L'attacco

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Mezzanotte. Un'ora romantica.
Il tartacorazzato sfrecciava tra le vie della città. Il silenzio più totale ingoiava cupo la megalopoli americana, rendendo l'atmosfera inquietantemente tranquilla.

Il tartacorazzato entrò in un palazzo. Calò lo scudo frontale e dal lato uscì un rettangolo metallico. Da lì una scarica di energia: il veicolo si inclinò sul lato e passò attraverso la porta che si stava per chiudere.
Hun entrò, allarmato, dalla porta opposta. Vide il tartacorazzato e lo riconobbe. Volle disfarsene il prima possibile. Dal taschino della sua enorme maglia, tirò fuori un disco di ferro. Hun schiacciò al centro. Una bomba.
Il tartacorazzato intanto, lanciava missili contro i tiratori metallici sul soffitto. I ninja del piede cercavano di avvicinarsi, ma il fuoco e il fumo non lo permettevano.
Il tartacorazzato si fermò al centro della stanza. L'errore.
Hun ne approfittò. Lanciò il disco sotto la base del veicolo.
5
Hun sorrise
4
Il suo maestro lo avrebbe ricompensato
3
E finalmente avrebbe avuto la sua vendetta
2
Alla faccia di...
1
...Karai

Boom.
L'esplosione fece saltare in aria il tartacorazzato, che ritornò a terra, distrutto e in fiamme.
Hun sorrise soddisfatto.

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Intanto

"Sei davvero un mago con quel telecomando Don. E poi dicono che giocare ai videogames fa male".
Michelangelo uscì tal tubo del condotto interno dell'edificio, seguito dai fratelli.
"Povero tartacorazzato. Mi piaceva tanto, filava come un razzo e non ci ha mai dato problemi" piagniucolava Donatello stringendo il telecomando dell'adorato veicolo al petto.
"Ne costruirai un altro e ti affezionerai anche a quello, vedrai." lo consolò ironicamente Leonardo.
"Presto, abbiamo del lavoro da fare"

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Akane aspettava pazientemente nella fogna.
Le tartarughe sarebbero dovute tornare già da qualche ora. La preoccupazione di April e Casey iniziava ad aumentare. Alexia fissava il vuoto.
"Non rispondono"
"Puoi rintracciarli?"
"Ci sto provando"

E se fossero...? Sarebbe andata con loro anche la speranza di tornare ad essere libera: eliminati loro, Shredder avrebbe avuto campo libero. Fantastico. Davvero fantastico. Come sempre la fortuna non l'aveva abbandonata.
Nelle due settimane precedenti si era presa cura di loro, facendo spesso da mangiare e sistemando quella fogna insieme ad April. Si stava affezionando a loro, più di quanto avesse pensato. Ormai parlava liberamente con loro, si sentiva al sicuro e protetta. Nei momenti di sconforto o di preoccupazione erano pronti a farla ridere, tutti quanti. Erano speciali. Erano... Diversi. Non poteva permettere che Shredder le portasse via quei nuovi amici, quella nuova... Famiglia.

Il cigolio della porta di ingresso fece distrarre tutti e quattro dai loro pensieri.
Le tartarughe fecero il loro ingresso: ferite e distrutte.
Akane corse da loro, in panico, desiderosa di abbracciarle. Trattenne l'istinto materno e si limitò a guardarli sconvolta.
Leonardo stava per iniziare a parlare.
Lei lo interruppe.
"Dopo" disse "ora devo medicarvi. Siete messi peggio dei veterani"
La sua preoccupazione per la sua sorte era passata in secondo piano, ora contava la salute dei mutanti.
Ci volle un po' per medicarli tutti. April e Casey si presero cura del maestro e di Don. Alexia, tremante, tamponava delicatamente Michelangelo. Akane fasciava ora il braccio di Leonardo, con quanta più dolcezza potesse. Il mutante era immobile, trattenendo le smorfie di dolore.
"Scusa. Non volevo farti male." si scusò Akane, colpevole.
"Tranquilla. Stai facendo del tuo meglio e lo apprezzo".
Akane sorrise leggermente e si scostò la ciocca di capelli neri, dietro l'orecchio, in un gesto timido.

Leo's pov

Non volle sapere subito quallo che avevamo scoperto. Volle prima curarci. Era una ragazza che metteva gli altri prima di sé. Le faceva onore. Scostò una ciocca dei lunghi capelli neri dietro l'orecchio e si morse leggermente il labbro inferiore. Fu un gesto molto... bello. Come lei del resto. Era una splendida ragazza, aveva una mente brillante e... Mi sentii fulminare. Prima dentro, e poi da un'occhiata poco amichevole di Raffaello.

Raph's pov

Lo stava medicando. Akane stava medicando Leonardo. Lei si era presa molto cura di noi nelle ultime due settimane, specialmente di Leonardo. Gli chiedeva spesso come stava quando lo vedeva turbato. Evitavo di stare intorno in quei momenti. Non potevo negarle di parlare con gli altri, ma come arrossiva, come lo guardava e come Leonardo rispondeva alla sua timidezza con larghi sorrisi... Mi faceva impazzire.

Narrator

Finito di medicarle, le povere tartarughe iniziarono a raccontare.

Avevano trovato nel laboratorio di Stockman delle analisi approfondite su un frammento di metallo arancione.
"Un metallo non comune alla Terra, ma reso dello stesso colore e della stessa consistenza del normale metallo". Donatello aveva passato i file nel suo palmare.
"E avete capito di cosa si trattasse?" chiese gentile Akane, alzando lo sguardo dal palmare che le aveva passato Don. Quest'ultimo scosse la testa.
"Non avevo mai visto un metallo del genere. In ogni caso, Stockman nei suoi appunti si riferisce a quello frammento come  'la chiave'. Nei suoi appunti cerca di capire come attivarla, facendola reagire a vari agenti: acqua, fuoco, pressione, centrifuga, laser. Ha provato di tutto, ma il metallo non si è mai nemmeno scalfito."
"Fatto per durare insomma" commentò sarcastico Michelangelo. 
Lei alzò lo sguardo, abbozando un sorriso sincero. Leonardo continuò a parlare, al posto del fratello.
"Pensiamo che quel pezzo di metallo fosse un componente del medaglione di tuo padre, che era primo guardiano degli utrom."
"Con quel medaglione si può accedere ai segreti degli utrom, giusto? È questo che Shredder vuole. Allora, cosa c'entro io?"
Raffaello si sedette accanto a lei, nel silenzio della stanza. Lei lo guardò. Aveva una faccia da funerale.
"Crediamo che Shredder, avendo scoperto recentemente che sei viva, pensi che tu abbia il resto del medaglione. Sta cercando di ricomporlo, per accedere ai segreti degli utrom"

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Akane era distesa sul letto. Non riusciva a chiudere occhio. Troppe cose per la testa, troppi perché, troppe preoccupazioni. Voleva solo tornare alla sua vita normale.
Sentì bussare alla porta. Era Raffaello.
Finse di essere addormentata. Ma Raph non era nato da un uovo marcio.
"So che sei sveglia, ti ho sentita singhiozzare poco fa".
Akane stette in silenzio, ma aprì gli occhi.
"So che tutto questo non è semplice per te ma... Non sei sola. Ci siamo noi. Ci sono io."
Akane si limitò a fare un respiro più lungo. Raffaello sorrise forzatamente, convinto di aver fatto solo peggio.
Allora si voltò per uscire dalla stanza, a testa bassa ma sentì una mano gelida trattenergli il polso.
"Non te ne andare"
Raffaello si voltò sorpreso. La ragazza distolse lo sguardo con le gote rosse ciliegia. Raffaello, timidamente, avanzò.
Si sedette sul letto. Akane si girò dal suo lato, guardandolo con gli occhi ancora umidi. Poi gli fece spazio.

"Rimani con me solo per questa notte?"
chiese lei, in un tono quasi di supplica.

Raffaello si impietosì. Lei aveva bisogno di qualcuno accanto in quel momento e aveva chiesto a lui di essere quel qualcuno.
Imbarazzato si distese a fianco a lei.
Portò il braccio sotto la testa di Akane. Lei si avvicinò e appoggiò la guancia al petto del mutante. Raffaello voleva cingerle la vita ma aveva paura che lei gli tirasse uno schiaffo.
Akane sorrise a quell'incertezza e, con gli occhi amcora semichiusi, gli prese la mano e la condusse al suo fianco. La mano di Raffaello, seppur diversa da quella di un uomo normale, era grande e forte, ma in quel momento era delicata e calda. Raffaello arrossì violentemente, facendo scappare una risatina assonnata di Akane. Lui sorrise e, senza dire una parola, si addormentarono abbracciati.

Con o senza maschera, sei sempre tu. TMNT-fanfictionWhere stories live. Discover now