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Corse verso il parco giochi deserto che si trovava vicino casa sua e cominciò a correre attorno, fece tre giri e poi rallentò. Sistemò le cuffie nelle orecchie e si avvicinò ad una ringhiera, cominciando a fare un po' di stretching. Con tutto l'alcol che aveva ingerito in quei mesi l'attività fisica era il minimo che potesse fare per migliorare la situazione. Non voleva mica ridursi come un grasso ubriacone con la pancia dura.

Allargò le gambe e cominciò a fare una serie di squat, si fermò solo quando sentì le gambe cedere per via dello sforzo. Si rimise dritto e molleggiò un po' per far passare il tremolio. Alzò il cappuccio della sua felpa e tornò a correre attorno al parco.

Si fermò quando sentì il respiro farsi sempre più pesante, doveva fermarsi o sarebbe svenuto. Si accomodò su una panchina di ferro del parco giochi e fece un sorso dalla sua bottiglietta d'acqua. Sfilò le cuffie dalle orecchie e se le mise in tasca. Si appoggiò contro lo schienale della panchina e portò la testa all'indietro cercando di regolare il suo battito.

《Hai cominciato a fare attività fisica?》Sentì quella dannata voce, credeva fosse stato solo il suo subconscio ma dovette ricredersi quando sentì scricchiolare la ghiaia.

Raddrizzò la testa e lo vide. I suoi capelli erano raccolti in una cipolla e indossava una tuta nera dell'adidas. Visione migliore di quella non c'era. Rilasciò un lungo respiro e chiuse un attimo gli occhi, sperando di farlo sparire, ma quando li riaprì era ancora lì in piedi davanti a lui.

《Che vuoi?》Sbottò poco gentilmente.

《Ti ho visto fare stretching mentre facevo jogging dall'altra parte.》Rispose, stringeva il suo cellulare in mano.

Louis corrucciò le sopracciglia mentre guardava la sua mano stritolare quel povero cellulare.《Mi hai guardato tutto il tempo mentre facevo gli esercizi?》Alzò il viso e lo guardò negli occhi. Si trovava ancora seduto sulla panchina mentre il riccio era in piedi.

《Sei tu che sei venuto da questa parte, io faccio jogging sull'altro marciapiede ogni giorno.》Si giustificò.

《Quindi è colpa mia?》Si alzò dalla panchina e si avvicinò alla sua figura alta e slanciata.

《Esatto.》Rispose beffardo.

《E perché mi guardavi?》Arrivò a pochi centimetri dal suo corpo muscoloso.

《Perché il tuo sedere ha attirato la mia attenzione.》Rispose senza vergogna, rivolgendogli un sorriso malizioso con tanto di fossette. Quella vista lo fece sciogliere.

《Allora non guardarmi il sedere, facile!》Disse in modo cattivo e fece per allontanarsi, doveva andare via. Riuscì ad allontanarsi di qualche metro nonostante il suo cervello continuasse a dirgli di tornare indietro.

《Perché mi manchi.》
Sentì ad un certo punto. Si bloccò sul bordo del marciapiede. Lentamente girò i tacchi, assorbendo lentamente quella risposta, e poi a passo sveltò si avvicinò al maggiore.

《Ascoltami, deficiente. Secondo te sono cretino?》Cominciò ad alzare la voce mentre gli si avvicinava.-《Mi farò prendere in giro da te una seconda volta?》Gli arrivò ad un palmo di distanza dal suo viso.

Harry trattenne il respiro e socchiuse la bocca per parlare, ma non disse nulla, poi decise. Prese il viso del minore tra le mani e lo baciò di colpo.

Louis spalancò gli occhi, non trovando la forza di staccarsi dalle sue labbra. Semplicemente chiuse gli occhi e si aggrappò a lui, ricambiando il suo bacio. Si ritrovarono a baciarsi a lungo in quel parco giochi abbandonato, a divorare l'uno la bocca dell'altro, senza ripensamenti.

《Ti voglio.》Mormorò il minore sulle sue labbra. Non sapeva neanche lui come, semplicemente lo voleva, stava ad Harry capire.

Il riccio lo prese in braccio senza smettere di baciarlo e camminò verso il grande scivolo. Salì senza problemi qualche scaletta e appoggiò il corpo di Louis sul legno sporco di sabbia. Il minore non si lamentò affatto, semplicemente in quel momento aveva bisogno di lui.

E in men che non si dica si ritrovarono a consumare l'uno il corpo dell'altro nascosti nella cassetta in plastica che si trovava sullo scivolo.

Louis rotolò via dal corpo di Harry, sdraiandosi al suo fianco con il respiro ancora pesante. Entrambi avevano appena trascorso i venti minuti più belli della loro vita, tra baci, mani strette sulla carne e gemiti rochi.

Il riccio si passò la mano tra i capelli scompigliati e si tolse l'elastico per rifare la cipolla.

《Wow.》Disse il minore fissando il soffitto rosso di plastica della casetta. Harry lo guardò, non capendo.-《Ho appena fatto sesso con te nonostante tutto quello che è successo.》Si alzò a sedere e allungò la mano verso i suoi pantaloni per rivestirsi, ma il riccio lo bloccò.

《Non andartene, rimani qui con me.》Lo pregò con lo sguardo, Louis non poté fare a meno di notare la sua espressione triste e annuì lentamente. Lasciò il pantalone e si sdraiò accanto a lui, stringendosi al suo petto.

Sentì le sue grandi mani tra i suoi capelli a fargli delle dolci carezze. Sospirò beandosi di quel momento e cominciò a tracciare ogni singolo tatuaggio che aveva davanti agli occhi, e vide una piccola cicatrice all'altezza della sua mascella, non l'aveva mai notata.

Let's just be who we really are;『l.s』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora