratello mi ha raccontato ogni cosa."

"Che ho invitato qualche amico a casa per guardare qualche film?" chiedo.

"Ha detto che ha sentito molte urla da sotto e qualcosa si era rotta. Voglio che tu sia sincera con me, ti prometto che non mi arrabbio."

"Dov'è la mamma?" cerco di cambiare argomento.

"Fayza!" dice duro e so che non posso scappare da questa situazione.

"Due persone avevano litigato, ma nulla di più." dico velocemente.

A parte il fatto che hanno la faccia tumefatta.

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